II Congresso laburista approva il blocco prezzi e dei salari di Mario Ciriello

II Congresso laburista approva il blocco prezzi e dei salari Drammatica seduta e tumulti a Brigatori II Congresso laburista approva il blocco prezzi e dei salari La politica economica del governo ha ottenuto una maggioranza di un milione 300 mila voti - Ma i sindacalisti protestano violentemente: « E' un giorno di lutto nella storia del nostro partito » - Pugni e schiaffi tra i delegati - L'ex ministro Cousins (della sinistra laburista) dichiara guerra al decreto-legge (Dal nostro corrispondente) Londra, 5 ottobre. Il governo ha affrontato oggi una delle sue più ardue battaglie: ed ha vinto. Dopo una giornata di aspri, concitati dibattiti, il congresso del partito laburista, radunato a Brighton, ha approvato la politica economica governativa, con tutte le sue severe misure. E' una vittoria importante, perché segue di poche ore la decisione di rendere obbligatorio il « blocco dei redditi e dei prezzi », istituito in luglio e finora volontario. Alcuni sindacati e alcuni settori del « Labour Party » hanno accolto il decreto con sdegno, persino con collera: ma la maggioranza l'ha accettato come una dolorosa necessità. E la votazione ne è stata la prova. I suffragi favorevoli alla politica di Wilson sono stati 3.836.000, i contrari 2 milioni 515.000: una maggioranza, quindi, di 1 milione 321.000 voti. (Le « Unions », a questi congressi, dispongono di un numero di voti pressoché pari a quello degli iscritti). Wilson è prevalso anche in altre sei votazioni, in cui i delegati si sono pronunciati su particolari aspetti della sua politica economica. Di esse, alcune erano su mozioni ostili, respinte tutte da maggioranze non inferiori a un milione e mezzo di suffragi. Su un'unica risoluzione l'esecutivo è stato battuto: quella in cui si chiede al governo « d'insìstere affinché ai licenziamenti nelle aziende si preferiscano le riduzioni di orario ». Ma il testo — presentato dalla Transport and General Workers Union, la più dura avversaria di Wilson — ha vinto per soli 152.000 voti. Raramente, mai forse, un congresso laburista sè svolto in momento più drammatico. Sono volate parole grosse, e anche qual-1che pugno: vari delegati|hanno detto: «E' un gior-' no nero, di lutto, nella sto-1 ria del nostro partito». Si considera tradito » il socialismo, si vede « minacciato » il movimento sindacale. C'è voluto tutto il coraggio di Wilson per imporre d'autorità il « blocco » proprio mentre la sua politica è all'esame del congresso. Ma l'ha fatto appo- sta. Poteva ancora aspetta-na re due o tre giorni ma preferito buttare subito le carte sul tavolo. Ha così posto il « Labour Party » e le « Unions » dinanzi alle loro responsabilità, e ne ha strappato la fiducia. Con questa sua condotta, il premier si è, senza dubbio, conquistato la stima del Paese ed ha acquistato la statura di leader « nazionale ». Gli avversari del decreto, al congresso, non hanno misurato il loro linguaggio. Alf Gibson, dei marittimi, ha accusato Wilson d'averdato ai sindacati « il bacio della morte» distruggendo « un secolo di lavoro ». Geor- ge Doughty, capo dei dise-gnatori industriali, ha defi- ; „„4.„ • i- nito «i poteri eccezionali» una « pistola alla tempia dei sindacati». L'influente Frank Cousins — ex mini- ex mini stro della Tecnologia e oraleader della Transport and General Workers Union andato oltre. Ha dichiarato guerra al decreto. « Erava-mo in conflitto con il Woc-co quand'era volontario. Sa remo pertanto in conflitto con la legge. Ed è inevita bile che sia COSÌ perché,quando una legge è ingiusta,j sindacalisti l'hanno sem-...... " . , pre combattuta. Questo do-m iiiiimiiiiiuiimii iiiiiiiiiiiiihiiiiiii cumento ripudia i diritti conquistati dai lavoratori, in anni di lotta. Ci si vuole imporre controlli totalitarU Non possiamo tollerarli », Mario Ciriello

Persone citate: Cousins, Doughty, Frank Cousins, Gibson

Luoghi citati: Londra