L'aumento sulle bevande minerali approvato con 290 voti contro 228

L'aumento sulle bevande minerali approvato con 290 voti contro 228 L'aumento sulle bevande minerali approvato con 290 voti contro 228 L'Ige sulle minerali e bibite gassate sale dal 3,30 al 9,90% - Secondo Preti, l'inasprimento « sui prodotti che oggi si pagano al bar e al ristorante da 100 a 200 lire sarà da 3 a 4 lire » - Oggi si vota l'aumento dell'imposta sull'energia per elettrodomestici: il prezzo d'un chilowattora passerà da 13,60 a 18 lire - I nuovi introiti destinati alla scuola (Nostro servizio particolare) Roma, 25 ottobre. La Camera ha approvato stasera a scrutinio segreto, con 290 voti favorevoli e 228 contrari, il provvedimento che aumenta — da 3,30 al 9,90 per cento — l'Ige sulle acque e bevande gassate, sulle acque minerali naturali, medicinali o da tavola. Il voto sull'altro disegno di legge fiscale, quello relativo all'imposta erariale di consumo sull'energia elettrica per usi diversi dall'illuminazione (ossia per gli elettrodomestici), si dovrebbe avere entro la giornata di domani. Com'è noto, il varo delle due leggi è necessario per assicurare al Tesoro una parte del fondi da destinare al piano della scuola. Le opposizioni si sono battute strenuamente contro l'approvazione dei provvedimenti per tutta la giornata. Per venire a capo della resistenza congiunta delle sinistre e delle destre ci sono volute due sedute-fiume, una della Commissione Bilancio durata tre ore e l'altra dell'assemblea plenaria, protrattasi per quasi cinque. In sede di Commissione Bilancio la maggioranza gover¬ nativa ha respinto il tentativo di modificare l'art. 39 del piano della scuola, articolo che prevede appunto che al finanziamento del piano debbano concorrere — nella misura di 45 miliardi — i due provvedimenti fiscali relativi alle acque gassate e all'energia elettrica. Liberali e comunisti avevano proposto, con emendamenti quasi identici, di fronteggiare l'onere dei 45 miliardi con le maggiori entrate dell'esercizio in corso. Qualora uno qualsiasi dei due emendamenti fosse stato accolto sarebbe naturalmente venuta meno la necessità di approvare gl'inasprimenti fiscali. La manovra dei liberali e comunisti è stata alla fine respinta dopo un ampio discorso del ministro delle Finanze. Preti ha esordito ricordando che i due provvedimenti erano stati approvati dal precedente governo nel dicembre 1965, non essendosi trovata altra alternativa valida per la copertura del piano della scuola. A quasi un anno di distanza tale constatazione vale ancora, in quanto non è possibile né l'aumento delle imposte dirette, né quello indiscriminato dell'Ige. , Il ministro ha quindi sostenuto che le opposizioni « /lattilo manipolato le cifre per spaventare i cittadini » e per presentare queste nuove imposte come «catastrofiche» per i bilanci familiari. In effetti — ha aggiunto — tutte le tasse hanno una incidenza, ma non bisogna sopravvalutare la portata di queste due, proposte dal governo, che non raggiungono l'uno per mille del reddito nazionale. Per le bevande Preti ha dichiarato che « l'aumento di tre o quattro lire al massimo, su prodotti che al ristorante o al bar vengono fatti pagare dalle 100 alle S00 lire, non può incidere sensibilmente sui prezzi e provocare una deviazione dei consumi», A proposito dell'energia elettrica, il ministro ha sottolineato che l'imposta erariale, pur aumentando di dieci volte, si rivela in realtà « di modesta consistenza, se si considera la circostanza che dal 19^8 le aliquote sul consumo di energia sono restate invariate. Il consumatore che ora paga 13.60 lire per chilowattora, pagherà, dopo l'inasprimento dell'imposta erariale sull'elettricità, circa 18 lire e cioè sopporterà un aumento di non più di un terzo ». Dopo aver escluso la possibilità di emendamenti, Preti ha dichiarato che è ormai pronta la legge sulla riforma tributaria, legge che sarà quanto prima presentata al Consiglio dei ministri. «Questo — ha concluso — dimostra che il governo stesso ò contrario alle cosiddette piccole tasse, che, oltre tutto, giovano ben poco all'erario». Non meno lunga, come si è già detto, è stata la successiva battaglia in assemblea. Le opposizioni hanno prima chie sto il non passaggio agli articoli; battute su questa richiesta hanno poi presentato nu merosi emendamenti all'articolo unico del provvedimento, emendamenti tutti respinti dal governo. Su uno d: questi emendamenti, completamente sostitutivo del testo del provvedimento, i presentatori, del msi, hanno chiesto la votazione a scrutinio segreto che si è conclusa con 297 voti contrari e 214 a favore. Gli altri emendamenti, oltre una trentina, sono stati pure respinti, ma per alzata di mano. a. b.

Persone citate: Preti, Secondo Preti

Luoghi citati: Roma