Strangolata la moglie uccise l'ex padrone e un parente

Strangolata la moglie uccise l'ex padrone e un parente Strangolata la moglie uccise l'ex padrone e un parente Confermato l'ergastolo alla Corte d'Assise d'Appello di Palermo - I delitti avvennero nel 1964 a Milano e in Sicilia (Dal nostro corrispondente) Palermo, 20 ottobre. (f. d.) Per la seconda volta Eduardo Lo Cascio è stato condannato all'ergastolo. La sentenza è stata emessa questo pomeriggio dai giudici della terza sezione della Corte d'Assise di Appello di Palermo, presieduta dal dott; Pizzillo, dopo oltre tre ore di camera di consiglio. La Corte ha ritenuto Eduardo Lo Cascio, che ha 49 anni, responsabile dell'uccisione per strangolamento della moglie, Domenica Renda, dell'aggressione al vigile notturno Salvatore Russo, dell'uccisione di Vincenzo Cascio Mariana, direttore della « Sibi » di Milano, assassinato a colpi di pistola nel suo ufficio, e del ferimento di Francesco Vassallo, dirigente della stessa ditta. Infine, la stessa Corte ha riconosciuto Eduardo Lo Cascio responsabile della morte del cognato Giovanni Musso, ucciso con cinque colpi di pistola a Ribera in Sicilia. Con quest'ultimo delitto il Lo Cascio, dopo 19 anni, intendeva vendicare il suo «onore» perché il Musso aveva avuto rapporti con Domenica Renda, prima che egli la sposasse. Con la stessa sentenza, Giuseppe e Nicolò Miceli, parenti del Musso, entrambi di Ribera (che nel processo di primo grado erano stati condannati a un anno di reclusione per favoreggiamento), sono stati ammessi al benefìcio del condono. L'accusa di favoreggiamento dei due Miceli era nata dal fatto che, pur essendo essi a conoscenza dei progetti criminosi del Lo Cascio nei riguardi del cognato, non avevano informato i carabinieri. Lo Cascio uccise la moglie, strangolandola, il 24 agosto del '64 allorché non ebbe dubbi che tra la donna e Pietro Magno, suo compare, presso il quale abitava, vi era del tenero. Successivamente, dopo avere aggredito un metronotte ed essersi procurata una pistola Lo Cascio si recò a Milano, dove uccise il suo ex datore di lavoro e feri gravemente un funzionario della ditta « Sibi », presso la quale aveva prestato per alcuni mesi servizio. L'assassino riteneva che 1 dirigenti della società milanese si erano presi gioco di lui inviandogli per la liquidazione delle sue spettanze, un vaglia che sulla piazza di Palermo non era riuscito a cambiare. Da Milano l'omicida si trasferi in Sicilia, a Ribera dove tese un agguato a Giuseppe Musso, cognato della moglie, il quale aveva avuto, circa vent'annl prima, rapporti con la congiunta. o è a e i e o Edoardo Cascio dopo

Luoghi citati: Milano, Palermo, Ribera, Sicilia