Riaperte le banche (meno l'Entra) nel Libano è ritornata la calma

Riaperte le banche (meno l'Entra) nel Libano è ritornata la calma Erano rimaste chiuse da sabato scorso Riaperte le banche (meno l'Entra) nel Libano è ritornata la calma Non si è verificato il temuto assalto agli sportelli - I cassieri, sorridendo, mostravano ai clienti le casseforti colme di banconote - Il governo assicura anche i piccoli risparmiatori dell'Intra - Il Kuwait, in concorrenza con la « Svizzera del Levante », ha aperto una nuova banca a Londra (Nostro servizio ■particolare) Beirut, 20 ottobre. Le banche libanesi si sono oggi aperte. Moltissime persone si sono affrettate a incassare assegni, ma non si è avuta la temuta < corsa ai prelievi >. Gli istituti erano chiusi da quattro giorni; prima perché domenica, indi perché così ordinato dal governo. Molti direttori di banca hanno detto d'aver visto agli sportelli folle più dense dopo due o tre giorni di normale festa. Quale che ne sia il motivo — 0 per un naturale «buon senso finanziario » o perché il governo ha toccato la giusta nota psicologica — i depositanti libanesi hanno mostrato grande calma. L'c Intra Bank > — il cui crack ha cagionato l'attuale crisi — è invece rimasta chiusa, con viva delusione dei clienti, radunatisi stamane dinanzi al suo portone. Molti erano questi clienti, ma si sono comportati filosoficamente. La po¬ lizia non ha faticato a mantenere l'ordine. Come gesto di fiducia, alcune banche hanno spalancato le porte alle sette di mattina: hanno tenuto aperte, e ben visibili, le casseforti, piene di banconote. Gli impiegati, sorridenti, dicevano ai clienti: «Non abbiate timori. Abbiamo tutti i soldi che volete», e mostravano grossi pacchi di biglietti. Secondo la stampa locale, quaranta delle novantadue banche accreditate a Beirut si sono rivolte negli ultimi tre giorni al governo per avere rifornimenti di liquido. La grande campagna ufficiale per tranquillare il pubblico raggiungeva l'acme ieri sera, quando tutti i programmi radiotelevisivi venivano interrotti dall'annuncio di nuove misure governative' per proteggere i piccoli depositanti dell'* Intra ». Un comunicato informava che a tal fine il governo avrebbe chiesto al Parlamen- to di stanziare 50 milioni di sterline libanesi (oltre dieci miliardi di lire). Secondo le ultime notizie, alcune banche francesi si sarebbero offerte di acquistare il 5 per cento delle azioni della «Intra», l'equivalente di quasi 12 miliardi di lire. Negoziati sono in corso a Parigi; la proposta è considerata a Beirut la più conveniente giunta finora. Si sono fatte avanti pure banche americane, ma non sembra che le loro offerte siano destinate ad incontrare successo. Gl'istituti d'oltre oceano preferirebbero comprare vasta parte dell'* Intra», ma il governo teme che in tal caso la vita finanziaria del Libano sarebbe influenzata eccessivamente da un'iinicar nazione. Anche se le banche sì sono riaperte, resta però il problema del danno Inflitto alla reputazione del Libano come Svizzera del Levante. I denari potrebbero adesso andare altrove. L'iniziativa presa dal Kuwait, che ha inaugurato ieri a Londra una nuova grande banca, mostra che la concorrenza non manca. Copyright di a The Times » e per l'Italia de «La Stampa»