Gli aiuti de «La Stampa» nei Comuni alessandrini

Gli aiuti de «La Stampa» nei Comuni alessandrini Gli aiuti de «La Stampa» nei Comuni alessandrini (Dal nostro inviato speciale) Alessandria, 24 ottobre. Visitare le valli acquesi della Bormida, dell'Erro, del Visone, è scoprire nuovi disastri causati dalle piene di Munii, torrenti e ruscelli che, a vederli oggi, sembrano innocui. Anche in questa zona abbiamo portato un primo aiuto. Le offerte dei lettori de « La Stampa» le abbiamo consegnate ai sindaci perche essi possano disporro di un po' di denaro liquido col quale affrontare immediatamente i casi più dolorosi. Tutti sanno che 11 governo ha stanziato fondi di soccorso per gli alluvionati: ma queste somme, inevitabilmente, impiegano parecchio tempo prima di essere a disposizione: il nostro aiuto, invece, vogliamo che giunga subito, quando la gente colpita dal disastro ha necessità delle cose piccole, ma urgenti e indispensabili. Così, oggi, abbiamo visitato sette Comuni, distribuendo 2 milioni (100 mila lire: domani torneremo nella stessa zona visitando altri paesi. Si comincia da Bistagno, dove 50 case hanno avuto cantine e pianterreni allagati, sono state distrutte merci, scorte, macchinari, e nelle colline circostanti 200 ettari di campi e vigneti sono ricoperti di ghiaia e fango. I danni ammontano a più di 150 milioni. Ai sindaco signor Paolo Berretta abbiamo consegnato 500 mila lire. Saliamo a Ponti, il paese celebre per la festa del «polentone ». Il paese è tutto devastato da due torrenti straripati, il Brasco e il Santa Caterina, uno in principio l'altro in fondo all'abitato. Decine di senzatetto sono ricoverati in alloggi di fortuna. L'acqua ha invaso anche il cimitero danneggiando l'Ossario. Un grande stabilimento di confezioni d'indumenti femminili è stato bloccato dall'acqua e dal fan-' go, e 150 operaie si sono trovate senza lavoro. Forse l'azienda riaprirà presto qualche reparto. Al sindaco signor Carlo Caneparo abbiamo dato 500 mila lire a nome dei nostri lettori. Ogni Comune ha un lungo elenco di danni alle case, ai campi di granturco e di bietole, ai vigneti, per non parlare di ponti rotti e di strade franate che interrompono le comunicazioni con le borgate e i cascinali isolati. « Dove troveremo i soldi per riparare questi danni, con i magri bilanci comunali? » si chiedono i sindaci Molti agricoltori dicono: «.Piuttosto die un aiuto in denaro, che pure ne avremmo tanto bisogno, aggiustate Ir strade, che possiamo di nuova /lussarvi con i carri e il bestiame ». Al sindaco di Spigno, Decerchi, che ha sul tavolo 195 denunce di agricoltori danneggiati, abbiamo consegnato 300 mila lire; al segretario comunale di Castelletto d'Erro, Vasconi, in assenza del sindaco Levo, 200 mila lire. Se si vuole vedere un paese che forse non riuscita a superare la tremenda prova di questi giorni, bisogna salire a Montechiaro. sulla vetta d'una collina alta 560 metri. L'antico castello già in cattive condizioni, ma di cui il paese era fiero, è quasi interamente crollato e le macerie, insieme con torrenti di fango, sono precipitate lungo il pendio ripidissimo che sovrasta l'abitato, distruggendo gran numero, di case. Per un miracolo non ci sono state vittime. Dieci case sono state sgombrate d'urgenza: i tecnici del Genio civile hanno imposto una quantità di divieti di sosta e di passaggio, perché altre frane possono cadere. Molte case sono state sventrate dalle colate di roccia e di fango. Sgombrare? Ma dove andare? Sembra che attorno non ci sia un pianoro sicuro su cui ricostruire il paese. Uomini e donne sono chiusi nella loro disperazione Un bimbo di sette anni, Luigino Garrone, ce l'aveva confidato in una lettera indirizzata a «Specchio dei tempi-»: «/ miei genitori sono tristi — ci ha scritto — e tutta la gente è triste, dicono che hanno perduto tutto. Fate qiialcusa perche di nuovo sorridano ». Povero Luigino! Non possia mo far molto. Al sindaco Al berto Robiglio e al segretario dott. Piccini che ci ha accompagnati alla base dei ruderi del castello, abbiamo consegnato 300 mila lire. Luigino era presente, ha raccolto un mazzo di fiori e con i suoi tre fratellini e altri ragazzi del paese ce l'ha dato. Nel municipio di Castelnuovo Bormida c'era un anziano agricoltore: «11 fango mi ha portato via 18 filari di vite». E il segretario comunale Zingales: «Vede? - ci dice non c'è famiglia che non venga a denunciare danni ». Al sindaco Giovanni Massa consegniamo 300 mila lire. Dopo una giornata trascorsa su questi «bricchi», su strade in parte rimaste bloccate da frane, scivolose per strati di melma, ci fermiamo ancora a Cassine. Qui diamo al sindaco rag. Zimino e al segretario Bassignana che ci ricevono in municipio. 300 mila lire. Ma vi aggiungiamo un assegno di 200 mila lire per la signora Maria Caterina Morbelli: è la vedova del geom. Giovanni Vassallo, rimasto vittima dell'alluvione. Il Vassallo, come i lettori ricorderanno, la notte del disastro, andava in macchina a trovare il suocero, che era in fin di vita. Lungo la strada fra Rivalta e Castelnuovo Bormida l'automobile restò bloccata dall'inondazione. Il geom. Vassallo scese, forse per cercare scampo a piedi, e fu trovato, morto, dopo due giorni quando le acque si abbassarono. La vedova, rimasta priva del marito e anche del padre che nella notte stessa moriva, è in penose condizioni: l'offerta dei nostri lettori è per lei un aiuto prezioso, ma vuole essere soprattutto un commosso segno di conforto nel dolore che l'affligge. Ettore Doglio Il piccolo Luigino Garrone con i fratellini Franco e Massimo fotografato sotto i ruderi del castello di Montechiaro d'Asti. Luigino è il bimbo che ha scritto a «Specchio dei tempi»; « Tutta la gente è triste. Fate qualcosa perché di nuovo sorridano » (Moisio)

Luoghi citati: Alessandria, Bistagno, Cassine, Castelnuovo Bormida, Montechiaro, Rivalta