Prostituta di 67 anni uccisa da un ladro Il cadavere scoperto dopo quattro giorni

Prostituta di 67 anni uccisa da un ladro Il cadavere scoperto dopo quattro giorni il delitto è avvenuto mercoledì notte in un alloggio di via San Secondo 12 Prostituta di 67 anni uccisa da un ladro Il cadavere scoperto dopo quattro giorni Trovata sul pavimento, accanto al letto, con una camicetta stretta al collo e il capo sfondalo - Tutte le stanze a soqquadro - Nel bagno, biancheria maschile macchiata di sàngue - La vittima ogni sera frequentava corso Re Umberto: forse qui ha incontrato l'assassino e lo ha portato nella sua abitazione - Oppure l'uomo, un « cliente fisso », è andato a casa sua Polizia e carabinieri sospettano che l'uccisore sia un militare Una donna è stala assassinata da un rapinatore nel suo alloggio, in via San Secondo 12. Si chiamava Carlotta Ganglio, aveva 67 anni e faceva la prostituta. 11 delitto è stato compiuto la notte di mercoledì, ma e stato scoperto soltanto ieri pomeriggio da un inquilino impressionato dal fetore che usciva dall'alloggio della vittima. Nessuna traccia dell'assassino. Nata a Moncalierl e venuta a Torino assai giovane, la donna ha incominciato presto a « fare la vita ». Non si è tirata indietro nemmeno quando gli anni sono diventati troppi per passare la notte sui marciapiedi ad aspettare clienti. Sessantasette anni, e tutte le sere alle dieci andava in corso Re Umberto. Fumava sigarette e aspettava. Con parecchio trucco e tingendo azzurrini i capelli bianchi, riusciva a togliersi qualche anno. Aveva abiti sportivi e ciliari, scarpe bianche. Un poco incurvata dall'età, invece di passeggiare come le sue colleghe, se ne stava appoggiata al muro perché si stancava presto. Cupa e silenziosa. Ma diventava gaia e vivace se vedeva avvicinarsi un probabile cliente. Dicono che era molto diffidente. Commentava le notizie di prostitute rapinate o assassinate sempre con la stessa frase: «A me non può capitare. Io so stare attenta». Aveva un discreto ninnerò di « clienti ». Oltre a quelli che incontrava in corso Re Umberto, ne aveva anche di « fissi ». che andavano a casa sua nel pomeriggio. Non apriva mai la porta prima.di aver guardato attraverso loj spioncino. Uomini di mezza età ma anche giovani di 20-25 anni, parecchi soldati erano la sua « clientela ». Prudente con il denaro (anzi, la dicono avara) era arrivata ad acquistare quattro alloggi: in via Sant'Anselmo, in vìa Tiziano e due al secondo piano di via San Secondo 12. Qui abitava da oltre venti anni: piccolo ingresso, cucina-tinello, camera da letto e bagno. Mobili dozzinali di tanti anni fa. Alle pareti, quadretti con ragazze in costume da bagno tolte dai rotocalchi. Aveva affittato l'alloggio accanto al suo a Natalina Laguna di 40 anni per 23 mila lire 1 mese. Due o tre volte, nei giorni scorsi, la signora Laganà è andata dalla Gariglio per pagare la pigione, ma ha suonato invano alla porta. C'è ancora andata venerdì sera, poi è scesa dalla portinaia, signora Angela Giunti, per chiedere se la Gariglio era fuori Torino. « E' già qualche giorno che non la vedo » ha risposto la custode. Suo marito è uscito in strada, ha guardato su al secondo piano ed è ritornato dicendo: « E' in casa, perché la luce della cucina è accesa ». Si è concluso che si trovava nell'alloggio, ma non voleva aprire. Era già accaduto altre volte e si sapeva perché. Perciò, nessuno venerdì sera si è preoccupato. Ieri mattina scende in portineria un'inquilina del quarto piano — l'infermiera Maria Alemanni — protestando perché vi è odore insopportabile per lo scale. Si pensa ad una fuga di gas e il custode chiama uri lattoniere. Federico Oria. Cercano assieme, scoprono che l'odore è più forte al secondo piano, davanti alla porla della Gariglio. Suonano, poi l'Oria bussa e al primo colpo il battente, che era soltanto accostato, si spalanca. Un fetore impossibile investe i due uomini, li fa indietreggiare. L'idraulico riesce a vincere il disgusto e varca la soglia. Disordine, tutto sembra sia stato buttato all'aria. La porla della camera da letto è aperta, nella penombra l'Oria vede il letto disfatto e sul pavimento — tra il divano e uno sgabello sul quale è seduta una bambola — vi è la Gariglio. Senza indumenti, non ha nemmeno le calze. Stretta attorno al collo vi è una camicetta. Arriva la polizia di San Secondo — il commissario Angotti e il maresciallo Agosto — poi il dott. Maugeri e il dott. Sgarra della Mobile, il cap. Denaro del Nucleo investigativo dei ca rabinieri. Delitto per rapina L'assassino ha frugato in ogni stanza e in tutti gli angoli. Non c'è cassetto che non sia rovesciato sul pavimento, le valigie sono svuotate, le borse aperte e gettate qua e là. Nessuno può dire che cosa manchi. Non sono stati trovati né gioielli né denaro. Oggi la polizia cercherà ancora. Giunge il sostituto procuratore dott. Toninelli e il prof. Amasio della Guardia medica, il quale accerta che la vittima ila il cranio sfondato (l'assassino le ha sbattuto parecchie vol¬ te il capo contro il pavimento o contro uno spigolo del letto), ma non esclude che la morto sia dovuta a strangolamento. Ecchimosi e graffi dimostrano che la donna ha lottato con disperazione. L'autopsia preciserà le cause della morte, il giorno e l'ora del decesso. La polizia ritiene che la Gariglio sia stata uccisa mercoledì sera. Essa è stata vista per l'ultima volta alle 19,30 di quel giorno in via San Secondo mentre rincasava. L'assassino deve essere un « cliente ». Si cerca di scoprire se egli ha avvicinato la donna in corso Re Umberto ed è venuto a casa con lei, o se è andato direttamente all'alloggio perché già la conosceva. La polizia ha l'atto due scoperte che potrebbero risultare determinanti. La prima: nascosti nel bagno vi erano un paio di slip e una canottiera, macchiati di sangue. Di solito questi indumenti sono portati dai giovani. La polizia non ha rivelato qua! è la seconda scoperta. Ma si sa che si tratta di un piccolo oggetto (un bottone? un distintivo?) che ha indirizzato le Indagini verso l'ambiente militare. Carlotta Ganglio. La stanza del delitto: sul corpo della vittima è stesa una coperta. Polizia, carabinieri e folla in via San Secondo

Luoghi citati: Natalina, Torino