Un giorno potremo cambiare il clima

Un giorno potremo cambiare il clima RISPOSTE Ut LETTORI Un giorno potremo cambiare il clima Beninteso, in un lontano futuro - Per ora, le difficoltà e la spesa sarebbero proibitive Quest'autunno ha infierito in ogni parte del mondo (Giappone, Antille; e l'Italia non è stata risparmiata), con eventi atmosferici che hanno assunto carattere anche disastroso. Tutta la vantata scienza degli uomini non riesce ad opporsi in modo più attivo ed efficace a Queste calamità? (segue la firma) L'uomo è tuttora impotente nei riguardi degli agenti atmosferici, contro i quali può opporre soltanto dei rimedi per cosi dire passivi, cercando di prevederne lo sviluppo e prendere precauzioni per limitare i danni. Ciò è dovuto al fatto che le energie associate con gli eventi meteorologici sono altissime: un comune temporale ha un contenuto energetico di gran lunga superiore a quello di una bomba atomica ed un modesto ciclone raccoglie in sé l'energia di molte bombe termonucleari. Il domìnio di questi eventi richiederebbe l'impiego di energie di pari grandezza: ma né la reazione atomica, né la fusione nucleare possono servire, perché il loro impiego comporterebbe pericoli e danni enormi. Per agire sui fenomeni meteorologici, occorrerebbe intervenire sulla causa che li determina, cioè sull'irraggiamento delia superficie terrestre, in modo da determinare movimenti di masse d'aria comparabili con quelli degli eventi naturali. Tale risultato potrà forse essere ottenuto in futuro grazie allo sviluppo delle ricerche spaziali: tra qualche decennio infatti, non è escluso si possano inserire, in orbita intorno alla Terra, enormi superfìci riflettenti che intercettino la luce solare, riducendola in determinate zone e la dirigano in modo da riscaldare altre aree. Un programma spaziale di questo genere richiederebbe un impegno gigantesco: per riscaldare sensibilmente una superfìcie di 100 chilometri quadrati corrispondente a quella di una modesta città, occorre mettere in orbita un riflettore di superficie almeno doppia, il cui peso si aggirerà sulle tremila tonnellate. Il costo di una simile impresa sarà enorme, ma avrà una contropartita: basterà pensare cosa potrà significare per l'economia il dominio del clima di determinate regioni, la colonizzazione dei deserti e delle terre polari, o, per restare in limiti più ristretti, quali ripercussioni potrà avere anche solo la scomparsa della nebbia da una città come Londra. Le prospettive economiche e le possibilità di realizzazione di un tale progetto sono state illustrate al Congresso Internazionale Tecnico Scientifico dello Spazio, tenutosi recentemente a Roma, da una nota del prof. A. C. Robotti della Scuola di Ingegneria Aerospaziale del Politecnico di Torino. La realizzazione di quest'impresa è legata ad un adeguato sviluppo dell'ingegneria spaziale, ed in primo luogo alla disponibilità di veicoli sicuri, economici, capaci di trasportare carichi tifili di migliaia di tonnellate, con la possibilità di appuntamento in orbita e di ritorno sulla Terra. Mario Oggero

Persone citate: Mario Oggero, Robotti

Luoghi citati: Antille, Giappone, Italia, Londra, Roma, Torino