Stati Uniti e Unione Sovietica verso un accordo sul disarmo di Nicola Caracciolo

Stati Uniti e Unione Sovietica verso un accordo sul disarmo Stati Uniti e Unione Sovietica verso un accordo sul disarmo Dopo l'incontro tra il presidente Johnson e il russo Gromyko, il Dipartimento di Stato dichiara: « Alcuni malintesi che ostacolavano un accordo sul disarmo sono stati rimossi » - Ottimismo di Gromyko: «Sembra che i nostri due governi vogliano favorire un'intesa contro la diffusione atomica » - Johnson avrebbe assicurato all'Urss che la Germania di Bonn non avrà armi nucleari (Dal nostro corrispondente) Washington, 11 ottobre. // tentativo di Johnson per giungere a un'intesa con l'Unione Sovietica sembra sul punto di dare un primo grosso risultato. Il portavoce del Dipartimento di Stato, Robert McCloskey, ha confermato che nell'incontro di ieri tra il Presidente e il ministro degli Esteri sovietico Andrei Gromyko « alcuni malintesi » che ostacolavano un accordo sul disarmo sono stati rimossi. Ieri notte Gromyko al termine di una lunga riunione con il segretario di Stato Rusk era stato altrettanto esplicito: « Abbiamo discusso varie questioni relative al disarmo, tra le altre quella della non proliferazione di armi nucleari. Sembra che ambedue i paesi, gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica, vogliano facilitare la conclusione di un accordo internazionale sulla questione ». Ci si trova forse di fronte alla prospettiva di una riconciliazione generale tra l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti? I risultati dell'incontro di ieri sono stati sufficienti a modificare radicalmente i termini della situazione politica internazionale: i timori che ci si avviasse a una prova di forza tra le due massime potenze mondiali, prova di forza di cui il Vietnam avrebbe dovuto costituire il principale pùnto di contesa, sembrano definitivamente superati. L'accordo per il disarmo per funzionare presuppone una volontà di collaborazione politica in ogni campo tra Washington e Mosca. La storia delle trattative in materia può servire forse a capire quali siano le linee generali dell' accordo registrato ieri tra Johnson e Gromyko. Fin dallo scorso gennaio il rappresentante sovietico alla Commissione di Ginevra aveva detto che il suo governo non voleva rendere « interdipendenti » i negoziati sul disarmo e lasituazione nel Vietnam. I sovietici tuttavia su un punto erano sempre stati di una intransigenza assoluta: i tedeschi non devono essere inseriti in nessun tipo di forza nucleare alleata, truppe tedesche non detono mai per nessuna ragione, sotto nessuna formula di comando, poter utilizzare armi nucleari. A questo punto si può andare avanti solo per ipotesi. Sembru comunque certo che Johnson abbia deciso di venire incontro a questa condizione dei sovietici: a quanto si dice a Washington il massimo che la Germania Occidentale possa ormai sperare di ottenere è V inserimento nel comitato McN amara, in un comitato interalleato, cioè, incaricato di studiare la strategia atlantica ma le cui funzioni restano in definitiva consultive. Sembra proprio cioè che al fallimento del viaggio di Erhard a Washington sia dovuto il successo del viaggio dì Gromyko. Sarebbe un errore a questo punto farsi troppe illusioni. Il trattato per il disarmo non c stato aurora concluso. Si può tuttavia far notare che, il giorno che fosse firmato, i termiti stessi di base dell'attuale situazione internazionale verrebbero radicalmente modificati: l'amicizia e la collaborazione tra l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti con tutto ciò che esse significano per la pace nel mondo sarebbero irreversibili. La prima tappa di un'intesa sul disarmo è un accordo sulla non proliferazione delle armi atomiche. Le potenze nucleari devono impegnarsi a non dare armi atomiche ai paesi che non ne hanno Però, cosa più importante i paesi che sarebbero in grado di costruirsi armi atomi¬ ccpsr che (ce ne sono oggi, secondo lo studio di un gruppo di scienziati americani, sedici) devono a loro volta rinunciare a farlo. Il che si¬ gnifica che Urss e Stati Uniti, magari attraverso l'Onu, devono in definitiva farsi garanti della loro sicurezza. Per rendersi conto di questo fatto e della sua importanza rivoluzionaria basta fare qualche esempio: non è concepibile alla lunga che Israele, mettiamo, minacciato di continuo di distruzione da parìe dei suoi vicini non si costruisca armi atomiche per difendersi, a meno che le sue frontiere non vengano garantite con certezza assoluta, non vengano garantite cioè dalle grandi potenze. Lo stesso ragionamento vale per l'India e la Cina e per vari altri paesi. Nessun paese minacciato da un vicino più forte rinuncerà a costruirsi armi atomiche per difendersi a meno che la sua sicurezza non venga protetta altrimenti. L'accordo russo-americano presuppone cioè un accordo di fondo tra le grandi potenze per salvaguardare la pace nel mondo. E se questo deve avvenire, occorre aggiungere, è inconcepibile che una soluzione non venga trovata per il Vietnam. I colloqui russo-americani proseguiranno nei prossimi giorni alle Nazioni Unite. Il Dipartimento di Stato si è messo in contatto con i vari governi alleati dell'America per informarli del contenuto dell'incontro GromykoJohnson. Nicola Caracciolo Il ministro russo Gromyko a New York (Tel. Ansa) ni mi i iiittiiiiiiitiiiiii iiiiiiiii