Sandra Milo visitata per tre ore dai medici accusa Morris Ergas di «cose vergognose » di Guido Guidi

Sandra Milo visitata per tre ore dai medici accusa Morris Ergas di «cose vergognose » 1 periti devono stabilire la gravita delle lesioni Sandra Milo visitata per tre ore dai medici accusa Morris Ergas di «cose vergognose » Una lunga dichiarazione dell'attrice, in polemica con il produttore: «Non dirò ciò che io soltanto posso dire, perché mi ripugna accusare il padre di mia figlia» - Accertata la perforazione del timpano (Nostro servizio particolare) Romn, 12 ottobre. Sandra Milo d stata sottoposta oggi pomeriggio alla ilisita medico-legale disposta dal magistrato, per accertare l'entità delle lesioni che l'attrice sostiene di avere subito in seguito alla discussione avuta la notte del 28 settembre scorso con il produttore Morris Ergas. L'esame si c svolto nei laboratori dell'Istituto di medicina legale, e si è prolungato per oltre tre ore, fino a tarda sera. Il prof. Piero Facci, medico legale, e il prof. Cerretti, oto- rinolaringoiatra, periti d'ufficio „om,„nri do, sostituto procuratore della Repubblica dott. Pasquale Pcdote, si sono riservati ili far conoscere le proprie conclusioni fra due mesi, dopo che saranno completate talune analisi. Alla visita hanno assistito, oltre al dott. Pedate, i legali del produttore on. Giovanni Leone ed avv. Emanuele Golino con i consulenti tecnici prof. Cesare Gcrin, direttore dell'Istituto di medicina legale e prof. Raschellato, aiuto del prof. Silipo, direttore della Clinica di otorinolaringoiatria presso l'università di Roma. L'attrice non si è fatta assistere da propri consulenti. Una sola cosa è stato possibile sapere fin d'ora, sui risultati della vìsita: i medici hanno accertato la perforazione del timpano. Sino all'ultimo momento, si e cercato di mantenere il più assoluto segreto sul luogo e sull'ora in cui Sandra Milosaebbe stata sottoposta alla vi \sita dei periti. Ma è stato un tentativo inutile. Quando alle sei del pomeriggio, l'attrice è arrivala all'Istituto di medicina legale accom pugnata dai suoi legali ha trovalo ad attenderla giornalisti e fotografi. Non è parsa molto sorpresa, né tanto meno seccata: tanfo vero che aveva preparato una dichiarazione scritta, che poco dopo ha folto consegnare ai giornalisti presenti. Aveva scelto una toilette molto sobria ma elegantissima: abito nero, calze bianche, capelli raccolti sulla nuca, occhiali neri. E' entrata nell'Istituto appoggiandosi al braccio dei suoi due legali: prof. Giuliano Vassalli e avv. Ettore Palareti. Questi hanno potuto accompagnarla soltanto sin sulla soglia del laboratorio, non avevano diritto di assistere all'indagine scientifica perché l'attrice non si è costituita parte civile nel procedimento contro Morris Ergas. La Milo sembrava affranta, in-sicura nel camminare. Lc« polemica con il produt- tare ha assunto ormai toni aspri l.e possibilità di un accordo per risolvere pacificamente i reciproci problemi, sembriti! da considerarsi sfumate. Il racconto fatto da Ergas. che ha detto di avere sorpreso Sandra Milo nella roulotte sul piazzale del Pin-ciò in compagnia con un giovanotto, tiglio del prof. De Lollis (primario dell'ospedale Fatebenefratelli) ha suscitato una reazione che è poco definire vivace. L'attrice ha accusatoil produttore di «cose vergo- gnose e che riguardano sol-tanto i miei stretti rapporti personali con lui». Nella sua lunga dlchiarazlo-ne scritta Sandra Milo ha spiegato il motivo per il quale non intende difendersi dalle accuse clic le contesta il produttore: «Se mi difendessisarei costretta a smentirlo ea fare a mia volta accuse con tro Ergas. Questo è naturale quando due coniugi si separa no per colpa, si lanciano di solito addosso infinite accuse, ma normalmente quanto avviene rimane circoscritto fra persone amiche e negli atti del processo. Quest' ultimo aspetto veramente non mi riguarda perché io non sono la moglie di Ergas. Gli amici, invece, sanno molte cose, come sempre avviene in questi casi, ma niente mi autorizza, e tutto il mio comportamento 10 prova senza possibilità di dubbi, ad accusare il padre di mia liglia pubblicamente di cose vergognose e che riguardano soltanto i miei stretti rapporti personali con lui. « Quindi, non mi lascerò trascinare nel pettegolezzo per 11 rispetto che devo e porto a! padre di Debora. Credo che anche il padre avrebbe dovuto agire nei confronti della madre della figlia in analogo modo. O il fatto che io non ne sia " la madre " lo autorizza di fronte alla sua coscienza a lanciare le sue frecce? Questo non lo so. Comunque, non mi costituirò parte civile nel processo se dovesse esserci, né dirò ciò che io soltanto posso dire, assumendo di ciò le responsabilità e le conseguenze, come fino ad oggi ho fatto e come la incriminazione per reticenza dimostra. E questo non perché come qualcuno potrebbe pensare, io tema le chiacchiere di Morris Ergas che a questo punto ne ha fatte già tante e chissà quante ne farà ancora, ma solo perché mi ripugna, quale che siano le conseguenze per la mia salute e penali che ne riporterò, accusare il padre di mia liglia ed un uomo, con il quale nel bene e nel male ho diviso la vita per 12 anni ». Guido Guidi Sandra Milo, accompagnata dal suo avvocato, ieri all'arrivo all'Istituto di medicina legale (Telefoto A.P.)

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