Ripete implacabile le accuse contro l'amico uno dei giovani fermati per il delitto di Asti di Luciano Curino

Ripete implacabile le accuse contro l'amico uno dei giovani fermati per il delitto di Asti L'inchiesta sull'uccisione del possidente di Serravalle Ripete implacabile le accuse contro l'amico uno dei giovani fermati per il delitto di Asti Giuseppe Poppa, diciottenne, insiste : « Siamo andati per rubare. Appena ho sentito il pensionato scendere le scale sono scappato. Il mio amico è rimasto e lo ha ammazzato» - L'altro sospettato, un diciassettenne, nega tranquillo: «Ho un alibi per quella sera. Non so niente» Domani scade il periodo di «fermo»: il magistrato deciderà se prosciogliere i due giovani o emettere l'ordine di cattura per omicidio (Dal nostro inviato speciale) Asti, 26 settembre. La madre di Alfonso Schillaci è andata stamane al carcere per vedere il figlio, che con l'amico Giuseppe Poppa è « fermato » per il delitto di Serravalle. « Fofò è un ragazzo d'oro — ha detto —. Non potete tenerlo In prigione ». Schillaci a H anni era in un « correzionale », dopo che ne è uscito ha dato parecchio lavoro alla Squadra Mobile di Asti. Adesso ha 17 anni, è un bel ragazzo con una personalità decisa e la vocazione del capo. Molti ragazzini lo ammiravano e gli stavano dietro e, quando lui dava loro banconote false da spacciare, ubbidivano. Anche Giuseppe Poppa stava dietro a Schillaci. Egli compirà diciotto anni a novembre. E' questo un particolare importante, perché, se i due ragazzi saranno arrestati per il delitto di Serravalle, il proces¬ so si svolgerà al Tribunale dei minori e non in Corte d'Assise, l'eventuale pena sarà quindi meno pesante. Poppa è incensurato. Per la prima volta si è trovato nell'ufficio di un funzionario di polizia ed è stato portato in una caserma di carabinieri. Infine, in una cella. « Sentite — ha detto, pallido di paura — non so niente dell'uccisioiìe di Filippo Dezzani. Ammetto di essere andato a casa sua per rubare ed ero con Fofò Schillaci. Ma lo sono scappato quando ho sentito il Dezzani scendere le scale. Fofò è rimasto in casa e lo ha ucciso con un matterello ». Poppa ha ripetuto questa confessione ed ha ancora accusato l'amico, aggiungendo particolari che la polizia sta controllando. Con questa ammissione, Poppa' rischia una denuncia per violazione di domicilio e per tentato furto, si salva da quella di omicidio a scopo di rapina. Tra pochi giorni, o fra qualche settimana, egli potrebbe tornare libero. Poppa confessa la verità o per scegliere il male minore t E' sincero t La polizia ritiene di sì. Ha ripetuto più volte il suo racconto senza contraddirsi e fornendo particolari troppo precisi perché la sua fantasia di ragazzo spaurito potesse inventarli. Gli interrogatori sono coperti dal segreto istruttorio. Comunque, il progetto del furto sarebbe stato del Poppa Lui conosceva il posto e la cascina, sapeva che Filippo Dezzani viveva solo e che la sera scendeva in paese per giocare a carte. Rubare in quella casa deserta era sembrato facile. Invece, proprio quella sera, il Dezzani non era sceso in paese. A Serravalle c'era la festa patronale: troppa vivacità e troppo chiasso, e Filippo Dezzani di 72 anni aveva preferito andare a dormire. Poi aveva sentito rumore a pianterreno ed era sceso. « Fofò, c'è gente. Scappiamo > avrebbe detto Poppa. E — secondo il suo racconto — è fuggito, ma quando è stato nell'ala non ha visto l'amico. Schillaci è uscito dalla casa un paio di minuti dopo. Il Dezzani ha agonizzato guasti vclsplcalsbvsSurcr i ventiquattr'ore sul pavimento con il capo sfondato. Da tre giorni dicono a Schillaci che l'amico lo ha accusato ed ha dato particolari precisi. Il ragazzo lascia parlare, ascolta attento, poi dice calmo: « Non so niente ». Ha aggiunto che la sera del delitto era a vedere la televisione in. Casa, La polizia avrebbe raccolto elementi che provano che quella sera egli non era ad Asti e gli ha contestato la sua affermazione. Schillaci ha risposto ancora una volta: <Non so niente». Mercoledì scade per i due ragazzi il periodo di < fermo » conoesso dalla legge. Il Procuratore della Repubblica dott. Demetrio Paviglianiti deciderà se ordinare l'arresto o la scarcerazione. Polizia e carabinieri sono sicuri del loro lavoro: hanno già raccolto parecchi elementi ed hanno ancora due giorni a disposizione. Ci sono funzionari e sottufficiali che da tre settimane non hanno un'ora libera per questo delitto. Il perché lo abbiamo già detto. L'assassinio del Dezzani ha impaurito la gente dei cascinali isolati. Le donne, in particolare, erano piene di terrore. CI sono stati parroci che nelle prediche domenicali hanno cercato di tranquillizzare. Polizia e carabinieri hanno avvertito questa psicosi e non si sono risparmiati. Sono arrivati a due ragazzi. Ora uno confessa, l'altro nega qualsiasi cosa. Ha diciassette anni ed è solo in una cella, su di lui incombe l'accusa di omicidio aggravato. Non mostra emozioni, quando vengono a prenderlo per gli interrogatori fa un gesto rassegnato e dice: € Ma ancora? ». Luciano Curino

Luoghi citati: Asti, Serravalle