Ipersostentotori a «lamina gassosa»

Ipersostentotori a «lamina gassosa» Ipersostentotori a «lamina gassosa» Un inventore, che intorno agli anni trenta tentava di realizzare una sua ala a superficie variabile, paragonava l'aeroplano in volo a un'automobile costretta a marciare con i freni tirati. Infatti la necessità di rendere portante l'ala nuche alle basse velocità (per consen¬ tire le manovre di distaoco e atterramento) obbligava i progettisti di allora a dimensionarla generosamente. La sua grande superficie si traduceva però in una corrispondente resistenza all'avanzamento alla velocità di crociera. Furono sviluppati perciò vari tipi di ipersostentotori, realizzanti in certo qual modo l'ala a superficie variabile. Di essi sono ora muniti i moderni aeroplani. Si tratta di superflci, di norma aderenti alla parte inferiore dell'ala, lungo la sua apertura, capaci di abbassarsi e spostarsi all'indictro rispetto al bordo d'uscita dell'ala stessa, n comando del pilota. Ne risulta profondamente modificato il profilo dell'ala, mentre vengono a formarsi delle fessure che impediscono il distacco dei filetti fluidi dal suo dorso. In definitiva, si ottiene un incremento di portanza all'atterramento di oltre il cento per cento, come se l'ala avesse raddoppiato la sua superficie. Grazie agli ipersostentotori, aerei anche di grande tonnellaggio, riescono a partire e atterrare a velocità di soli 150 chilometri all'ora o poco più; in taluni piccoli velivoli la velocità minima di sostentamento viene ridotta a poche decine di chilometri all'ora. Ultimamente, alcuni ricercatori hanno pensato di realizzare ipersostentotori «a lamina gassosa», sfruttando i gas emessi dai motori a getto. Lungo il bordo d'uscita dell'ala vengono cioè fatti uscire, con opportuna inclinazione da un'adatta fessu¬ ra, i gas di scarico di uno o più turbogetti, gli stessi normalmente impiegati per la propulsione. Tale lamina gassosa, per la fortissima velocità delle sue particelle, si comporta, come hanno dimostrato gli esperimenti, in maniera analoga ai tradizionali ipersostentotori, incrementando la portanza dell'ala in misura notevolmente superiore. E' anche possibile utilizzare la lamina gassosa per la propulsione, semplicemente dirigendola in senso opposto a quello del volo. Un aereo sperimentale, l'H 126 della British Aircraft Corporation, incorporante il suddetto principio, sta eseguendo in Inghilterra una serie di prove, per controllare la portata pratica del sistema. s. c.

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