Sandra Milo incriminata per reticenza Morris Ergas per «lesioni volontarie» di Guido Guidi

Sandra Milo incriminata per reticenza Morris Ergas per «lesioni volontarie» L'incidente del Pinolo si concluderà con due processi Sandra Milo incriminata per reticenza Morris Ergas per «lesioni volontarie» L'attrice rischia una pena da tre mesi a tre anni; ma può evitarla rivelando la verità - Più diffìcile la posizione del produttore: se le condizioni della Milo dovessero aggravarsi, potrebbe avere una condanna da tre a sette anni - L'attrice ha lasciato la clinica rifugiandosi da alcuni amici - Sprezzanti dichiarazioni di Ergas - Il testo completo della lettera di Nenni (Nostro servizio particolare) Roma, 8 ottobre. Sandra Milo e Morris Ergas sono stati incriminati dal procuratore della Repubblica: lei perché si è rifiutata di rispondere alle domande del magistrato che era andato in clinica per interrogarla; lui per lesioni volontarie, avendo picchiato l'attrice la notte del 28 settembre scorso. L'episodio avvenuto sul piazzale del Pinolo durante la lavorazione del film « Notti pazze » si concluderà, quindi, in un'aula giudiziaria. La situazione processuale in cui si trova l'attrice non è grave: Sandra Milo può cavarsela senza conseguenze purché si decida a parlare, e a dire la verità, prima che venga pronunciata nei suoi confronti una sentenza; il produttore, che sarà interrogato nella prossima settimana, è in condizioni peggiori. Molto dipende dalle conseguenze che le sue percosse avranno su Sandra Milo: è per questo che la incriminazione nei suoi confronti parla genericamente di « lesioni volontarie ». In ogni modo è ormai certo un particolare: l'incidente sul piazzale del Pincio, per cui Sandra Milo è stata ricoverata nella clinica Marco Polo all'Eur con lesioni al capo, alla tempia sinistra e al timpano dell'orecchio sinistro con perdita parziale dell'udito, è il risultato di una « discussione » piuttosto vivace fra l'attrice e il produttore che vivono more uxorio da circa 12 anni. Il tentativo iniziale di Morris Ergas, che aveva cercato di diffondere una versione diversa dell'episodio, minacciando di querelare chiunque avesse affermato il cojitrario, è fallito. Se le lesioni riportate da Sandra Milo fossero state ritenute guaribili entro dieci gior ni, la magistratura sarebbe potuta intervenire soltanto in seguito ad una querela; ma la dichiarazione dei medici, per cui la guarigione richiedeva un periodo non inferiore a 20 giorni, ha posto la Procura della Repubblica nell'obbligo di intervenire subito. La prima indagine è stata compiuta interrogando lei. Ma il funzionario di P.S., recatosi in clinica, ha trovato l'attrice barricata dietro un silenzio assoluto. E il medesimo silenzio Sandra Milo ha opposto al so- stituto Procuratore della Repubblica dott. Pedote. Nello stesso tempo, una sarta di scena che era sul piazzale del Pincio la notte dell'incidente, ha raccontato di aver visto il produttore entrare nella roulotte dove gli attori si ripo¬ sano durante le pause della lavorazione del film, e disculiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiilliiliiii fere violentemente con l'attrice, che dopo qualche minuto è uscita sanguinante: al punto da dover essere trasportata d'urgenza nella clinica dove tuttora è ricoverata. Il risultato di questa prima fase delle indagini è stato duplice: incriminazione di lei per essersi rifiutata di parlare, incriminazione di lui per lesioni volontarie. A giudicare l'attrice sarà il pretore. Morris Ergas andrà in pretura se le lesioni non saranno aggravate (in questo caso la pena oscilla da un minimo di tre mesi ad un massimo di tre anni); ma se all'attuale quadro clinico si aggiungeranno delle complicazioni, ad esempio, per l'indebolimento dell'udito, o se le condizioni di salute impediranno all'attrice di lavorare entro 1,0 giorni, il produttore dovrà presentarsi in Tribunale: e la pena passa da un minimo di tre ad un massimo di sette anni. Partendo dal presupposto che il motivo della lite sia stata la gelosia, per il produttore diventa molto difficile sperare nell'applicazione dell'attenuante prevista per chi agisce in stato d'ira determinato da un fatto ingiusto altrui: « L'ordinamento giuridico — ha stabilito la Cassazione — non può tutelare situazioni moralmente o giuridicamente illecite ». Pur vivendo insieme da 12 anni, pur avendo una bimba, Morris Ergas e Sandra Milo non sono sposati: lui, infatti, risulta celibe