L' Inail paga all' on. Roberti (msi) 121 milioni perché va in pensione di Michele Tito

L' Inail paga all' on. Roberti (msi) 121 milioni perché va in pensione L' Inail paga all' on. Roberti (msi) 121 milioni perché va in pensione Il deputato ha 57 anni, dal 1935 è alle dipendenze dell'Istituto, ma dal 1948 si dedica all'attività politica - La somma comprende la liquidazione e il versamento anticipato di tutta la pensione - Il fatto reso pubblico dal vice-segretario della Cisl, dott. Fantoni, che per protesta si dimette dal consiglio d'amministrazione - Il trattamento è regolare: altri 2000 dipendenti hanno eguale diritto, e l'Istituto (che è in passivo) deve mettere a loro disposizione circa 100 miliardi (Dal nostro corrispondente) Roma, 20 ottobre. Un episodio clamoroso, denunciato con una lettera di dimissioni, richiama di nuovo l'attenzione sulla gestione degli istituti di previdenza: l'tnail (Istituto nazionale assicurazioni infortuni sul lavoro) liquida ad un funzionario, dopo trenta anni di servizio, 121 milioni di lire. Il funzionario è l'on. Gianni Roberti, deputato del movimento sociale, assunto nel 1035 come legale dell'ente dopo regolare concorso e rimasto formal¬ mente in servizio, come la legge consente, anche dopo la sua. elezione a deputato, nel 19!,8. Il dottor Angelo Fantoni, vice-segretario della Cisl e, come tale, membro del consiglio di amministrazione dclVIna.il, sir' è dimesso da quest'ultima carica in segno di protesta. Nella suri lettera di dimissioni, resa pubblica, il dottor Fantoni dice di non poter avallare le conseguenze, di una « ingiustissima e balorda regolamentazione che consente ad una minoranza di privilegiati, fra i dipendenti dell'Istituto, quiescenza, mente, con iose ». // dottor l'impressione di andarsene in anche anticipataliquidazioni favo- sdtfFantoni ricordai csuscitata di re-\ccento dal caso Cattabriga del-\tdlcml'inps (ftl milioni di liquidazione) e afferma che quel caso « impallidisce » di fronte a quello dell'on. Roberti che, non avendo raggiunto un gra-\Cdo neppure fra i massimi, do-1 mirebbe vedersi liquidata la] somma di 121 milioni. «Que-\hsto vuol dire — '«I1milioni. « Quo-1 - prosegue lai*lettera - che l'Inali, nei coJcfronti di soli 2000 fra i propri 12.000 dipendenti, ha un complesso di obbligazioni, per trattamento di quiescenza e li- quidazione in capitale delle pensioni, che si fa presto a a a valutare fra i 60 e i 100 miliardi. Secondo me tutto ciò è immorale, incivile, leonino, e non può non apparire disgustoso ai milioni di lavoratori che pagano ». L'autore della lettera avverte, che il caso dell'on. Roberti', non è il solo. Egli lo sottoli-\ nea per far risaltare altrii aspetti della situazione: il de-\ pittato ha in realtà prestatoì servizio effettivo per non più | di una dozzina di anni: dal] VfS non Ila più messo piede come c ncl suo diritto, all'Inali; può nonostante questo, a 57 anni, andarsene in! pensione anticipata: può ora' aggiungere la pensione di par-\ lamentare a quella dell'ente.! Lo stesso autore della lettera] avverte che è tutto regolare: «Vi sono fior di regolamenti », ma non per questo ciò che accade è sommamente ingiusto e immorale. La protesta ha suscitato una impressione fortissima. bttntf! ii L On. Robertì ha subito reagito con una dichiarazione in cui parla]di « ignobile tentativo di linciaggio morale ». Il parlamentare afferma che non intende chiedere 121 milioni, ma che il consiglio di amministra- zione dell'Inali ha da sé deli-,berato il suo collocamento a ìsuo riposo concedendogli il trattamento di quiescenza cui ita diritto. «Cosa dovrei fare? — si domanda l'on Roberti — Da venti anni i funzionari dell'Inail usufruiscono dello stesso trattamento senza che nessuno protesti; tutti i miei colleghi della mia stessa età sono già in pensione anticipata. Perché si grida allo scandalo contro di me? Dovrei rinunciare? Ne avrei il diritto di fronte alla mia famiglia? ». Il presidente dell'Inali, senatore Renato Sansone, si riporta a nell'egli alle leggi e ai regolamenti. Il trattamento previsto per l'on. Roberti, egli dice in sostanza, fu concesso nel V/S con decreto ministeriale dell'alloca ministro del Lavoro on. Fanfani. Solo più tardi fu stabilito die potevano usufruirne esclusivamente i funzionari in servizio ull'S marzo del '56. Perciò, aggiunge, rassicurante, il senatore Sansone, la cosa riguarda non più del 20 per cento del personale dell'Inali: è un trattamento taci personam»; e non possiamo noi, autonomamente, cambiare i regolamenti. Quel che non viene detto è forse più allarmante di ciò che è stato reso noto. Nella seduta del Consiglio di amministrazione dell'lnail che ha regi- strato le inutili proteste del dott. Fantoni sono stati trattati una ventina di casi di funzionari di grado medio che i chiedono di esser messi anti\c>patamcnte in pensione. A \tuttl e stato riconosciuto il diritto alla corresponsione della, pensione « capitalizzata», cioè corrisposta, non mese per mese ma tutta in una volta. oltre un \Costo dell'operazione 1 miliardo, ] Non è ancora possibile sta\hairè comc ™»Ur>n° effettuati I1 calcoli per la pensione anti 1 i* calcoli Pcr 1,1 Pensione Jc>pa,a' Ncl caso "cll'on' Ro berti sembra che gli siano stati riconosciuti 36 milioni a titolo di liquidazione e 95 milioni come pensione capitalizzata, pare, su vent'annl. La differenza di trattamento tra un dipendente privato o statale e un dipendente degli enti di previdenza appare troppo for! te: lo stipendio dell'on. Roberti si aggira sulle trecentociniquantamila lire, al mese (quini dici mensilità l'annoi; se egli fosse stato dipendente dello Stato o di un'azienda privata avrebbe meritato non più di quindici milioni di liquidazione e, in ogni caso, la pensione non avrebbe potuto essere corrisposta in anticipo né. ammontare a circa mezzo milione al mese. E' anche più grave che nella sola Inail vi siano duemila funzionari che possano vantare gli stessi diritti dell'on. Roberti e che, stando a calcoli fondati, nella stessa situazione si trovino, negli enti previdenziali e, in genere, parastatali, non meno di trentamila dipendenti. Vinati ha un bilancio in passivo. Nel 'If8, in un clima tutto particolare, i dipendenti degli enti mutualistici, organizzati in sindacato autonomo, ottennero dall'on. Fanfani il trattamento di cui ora si servono. Dal '56 vengono compiuti sforzi per rivedere una situazione che diventa insostenibile. Sono sforzi vani. Michele Tito

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