Diagnosi precoce del cancro con uno speciale esame del sangue

Diagnosi precoce del cancro con uno speciale esame del sangue Sensazionale annuncio al congresso medico di Tokio Diagnosi precoce del cancro con uno speciale esame del sangue La scoperta della possibilità di identificare la malattia ai suoi inizi, quando si può ancora curare, è dovuta a due scienziati americani - Il « test », basato su una iniezione di rubidio radioattivo nelle vene, non vale per le leucemie - Nuovi studi sulle metàstasi (Nostro servizio particolare) Tokio, 25 ottobre. La possibilità di diagnosticare il cancro, in tempo utile per curarlo, attraverso un esame del sangue è stata presentata oggi da due studiosi americani al Congresso internazionale sul cancro. La relazione ha destato « notevole interesse », espressione che, riferita a posati e cauti scienziati, significa che la relazione ha fatto poco meno che sensazione: in effetti, essa viene considerata come una prima, rilevante tappa verso importanti scoperte nel campo della diagnostica dei tumori. I due studiosi americani — John Vogel e Kenneth C Scott, entrambi del Centro medico dell'Università di California a San Francisco — hanno lavorato per cinque anni sulle reazioni particolari dei globuli rossi dei cancerosi. Essi sono riusciti a mettere in evidenza, misurando la velocità con la quale una sostanza facilmente solubile entra ed esce dai globuli, una proprietà dei globuli dei cancerosi, la « permeabilità ». La sostanza scelta per gli esperimenti è il rubidio irradiato e gli esperimenti sono stati effettuati su soggetti affetti da cancro al polmone, su soggetti affetti da altre affezioni polmonari e su soggetti sani. Ne è risultato che i globuli rossi dei soggetti cancerosi sono più permeabili di quelli degli altri soggetti. E' evidente l'implicazione contenuta in questi risultati: in sostanza, con un esame del sangue, impiegando come reagente il rubidio, è possibile diagnosticare il cancro anche in una fase iniziale, cioè in una fase in cui è tuttora impossibile una diagnosi con i tests normali ; motivo per il quale il cancro conserva le sue drammatiche caratteristiche di male occulto, scopribile solo quando il tumore è visibile... e quando cioè è troppo tardi. Gli esperimenti di Vogel e Scott continuano, ma il risultato ottenuto finora non è controverso e autorizza l'ottimismo. Gli esperimenti, iniziati, come s'è detto, sul cancro polmonare, sono in seguito proseguiti su altri tipi di tumori. Solo nei casi di leucemie, linfosarcomi e sindrome di Hodgkin (che formano un gruppo di tumori particolare, i cosiddetti « tumori non solidi ») i risultati non sono stati conformi al test di Vogel e Scott. Interessanti, in un altro campo, le esperienze, compiute indipendentemente Tuno dall'altro da un medico giapponese (il dott. Haruo Sato dell'Università di To hoku) e da uno americano (il dott. Summer Wood jr., dell'ospedale John Hopkins di Baltimora). Entrambi sono riusciti a filmare la diffusione delle cellule cancerose attraverso il sangue, fino alla fissazione su un organo che diventerà sede di un cancro. Il fenomeno, noto come « metastasi », era già stato fissato su lastre fotografiche, quindi in immagini statiche, ma mai, finora, su pellicola cinematografica. Il film giapponése è in bianconero, quello americano a colori : entrambi sono di appassionante interesse, scientifico prima di tutto ma anche, per quanto lo si possa dire data la materia, spettacolare. E' intanto giunto oggi a Tokio uno dei « tenori » del Congresso, il professor Re nato Dulbecco, dell'istituto Salk di studi biologici di San Diego in California. Il professor Dulbecco ha temi to una magistrale conferenza su un tema di attualità: il virus nella formazione del cancro, soggetto legato al l'assegnazione recentissima dei due ultimi premi Nobel di medicina. Il professor Dulbecco, ammettendo che finora non è stata provata, nonostante studi cinquantennali, la presenza di virus cancerogeni nell'uomo, ha tuttavia dichiarato che « si può ragionevolmente sperare che una scoperta del genere è imminente ». Una ricerca in questo campo, ha aggiunto l'illustre clinico, deve essere però molto specializzata » e non fondata sui metodi della virologia tradizionale. Sull'influenza dell'ambiente nello sviluppo del cancro hanno parlato oggi diversi relatori, soprattutto per quanto riguarda i tumori dell'apparato gastrodigerente. Sarebbe risultato — in specie da relazioni sovietiche e giapponesi — che quasi ovunque nel mondo i tumori di questo tipo sono più frequenti nel Nord che nel Sud, ma nessuno finora ha saputo trarre deduzioni definitive da questa risultanza. L'ambiente ha comunque una certa influenza, non solo in quanto ambiente contaminato dall'industrializzazione, ma anche in quanto ambiente naturale. Sembra per esempio che le radiazioni solari aumentino il pericolo di tumori, così come quasi certamente cancerogeni sono certi funghi che si sviluppano sul riso, sul grano, sulle arachidi. (Ansa)

Persone citate: Dulbecco, Haruo Sato, Hodgkin, John Vogel, Kenneth C Scott, Summer Wood, Vogel

Luoghi citati: Baltimora, California, San Diego, San Francisco, Tokio