La chimica del futuro

La chimica del futuro Aperta a Milano la 2" rassegna internazionale La chimica del futuro Studi sul « plasma » e ricerche per la fusione nucleare controllata discussi al congresso che accompagna la mostra - Vasta esposizione dei prodotti che danno il volto alla nostra civiltà: dai fertilizzanti agli abrasivi, dalle materie plastiche agli antiparassitari (Nostro servizio particolare) Milano, 8 ottobre. La Seconda Rassegna Internazionale della Chimica, che s'è aperta stamane a Milano, vuole essere nello stesso tempo un fatto mercantile (dal momento che vi sono esposti un grande numero di oggetti e prodotti; anzi, il solito eccesso, il che oramai è carattere comune a tutte le mostre tecniche: dagli « abrasivi » agli « zuccheri », e tra questi e'stremi dell'ordine alfabetico il lettore deve immaginare inseriti non meno che cinquecento gruppi; ma d'altra parte centinaia sono i prodotti chimici che noi indossiamo o adopriamo nella vita di ogni giorno); e un fatto culturale: infatti, insieme con la Rassegna, si tiene un Convegno, il quale promette di essere nutritissimo di partecipazioni di studiosi italiani e stranieri nonché di idee. La Mostra dovrebbe costituire (come ha indicato il dottor Luigi Morandi presidente della Società Chimica Italiana), un corollario del Congresso, qualcosa di più ambizioso perciò che un campionario merceologico. Le idee, su cui si intratterranno gli scienziati, si possono articolare in tre punti. Anzitutto i fertilizzanti e gli antiparassitari; i quali ultimi troppo sovente compaiono nelle pagine dei giornali come « accusati » di incidenti o infortuni, dovuti al cattivo o imprudente uso che se ne fa, ma senza dei quali l'agricoltura nostra e di tutti i paesi civili cadrebbe a produzioni sempre minori (è stato indicato, per questo ipotetico mancato apporto, un decremento annuo del trenta per cento). L'azoto, il fosforo, il potassio che, tramite i fertilizzanti vengono forniti ai campi (in misura proporzionale alla densità delle popolazioni nei paesi di maggiore sviluppo, come quelli dell'Europa), servono a riparare all'impoverimento del terreno dovuto a secoli di sfruttamento; e dovrebbero servi re, o almeno cooperare, con altre provvidenze di carat tere industriale (ma anche di costume), per rispondere ai bisogni alimentari di una popolazione che è in via di pauroso aumento (si calcola un raddoppio della popolazione mondiale attuale per l'anno duemila) e che già adesso è, per la maggior parte, alla fame. Un secondo punto che verrà trattato al Congresso è un insieme di possibilità che si sono aperte a questa industria col raggiungimen to di condizioni fisiebe prima inarrivabili. Per esempio, lo studio del plasma, se non ha portato ancora (come s'era sperato) ai processi di fusione nucleare con frollata, ha però . permesso di ottenere, qui sulla Terra, temperature sulle decine di migliaia di gradi, e cioè superiori a quelle eh., si hanno alla superficie del Sole: a queste temperature si ren dono possibili reazioni chimiche prima impensabili, così come altre si aprono con le bassissime tempera ture (quelle vicine allo ze ro assoluto), e alle altissi me pressioni (sulle centomila atmosfere). Lo studio di queste condizioni limite, nel le quali si possono svolgere i processi chimici, costituì sce un'importante parte del convegno e della mostra Una terza parte è dedicata alle realizzazioni tecniche e industriali : la parola è data a coloro che volgono la scienza a utilità tangibili Tra gli oggetti che meritano di attirare l'attenzione dei visitatori, in sé non più significativi di altri ma che utilmente possono esse re portati come esempi, v'è una lavatrice a ultrasuoni per apparecchi chimici (le lavatrici per vetrerie di laboratorio, non a ultrasuoni ma a sbattimento, già in uso da tempo, hanno figlia to poi i lavastoviglie dome stici, che ora stanno diffon dendosi nelle case) ; lo spettrometro a vuoto, capace di dare in un minuto i risultati dell'analisi chimica di un acciaio (procedimento ben più lungo e macchinoso, se fatto con i metodi classici). Un posto è dato giustamen¬ te agli impianti di svelenamento delle acque industriali: una pratica questa che dovrebbe essere introdotta per legge in ogni lavorazione. Ne va di mezzo la difesa dell'ambiente naturale in uno dei suoi componenti più preziosi, l'acqua; chi ci ritorna i limpidi rivi di un tempo ? Meritevoli di menzione sono le pompe in titanio, un metallo inattaccabile dagli agenti chimici, o le porcellane resistenti alla corrosione destinate a prendere il posto dei tecipienti di quarzo e di platino, già adoperati per contenere sostanze fortemente attive. Tra le cose viste, ci è sembrato molto interessante l'autocarro, per trasporto di derrate, refrigerato con azoto liquido; la quale sostanza, fatta a tratti espandere nell'interno della cassa, mantiene la temperatura al grado comandato da un termostato, secondo la natura della merce (il pesce e i gelati sono i più esigenti in fatto di freddo) ; l'azoto è un gas inerte e perciò non altera in alcun modo i prodotti. Questo nuovo anello di una di quelle « catene del freddo necessarie alla conservazione dei prodotti alimentari, fa parte di una sezione della Mostra allestita dal Centro commerciale americano di Milano diretto da Mr. Martin Stahl, dedicata, in modo speciale, alle attrezzature per l'industria chimica. Il visitatore interessato ai vari modi con cui si manipola la materia troverà abbondanza e varietà di soluzioni costruttive per mescolatori, valvole, analizzatori, molini, filtri, rubinetti, dosatori, apparati di misura, distillatori, termometri, compressori, giunti, guarnizioni, bilance, forni, viscosimetri, lavatori di gas; tronchiamo l'elencazione ben prima di averla esaurita, non vorremmo seccare il lettore. Dìdimo

Persone citate: Luigi Morandi, Martin Stahl

Luoghi citati: Europa, Milano