perché, greco di origine, è riuscito ad ottenere l'annullamento di un suo precedente matrimonio; lei, invece, sposata a 15 anni — Sandra Milo è nata a Milano nel 1936 — è soltanto separata dal marito, cesare Ro- dighiero con il quale visse soltanto tre mesi. Iniziato il procedimento, il suo cammino non sarà molto celere. Indipendentemente dalle dichiarazioni di Ergas, che è assistito in questa vicenda dall'on. Giovanni Leone e dall'avv. Emanuele Golino, sarà necessario attendere l'esito della malattia di Sandra Milo, la quale dovrà essere sottoposta ad una perizia medico legale perché si stabilisca con esattezza la natura delle lesioni e le loro conseguenze. Dovranno poi essere interrogati tutti coloro che, facendo parte della troupe cinematografica, erano presenti sul piazzale del Pincio la notte dell'incidente. Inoltre sarà necessario forse attendere l'esito del procedimento contro Sandra Milo. Il silenzio dell'attrice non sarebbe dovuto a un atteggiamento irrispettoso verso la magistratura, ma al desiderio di lasciare a colui che è il padre di sua figlia il compito di parlare per primo. E' un atteggiamento che le consente di non correre alcun serio pericolo: la legge punisce i testimoni falsi e reticenti con la reclusione da 3 mesi a 3 anni, ma dà loro la possibilità di evitare la condanna se poi si inducono a dire la verità. Ed è molto probabile che la verità, prima o poi, Sandra Milo finirà col dirla. Il produttore e l'attrice hanno accolto la notizia della loro incriminazione (appresa solo ufficiosamente perché la magistratura non ha comunicato nulla a nessuno) come fosse ampiamente prevista Sandra Milo si è limitata a dire: « Parlerò con il mio legale ». Ed infatti nel pomeriggio ha lasciato la clinica, si è recata allo studio del prof. l o e a à a a e e o a o o Giuliano Vassalli in via della Conciliazione e poi è riuscita a fare perdere le tracce di sé. •Jìon è tornata nella clinica all'Eur e non è andata nella sua abitazione ai Parioli. Sembra che abbia ricevuto ospitalità da alcuni amici, che si. sono assunti l'impegno di mantenere il segreto sull'indirizzo perché l'attrice ha assoluto bisogno di riposo e non vuole essere avvicinata da nessuno. Prima di lasciare la clinica ha detto soltanto: « Voglio fare di tutto per appianare le cose ». Questo spiegherebbe il motivo dell'atteggiamento assunto sia verso il funzionario di P. S. sia verso il magistrato: non intende entrare in polemica con il produttore. Ergas è apparso più vivace. « Sono a disposizione del magistrato — ha detto conversando con i giornalisti — al quale fornirò gli utili e necessari chiarimenti perché si ponga fine a questo " Sandra Milo show"». E cioèt <Intendo riferirmi — ha spiegato — alla lettera scritta all'on. Nenni e a quegli atteggiamenti melodrammatici con i quali Sandra ha allargato i limiti di un episodio che sarebbe stato opportuno mantenere circoscritto in un ambito di più dignitoso riserbo. Invece di pensare a " tutte le madri " — Ila proseguito il produttore con tono sempre più polemico — che crede di rappresentare questa " Giuseppina Garibal di " pensi a se stessa e alla sua salute. Adesso non posso che augurarmi che l'episodio rientri nei suoi giusti termini e non si dia più spettacolo» Una domanda precisa è stata posta ad Ergas: < Vi è stato qualche tentativo di acca modamentof>. «Sarebbero tentativi inutili — ha risposto il produttore —. Sandra oggi non è in grado di ragionare con serenità». Si è appreso oggi il testo della risposta data dall'on. Nenni alla lettera che gli aveva inviato qualche giorno fa Sandra Milo. «Cara amica ha scritto il vice presidente del Consiglio all'attrice L''Avanti! mi aveva informato ieri della sua lettera. Ma l'ho letta soltanto questa mattina e ne sono commosso! II Consiglio dei Ministri dovrebbe discutere e votare prima del 15 novembre la riforma del di ritto familiare. Dico dovrebbe perché tutta questa materia incontra forti resistenze nel misoneismo di alcuni ambienti clericali più che cattolici. Co munque spero che riusciremo a varare una legge ispirata a criteri di modernità e di giù stizia anche se vi sono ancora ostacoli da rimuovere. La sua lettera così limpida, così onesta ci aiuta ed io spero che potremo aiutare lei. Si faccia coraggio e non ceda allo scon forto. Mi creda affettuosamen te, suo Nenni ». Guido Guidi GCa•JlacdarcgsPdtdv Sandra Milo ed il produttore Morris Ergas quando ì toro rapporti erano cordiali

Luoghi citati: Milano, Roma