Eccezionale in Russia il raccolto dei cereali di Massimo Conti

Eccezionale in Russia il raccolto dei cereali l)n9annata «««/ricolti senzw precedenti Eccezionale in Russia il raccolto dei cereali Prodotti 165 milioni di tonnellate di cereali - Battuto ogni primato - Mosca quest'anno non dovrà comprare frumento all'estero; e potrà ìicostituire in parte le scorte (Dal nostro corrispondente) Mosca, 6 ottobre. I russi, quest'inverno, avranno pane a sufficienza; nei negozi le massaie sovietiche potranno acquistare, per la prima volta negli ultimi due anni, la farina per i dolci e per gli impasti, di cui è ricca la cucina russa. La Russia sarà in grado di ricostituire, almeno in parte, le sue riserve di cereali, decimate dalla cattiva annata del 1965. Gli acquisti di cereali all'estero non saranno più necessari per il prossimo futuro, e il paese potrà così risparmiare milioni di dollari. La notizia che il raccolto dei cereali quest'anno è andato bene — molto meglio di quanto si prevedesse — apparirà domattina sui giornali di Mosca, con il rilievo di un grande evento, capace di rassicurare non soltanto i russi. Si dirà che i contadini sovietici hanno consegnato all'ammasso statale 165 milioni di tonnellate di cereali, superando di un terzo il raccolto dello scorso anno (120 milioni di tonnellate) e gli stessi risultati del 1964 (152 milioni), che era considerata una annata record. La resa per ettaro è ancora di molto inferiore a quella dell'Italia, per esempio, e degli Stati Uniti, ma anch'essa è aumentata. Quella del 1964 fu di 11,4 quintali, quella del '66 risulta di 13,3.La fortuna ha avuto larga parte in questo successo dell'agricoltura sovietica, afflitta ormai da crisi perenne. Il clima è stato eccezionalmente favorevole e i contadini, per le scarse piogge d'autunno, hanno avuto tutto il tempo di mettere al sicuro il raccolto (negli anni scorsi, per la cattiva organizzazione agricola e il maltempo, parte del raccolto marcì nei campi). Al buon raccolto hanno però concorso gli enormi sforzi che i dirigenti sovietici hanno rivolto all'agricoltura, dopo le catrastrofiche esperienze krusceviane.Gli investimenti dello Stato in agricoltura appaiono colossali. Basterà ricordare che nel quinquennio 19661970 lo Stato spenderà 71 miliardi di rubli, somma che corrisponde - agli investimenti dell'Urss in agricoltura nei diciannove anni successivi alla fine della seconda guerra mondiale. Ciò comporta, in primo luogo, un forte aumento nell'uso dei fertilizzanti e una più larga meccanizzazione (sono stati diminuiti, fra l'altro, i prezzi dei trattori). Con questi investimenti lo Stato, poi, è ora in grado di pagare più alti prezzi ai sovkos e ai kolkos. Si sa che nelle regioni meno favorite il prezzo di acquisto dei cereali è stato pressoché raddoppiato. Gli obblighi di consegna all'ammasso sono stati nel contempo ridotti, e i prezzi per le consegne oltre i limiti del piano aumentati in misura ragguardevole. In questa maniera si è riusciti a stimolare la produzione. Con provvedimenti di diverso genere, consoni alla « politica degli incentivi », si è voluto stimolare anche l'interesse materiale dei singoli agricoltori scontenti delle loro condizioni. Nei sovkos, cioè le aziende statali vere e proprie, si è cercato di consolidare il potere dei tecnici, in opposizione alla schiacciante burocrazia. I kolkosiani cominciano a sperare in più sicuri diritti, a cominciare da quello alla paga garantita (finora la paga ai kolkosiani veniva finanziata con i residui del bilancio aziendale: per il solito magri e aleatori). A risollevare le sorti dei kolkosiani ha concorso anche il colpo di spugna che lo Stato ha dato sui debiti dei kolkos più deboli. Dato che tutti questi sono provvedimenti piuttosto recenti e di faticosa attuazione, è difficile stabilire in quale misura essi abbiano concorso a scuotere la neghittosità dei contadini russiafflitti da amare e lunghe esperienze. Ma il fattore psicologico, prima ancora di quello materiale, può avere contribuito a una maggiore fiducia. Clima eccezionalmente buono ed enormi investi menti restano, in ogni ca so, fra i motivi determinan ti del successo. Bisogna aggiungervi, per completare il quadro, un altro fattore obiettivo: il cospicuo aumento delle aree destinate a cereali e i colossali lavori per il miglioramento di terre finora sfruttate senza misura, esposte alle erosioni, mal irrigate o ridotte quasi allo stato di paludi. Sono milioni di ettari di terra che cominciano a ripagare ora le grandi cure ricevute. Massimo Conti

Luoghi citati: Italia, Mosca, Russia, Stati Uniti, Urss