Camionista di Collegno arrestato al confine per contrabbando di anice

Camionista di Collegno arrestato al confine per contrabbando di anice Camionista di Collegno arrestato al confine per contrabbando di anice Bloccato dai doganieri francesi al valico di Claviere - Il liquido, nascosto in un doppiofondo dell'autocarro, era stato caricato a Torino à (Nastro servizio particolare) Claviere, 26 ottobre. Un camionista di Collegno è stato arrestato dai doganieri francesi del Valico di Claviere per contrabbando di «anito- 10 », anice sintetico. Il veicolo con il quale tentava di introdurre illegalmente il carico in Francia è stato posto sotto sequestro, ed è ora bloccato davanti alla caserma del Monginevro. Giovanni Gottardo Monfrino, 30 anni, abitante in via Pochettino 1, in borgata Paradiso, è arrivato al posto di dogana verso l'una di notte al volante del grosso autocarro con il quale si recava sovente in Francia per trasportare laterizi. « Qualcosa da dichiarare/ », gli ha domandato il maresciallo Walhen. « Nulla, il camion è vuoto », ha risposto 11 Monfrino. Il veicolo aveva il cassone ribaltabile. « Vedia ?no se c'è Qualcosa sotto il pia naie », ha ribattuto il sottuffi Iciaie dei doganieri. Senza molto entusiasmo, il Monfrino ha acceso il motore del camion ed ha provato a far funzionare il meccanismo di sollevamento del cassone. Ma dopo qualche minuto di vani tentativi, ha desistito: « Forse il congegno è rotto. Non c'è verso di smuoverlo». I doganieri non hanno creduto al guasto, si sono insospettiti e con gii attrezzi di una vicina officina hanno lavorato per due ore intorno al camion per alzare il cassone. Quando infine ci sono riusciti hanno scoperto nascosti trenta bidoni da cinque litri l'uno. Il Monfrino ha tentato di far credere che contenevano olio per il motore del camion, ma è bastato aprirne uno per diffondere tutt'intorno un profumo acutissimo, ben noto ai doganieri francesi. Si trattava infatti di « anltolo» o anice sintetico una sostanza per la quale la Francia ha posto severe restrizioni all'importazione per tenere sotto controllo le fabbriche di «pastis», il popolarissimo liquore transalpino appunto a base di anice. Sul camion, il Monfrino ne aveva nascosti 150 litri. Bastando poche gocce per aromatizzare un litro di alcool, si calcola che il carico avrebbe permesso di fabbricare almeno 100 mila litri di «pastis». Il Monfrino è ora in carcere a Gap, in attesa dei provvedimenti che verranno adottati dalla magistratura. L'inchiesta per venire a capo del traffico di anice sintetico non ha finora fatto passi avanti. Il camionista ha confessato di aver caricato i bidoni a Torino ma ha detto di non conoscere la persona che glieli aveva consegnati. Ha affermato inoltre di non ■ conoscere nemmeno coloro che dovevano ritirarli, con i quali aveva appuntamento all'alba sul «campo di Marte» a Briancon c. a.

Persone citate: Giovanni Gottardo Monfrino, Monfrino, Paradiso

Luoghi citati: Claviere, Collegno, Francia, Torino