Condannata a 4 anni la guardia che sparò a un pastore di Foglizzo

Condannata a 4 anni la guardia che sparò a un pastore di Foglizzo Concluso SI processo in Assise a Torino Condannata a 4 anni la guardia che sparò a un pastore di Foglizzo Il P.M. aveva chiesto 9 anni per tentato omicidio - I giudici hanno inflitto tre mesi ciascuno ai due pastori che, dopo ia sparatoria, avevano aggredito e percosso la guardia Si è concluso ieri pomeriggio alle 15,15, alla Corte d'Assise di Torino il processo contro l'ex guardia comunale di Foglizzo Luigi Fenoglietto, di 64 anni, e contro i due pastori Filippo Scala Coa, di 32 anni e Giacomino Peraglie, di 31 anni, entrambi di Rueglio, in Val Chiusella. Fenoglietto, ritenuto responsabile di tentato omicidio per avere sparato tre colpi di pistola, di cui uno in bocca, allo Scala Coa, è stato condannato a 4 anni di reclusione; Scala Coa, per lesioni, pascolo abusivo e rifiuto di generalità ha avuto 3 mesi e 5 giorni, 20.000 lire di multa e 50.000 di ammenda; Peraglie, per gli stessi reati contestati all'amico, 3 mesi e 20 giorni, 27.000 lire di ammenda e 50.000 lire di multa. Alla guardia come ai pastori la Corte ha concesso le attenuanti generiche e la provocazione; per questi ultimi, inoltre, ha escluso l'aggravante dell'indebolimento permanente delle funzioni respiratorie e del pollice della mano destra. Dopo il ferimento, i pastori aggredirono per rappresaglia la guardia picchiandola. Fenoglietto e Scala Coa hanno anche diritto alla reciproca rifusione dei danni, che verranno definiti in sede civile. La sentenza è stata accolta con soddisfazione da tutti gli imputati. Il p. m., infatti, aveva chiesto 9 anni per la guardia e 3 anni ciascuno per i »one dei giudici torinesi: non due pastori, assistiti dagli av vocati Simonetti e Altara. An che Fenoglietto, difeso dagli avvocati Delgrosso e Dulio non può lagnarsi della deci bisogna dimenticare che egli sparò tre colpi di pistola, da brevissima distanza, contro un uomo che, in fondo, stava sol tando pascolando, sia pure abu sivamente, il suo gregge. Nella mattinata aveva preso la parola l'avv. Delgrosso, in difesa di Luigi Fenoglietto, « forse vittima del suo zelo nell'esercizio di un dovere che gli era ufficialmente affidato ». « Tuttavia — ha osservato il penalista — non è possibile accettare la versione dell'accusa, secondo la quale la guardia sparò a freddo, senza alcuna ragione. Dallo stesso Peraglie sappiamo che tra Fenoglietto e Scala Coa si svolse un breve e drammatico dialogo. "Stia fermo con le mani — disse il pastore — altrimenti le dò una bastonata". E l'altro rispose: "Se mi dai una bastonata ti sparo" ». «D'un tratto si udirono tre colpi di pistola, ma nessuno vide il bastone calare sulla testa di Fenoglietto. Questo, però, non significa nulla. La guardia, cae venne spietatamente accusata nei primi interrogatori, ha sempre sostenuto di essere stata colpita prima degli spari. Gli altri non hanno visto la bastonata perché era buio o perché, come nel caso del Peraglie, non hanno alcun interesse ad aggravare la po- sizione di un amico «Del resto, avete visto in quest'aula il berretto della guardia, insanguinato e con la visiera a brandelli. Quel sangue e quello squarcio furono provocati dalla randellata di Scala Coa, quando Fenoglietto lo fronteggiava, in piedi. Dopo gli spari, nel momento in cui la guardia fu sgambettata e gettata a terra da Peraglie, il berretto lo perse .» g. a>

Luoghi citati: Rueglio, Torino