Come nasce una rana

Come nasce una rana Le infinite meraviglie della nati Come nasce una rana Dal girino che guizza agilissimo negli stagni e respira l'ossigeno disciolto nell'acqua all'animale perfetto: questi non ha più nulla del pesce, respira aria, ha una forma completamente diversa - Il rauco gracidare delle rane, che udiamo nei mesi estivi, viene ottenuto dall'anfibio mediante particolari «sacchi vocali»: è un richiamo d'amore II girino è nato dall'uovo da pochi giorni e già guizza come uno spiritello festoso nel mare d'acqua dello stagno. E' nero, tutto nero lucente, con un'enorme testa rotonda, un corpo minuscolo e una lunga coda schiacciata lateralmente. Sembra un errore di natura con quel suo grosso capo e quel corpo piccino e ci sorprende quasi che se la cavi a meraviglia, destreggiandosi con la perizia di un nuotatore consumato tra la fitta vegetazione dello stagno. In quel piccolo essere, che misura in tutto qualche centimetro, pulsa un cuore simile a quello dei pesci, con un solo atrio e una sola orecchietta e due ciuffetii ramificati che sporgono ai lati del collo sono le branchie, che permettono al girino di respirare l'ossigeno disciolto nell'acqua, alla maniera dei pesci. Ecco una creatura che si direbbe tagliata apposta per la vita acquatica e destinata a rimanere per sempre nell'elemento liquido e invece la natura le ha riserbatb un destino particolare. Poco per volta la vedremo trasformarsi gradatamente, prodigiosamente, in una creatura terrestre, dotata di tutti gli attributi necessari a vivere sulla terraferma. Un bel giorno, al piccolo girino incominciano a spuntare gli arti posteriori, prima minuscoli abbozzi, poi man mano più decisamente foggiati a forma di zampette abbastanza robuste, terminanti con cinque dita palmate e il girino nuota ben presto con molta disinvoltura, servendosi di queste nuove appendici insolite per la sua sagoma pisciforme, stranissimo pesce con le zampe. Nel frattempo sono spuntate timide due gemme anche ai lati del torace e si rigonfiano ora per ora. In capo a qualche giorno, sono chiaramente visibili due esili braccine terminanti con due piccole mani a quattro dita. Intanto la coda si va sensibilmente riducendo, quasi a vista d'occhio. E' come se subisse un rapido processo di avvizzimento e un parassita inuisibile ne divorasse un bocconcino al giorno. Si accorcia, si accorcia sempre più fino a scomparire del tutto. Anche i ciuffetti di branchie scompaiono, mentre, all'interno del corpo, al riparo da ogni occhio indiscreto, altre profonde trasformazioni rivoluzionano la struttura dell'intero organismo. Quel cuore che pulsava alla maniera di quello dei pesci ed era attraversato una sola volta dal sangue diretto alle branchie, ora si è arricchito di un'altra cavità: le orecchiette sono diventate due, la circolazione si è fatta più complessa e si sono sviluppati nuovi organi respiratori sotto forma di due sacchi pieni d'aria, i polmoni, che permetteranno al girino — non più tale ormai — di respirare l'ossigeno atmosferico. Il girino si è trasformato in una rana lillipuziana, così piccina proprio perché durante il travaglio della metamorfosi non si i nutrita se non a spese dei suoi propri tessuti. Ed ora, sospinta dalle mutate strutture anatomiche e fisiologiche, si decide a tentare la grande avventura terrestre. Timidamente si dirige verso il bordo dello stagno, le zampette inesperte arrancano sulla mota molle e poi man mano sull'erbetta, umida del prato. I polmoni incominciano a funzionare come manticetti nell'aria, il sangue fluisce con ritmo regolare nel nuoto circolo. Il miracolo si è compiuto. Il girino è diventato rana! Ma, per un girino che porta felicemente a termine il suo sviluppo, quanti altri rimangono vittima della crisi di crescetiza o dei nemici esterni? Un numero quasi incalcolabile. Il bruliclùo dei girini attira una folla incredibile di affamati, pesci e uccelli acqitatici, ditisci e cimici acquaiole che tutti attingono largamente al dovizioso pascolo. Cosi della ricca messe di uova che, sotto forma di lungo nastro gelatinoso, la rana madre aveva deposto nello stagno, solo pochissime superstiti riusciranno a raggiungere lo stadio adulto e a riprodursi a loro volta dando origine ad una nuova generazione. Tra i nemici che insidiano la vita degli adulti non dobbiamo dimenticare l'uomo che ha dato alla specie più comune da noi in Italia l'appellativo significativo di «esculenta» proprio in omaggio al tenero gusto delle sue bianchissime carni. La Rana esculenta non è però Tunica specie commestibile. Ve ne sono anche altre di sapore tutt'altro che disprezzabile e tra queste ricorderemo la Rana toro o Rana muggente che ha fatto recente¬ mente parlare di sé le cronache dei nostri giornali. Un esemplare di questa gigantesca specie nord-americana, capitato per caso in uno stagno di Sesto S. Giovanni, ha tenuto in allarme per quattro giorni un intero quartiere, con i suoi singolari muggiti notturni a cui non siamo abituati nel nostro paese. La Rana toro che gli americani chiamano «bullfrog » e che appartiene alla specie Rana catesbyana, raggiunge dimensioni eccezionali e può misurare, ad arti posteriori distesi, circa trentacinque centimetri di lunghezza. Le sue grosse cosce carnose sono particolarmente appetitose e se ne fanno saporite bistecche, molto richieste nei ristoranti degli Stati Uniti. Per fortuna ignara dell'atroce destino che il più delle volte l'attende, la rana, a qualunque specie appartenga, vive spensierata. Quando giunge primavera, i maschi gonfiando a più non posso i grossi sacchi vocali che sembrano ctiormi vesciche, cantano a perdifiato i loro affettuosi richiami d'amore e le femmine rispondono all'appello tuffandosi con gioia nello stagno per andare a nozze. Poco dopo deporranno nell'acqua il nastro aggrovigliato e trasparente delle uova e ne sguscerà la nuova generazione di girini. Isabella L. Coifmann della Stazione Zoologica di Napoli Rana rossa: è naie affondata una specie assai resistente al freddo. Trascorre il letargo invernel fango ed esce all'aperto quando sul terreno c'è ancora neve

Persone citate: Coifmann, La Rana, Rana

Luoghi citati: Italia, Napoli, Sesto, Stati Uniti