«Congiura» a Bonn nella dc tedesca per rovesciare il cancelliere Erhard di Tito Sansa

«Congiura» a Bonn nella dc tedesca per rovesciare il cancelliere Erhard Il governo federale minacciato da una grave erisi «Congiura» a Bonn nella dc tedesca per rovesciare il cancelliere Erhard Rivelazioni della « Westdeutsche Allgemeine» - Una riunione segreta dei capi del partito sarebbe stata convocata dal presidente della Camera, Gerstenmaier : quest'ultimo avrebbe accettato di succedere al Cancelliere dopo un voto di sfiducia del Parlamento - Gerstenmaier nega - Ma giorni fa disse: «Mi sento obbligato alla fedeltà verso Erhard perché mi sono battuto per la sua elezione; tuttavia potrebbe venire il momento in cui la lealtà verso il Paese debba essere più grande della lealtà verso una sola persona» o (Dal nostro corrispondente) Bonn, 29 settembre Il presidente del Parlamento di Bonn, Eugen Gerstenmaier, ha smentito con energia di avere ospitato ieri nella sua tenuta di caccia una « conferenza segreta » di notabili della democrazia cristiana, durante la quale sarebbe stata organizzata una « congiura » per abbattere il cancelliere JSrhard dWradiEdp fai piedistalli del governo e n a » a e a d — e e i e i o e i i a l e della presidenza del partito. La notizia del « complot fasinoto» era stata pubblicata-aldal quotidiano indipendente Westdeutsche Allgemeine, riferendo che Gerstenmaier aveva assicurato di essere disposto a lasciarsi eleggere Cancelliere nel caso in cui CdediletiCil Parlamento rovesciasse]0^Erhard con un voto di sfiducia costruttivo (cioè proponendo il nome del successore). L'ufficio stampa del Parlamento, di rincalzo, ha diffuso un comunicato nel quale la notizia viene definita « una pura invenzione completamente campata in aria». La smentita non ha convinto molto. Proprio oggi, infatti, sul settimanale Rheinischer Merkur, dell'ala cattolica e adenaueriana della democrazia cristiana, è uscita un'intervista di alcuni giorni fa a Gerstenmaier, nella quale il presidente del Bundestag si dichiara disposto a succedere ad Erhard. «Mi sento obbligato a rimanere fedele fino allo stremo a un uomo per la cui elezione a Cancelliere mi sono battuto » ha detto l'uomo politico evangelico al settimanale cattolico. Dopo questa professione di fede, ha aggiunto: «Potrebbe tuttavia venire il momento in; cui.la lealtà verso il Paesej debba essere più grande che la lealtà verso un partito e soprattutto verso una sola persona ». Gerstenmaier non ha smentito l'intervista, ma ha detto che il contenuto è stato « travisato in qualche parte ». Non ha neppure smentito la riunione nella sua tenuta di caccia, ma ha spiegato che era un convegno di amici di partito programmato da tempo e del quale diversi dirigenti democristiani erano al corrente. Pare che Erhard, impegnato a lottare a Washington, non ne sapesse nulla e che si sia insospettito. leprsiusgiritimfeMdinanisievfiadicrraundastP■i(rinitaFvicafinti fig"bvrF. go/ dirigenti regionali demo-\n cobrotvacristiani, da lui invitati iersera a cena, gli hanno comunque rinnovato la loro fiducia, a condizione che si impegni ad agire con solle-1 necitudine ed energia. I prLa sfiducie — gli hanno !bu, ,, . . j.-«„„j„ bifatto capire — si aiffonae- barà se egli temporeggerà mancora per fare un rimpa- seracechsegolasto ministeriale e se non riprenderà in mano le redini. Il rappresentante dei demo-\ cristiani berlinesi gli ha detto: «Aspettiamo che lei faccia qualche passo. Se non si muoverà, si ricordi che non l'abbiamo sposata ». Un altro gli ha detto: «Signor Cancelliere, si sbrighi, la democrazia cristiana non è disposta ad affondare con lei ». Un portavoce del partito ha detto più tardi: «Il Cancelliere ora sa quello 0^ è in ballo Non è tuttavia prevedibile quello che accadrà nei prossimi giorni. Certo la posizione di Erhard non è uscita rafforzata dal viaggio negli Stati Uniti. E al ritorno gli « amici » del partito non hanno dato all'uomo fiaccato dal braccio di ferro con Johnson e con McNamara nemmeno un'ora di tregua. Oltre agli adenaueriani e agli straussiani, ora lo criticano anche i sindacalisti cattolici ed evangelici sono a fianco a fianco. Di Gerstenmaier si dice negli ambienti democristiani che è un uomo di rapide decisioni, che è per un corso politico svincolato dagli Stati Uniti, a metà strada tra Washington e lestva« resiCPvostCnreaslileRd(riCprmreParigi, che è al disopra del-\m■iiiiiiiitiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiii le rivalità interne democristiane. A Bonn ci si domandava qualche settimana fa: « Quanto tempo ancora durerà Erhard ? ». Stasera ci si domanda: « Come cadrà? Con un voto di sfiducia del Parlamento o con la convocazione di un congresso straordinario del partito ? ». Corre anche voce che alcuni ministri, stanchi di essere tenuti da Erhard « in aspettativa » sulla lista dei licenziandi, hanno pronte le lettere di dimissioni. Tito Sansa

Persone citate: Eugen Gerstenmaier, Johnson

Luoghi citati: Bonn, Stati Uniti, Washington