Preziosi vince il Giro dell'Emilia Deludono gli assi; Altig a 6 minuti

Preziosi vince il Giro dell'Emilia Deludono gli assi; Altig a 6 minuti I CAMPIONI SI SONO VISTI SPIO NELLA PRIMA PARTE DELLA CORSA Preziosi vince il Giro dell'Emilia Deludono gli assi; Altig a 6 minuti Dopo 270 km percorsi ad oltre 40 di media, Preziosi ha battuto in volata sei compagni di fuga fra i quali Adorni Staccati di r40" Gimondi e Dancelli - Maggiore il ritardo del campione del mondo Altig - Motta e Zilioli ritirati (Dal nostro inviato speciale) Baganzola, 4 ottobre. Primo Preziosi, secondo Mazzacurati, terzo Zuccotti: un ordine d'arrivo a sorpresa per una corsa curiosa, dallo svolgimento imprevedibile, un ordine d'arrivo sconcertante per un Giro dell'Emilia che è stato bello e combattuto lungo centocinquanta chilometri e che poi, contrariamente ad ogni logica, ha perso di mordente e di interesse. Dicevamo: centocinquanta chilometri entusiasmanti. Motta e Gimondi si sono scatenati all'attacco con una ventina di compagni d'avventura, Motta e Gimondi si sono buttati a testa bassa nella mischia, proprio come se, finalmente, avessero deciso di misurarsi uno contro l'altro, in una splendida lotta. Ma, quasi d'improvviso, la corsa si è spenta. I fuggitivi avevano un vantaggio di circa tre minuti, la strada si arrampicava brusca per la prima salita della giornata. Quindici chilometri di rampa per raggiungere i settecento metri dello Stella, il campo adatto perché i due grandi favoriti prendessero l'avvio per l'impresa di eccezione. Ma qui, su per i ripidi « tourniquets » in terra battuta, è capitato l'imprevisto, qui la pattuglia dì testa, nonostante il discreto impegno di Motta, a poco a poco ha cominciato a perdere terreno. Il brianzolo di tanto in tanto, si faceva vedere al comando della pattuglia per accelerarne l'andatura e subito se ne sentivano gli effetti, parecchie mezze figure si smarrivano, vittime di crisi improvvise, che il caldo sottolineava con cruda evidenza. Gimondi, dal canto suo, si nascondeva dietro le quinte. Aveva accanto a sé Durante, e siccome il veneto faticava in salita, per un bel tratto Felice si trasformava in gregario prezioso. li bergamasco ritardava l'azione, incoraggiava il suo compagno di squadra, persino restava indietro pur di fargli coraggio. Però Durante, oggi, in salita proprio non andava. E Gimondi fu costretto a rompere gli indugi, Gimondi lasciò il velocista veneto e si portò sugli uomini di testa, che, nel frattempo, avevano inalberato le insegne del piccolo trotto, Una reciproca mancanza di convinzione sortì in tal modo i suoi effetti. Sulla cima, il gruppetto di Motta e di Gimondi funzionava ancora da battistrada, ma i tre minuti di vantaggio si erano paurosamente ridotti. Adorni, Poggiali e Bitossi transitavano infatti a 20"; poi venivano Dancelli, Altig ed un'altra trentina di atleti in mezzo minuto. Scarti lievi, che la susseguente discesa si incaricava di far svanire del tutto, così che, come si tornò in pianura, :1 gruppo era praticamente al completo, mancava soltanto Zilioli, che già ieri, con onesta sincerità, aveva annunciato '1 suo sicuro ritiro. Ad occhio e croce, si erano percorsi centoventi chilometri. E la vicenda della corsa suscitava una notevole perplessità, l'attacco di Motta e Gimondi aveva aperto la via a ben altre speranze, ed il Giro dell'Emilia, invece di parlar chiaro, prendeva a balbettare, in una estrema incertezza. Dancelli, il campione d'Italia, si portava vicino a Motta, i due avevano uno scambio di opinioni. Qualcuno sostiene che si sia trattato di un bisticcio. Dancelli .smentisce, Dancelli dice: * E' vero, ho parlato con Gianni. Era contento che fossi anch'io in testa. Lui, in tal maniera, era libero di abbandonare. Soffriva di un dolore ad una gamba ». Chissà: sta di fatto che Dancelli, subito, scappò via, e in quattro o cinque chilometri di battaglia bellissima, insieme con il bresciano restarono in sette, tra cui Motta e Gimondi. Era il momento della decisione? Nemmen per sogno: non c'era accordo, il plotone fu di nuovo a ranghi fitti. Centocinquantaduesimo chi¬ lometro. I « grandi » si montavano la guardia ed erano stanchi in molti, per un caldo di intensità estiva. I « grandi » soffrivano, compreso il campione del mondo Altig, che non pareva in giornata troppo lieta. Ed allora ebbero via libera i «piccoli». Presero il largo Zuccotti, Tosello, Mazzacurati, Preziosi e Bodrero, quindi si aggiunsero Babini, Massignan, Cribiori, Campagnari, Baldini, e — per fortuna — Adorni. Un Adorni con il dente avvelenato dalle recenti polemiche, un Adorni che, ad ogni costo, voleva mettersi in luce. 11 parmigiano si impegnò in modo addirittura commovente. La strada si snodava su e giù in una serie interminabile dì salite e di discese e Vittorio guidava la pattuglia con puntigliosa determinazione. Il gruppo si arrese, il suo ritardo arrivò a sfiorare i 6'. Motta mise piede a terra, stanco e stufo, Gimondi prese tranquillo a pedalìcchiare senza sforzo, ben contento di avere davanti Adorni, il resto si uniformò all'atmosfera placida di non aggressione". Altig perse addirittura contatto dal gruppo. La gara rimase in mano ai | fuggitivi. Ci fu chi crollò, stremato dalla fatica. Tennero duro in. otto, a, giocarsi . il successo ili volata. Primo Preziosi, l'italiano che abita in Belgio, secondo Mazzacurati, che è il nostro più anziano ciclista, terzo Zuccotti, un ragazzo di ventiquattro anni, oggi al suo esordio in campo professionistico. Poi, quarto Massignan, quinto Cribiori, se¬ sto Adorni, settimo Tosello, ottavo Bodrero. Il gruppo a l'35". Il tedesco Altig, è arrivato in un piccolo drappello, a più di 6 minuti da Preziosi. Una brutta figura per il campione del mondo. Gigi Boccacini Ordine d'arrivo: 1. Preziosi, che copre i 270 chilometri del percorso in 6 ore 35' alla media di km. 40,607; 2. Mazzacurati; 3. Zuccotti; -1. Massignan; 5. Cribiori; 6. Adorni; 7. Tosello, tutti con il tempo del vincitore; 8. Bodrero, a 5"; 9. Guerra, a l'35"; 10. Bitossi, a l'40", che batte in volata il gruppo, comprendente, tra gli altri: Dancelli (12=), De Rosso (20=), Durante (21°), Balmamion (37-'); Gimondi (42=); 51. Altig a 6'30". Partiti 104 arrivati 54. La volata conclusiva a Baganzola: da sinistra Zuccotti, Massignan, Mazzacurati ed il vincitore Preziosi (Telef.)

Luoghi citati: Belgio, Emilia, Italia