Deciso intervento del ministro Scalfaro sulle sanzioni per gli incidenti stradali

Deciso intervento del ministro Scalfaro sulle sanzioni per gli incidenti stradali ilvneAusn ce Stresa fa Conferenza del Traffico Deciso intervento del ministro Scalfaro sulle sanzioni per gli incidenti stradali L'oratore ha proposto il ritiro immediato della patente a chiunque causi un pericolo grave e la revisione delle pene - Chiesto dai congressisti, nella mozione finale, il processo unificato (penale e civile) - Sarà così risolto il problema delle lungaggini procedurali (Dal nostro inviato speciale) Stresa, 24 settembre. A conclusione della 23" Conferenza del traffico e della circolazione, che ha radunato 1800 partecipanti, il ministro on. Scalfaro ha commentato i temi proposti e le risoluzioni approvate. La sintesi dei problemi del traffico, ha detto il ministro, è « la morte sulla strada » non come fatto eccezionale, ma tragicamente normale, come ipotesi probabile e prevista. Altre attività dell'uomo hanno questa drammatica caratteristica, ma dobbiamo prevenire il male. Vi è un problema giuridico morale: chi risponde dei morti e dei feriti? Chi ha provocato l'evento dannoso (talvolta il colpevole non può più essere punito: è morto); ma deve rispondere anche chi, potendolo, non è intervenuto riducendo le cause indirette. Ed ecco le critiche e le proposte puntate contro la strada, con tutti i problemi della viabilità che qui vengono trattati; contro l'automezzo, che deve dare la maggiore protezione a chi lo usa con la resistenza delle sue strutture e la sua perfetta efficienza; ed infine contro l'uomo, con un rigoroso accertamento della sua capacità di guida. Le sanzioni: sono efficaci quando sono equilibrate, rapide, esemplari. Bisogna prevenire, impedire all'uomo di combinare guai. L'on. Scalfaro a questo punto propone alcuni provvedimenti: 1) Il ritiro immediato della patente a chiunque determini « uno stato di pericolo grave », con una valutazione che per la immediatezza della sanzione deve essere lasciata alle forze dell'ordine, pur dettando norme che precisino che cosa si intende per pericolo grave. Si tratterà di un provvedimento provvisorio contro cui il cittadino può ricorrere, ma che entro ventiquattro ore dovrà essere sanzionato (o revocato) dall'autorità amministrativa. « L'automezzo — precisa il ministro — rimarrà fermo sul ciglio della strada, con una striscia ben visibile, a indica re che è un'auto fermata per infrazione ». 2) Un provvedimento di natura processuale per garantire una decisione rapida da parte del magistrato che determini le responsabilità penali e dia pronta soddisfazione alla parte lesa. 3) Revisione delle sanzioni penali, prevedendo, ad esempio, che anche il magistrato nella sentenza possa disporre il ritiro temporaneo o definitivo della patente. Il ministro sa che non tutti sono d'accordo con lui, e lo dice. Ma poi afferma: < Una sola cosa conta: la volontà politica di impedire fatti indegni di una civiltà vera» (quasi 9 mila morti e 218 mila feriti in un anno, aveva ricordato poco prima l'on. Scalfaro: come se l'Italia combattesse una sua guerra del Vietnam). Prima e dopo il discorso del ministro sono proseguiti gli interventi sulla relazione del prof. Dall'Ora sul processo penale e civile in rappòrto agli incidenti stradali. Alla presidenza del congresso, l'avv. Gentile di Milano era succeduto all'ing. Canestrini. Fra le maggiori autorità sono presenti alcuni giudici costituzionali, tra cui il prof. Jaeger, il prof. Eula, il prof. Tavolaro, primo presidente della Cassazione. La discussione verte sulla proposte da presentare per ottenere che le cause penali e civili, separate o unite in un solo procedimento, si concludano con rapidità (ora durano molti anni e talvolta cadono in prescrizione), e alle parti danneggiate sia corrisposta al più presto la liquidazione del danno o una provvisionale. Tra i molti interventi ne citiamo alcuni. Hanno parlato i magistrati dott. Tamburini, della Corte di Cassazione, il dott. Manunta, della Corte d'Appello di Milano, il dottor Gerì, della Cassazione, il prof. Cigolini, Procuratore Generale della Cassazióne, il dott. Pileggi, di Napoli, il dott. D'Orsi, di Milano, il dott. Respini, di Roma, lo stesso presidente dell'assemblea, avv. Gentile. Replica agli interventi il relatore, avv. Dall'Ora, ed infine viene posta in votazione una mozione conclusiva, approvata a grande maggioranza. Nel documento la Conferenza « indica, sul terreno delle aspirazioni, in un processo unificato il migliore strumento per favorire un sollecito accertameli to giudiziale » e intanto fa vo ti che sia riformata « la materia dell'esercizio dell'azione civile nel processo penale con la introduzione di norme adat te ad attribuire alla persona danneggiata pieni oneri e po tori di parte, e di sanzioni prò cessuali in particolare relative all'onere della quantificazione del danno, e rispettivamente all'obbligo corrispondente del giudice di liquidare il danno medesimo, evitandosi cosi l'esperimento . del successivo accertamento civile». Infine auspica che tali ri forme siano adottate pronta stente (insieme con l'assicura zione obbligatoria). e. d. XciIes

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