La tredicenne accusa un geometra di Novara ed altri sei uomini di essersi incontrati con lei

La tredicenne accusa un geometra di Novara ed altri sei uomini di essersi incontrati con lei Si allunga la Usta delle persone coinvolte nella turpe vicenda La tredicenne accusa un geometra di Novara ed altri sei uomini di essersi incontrati con lei Elisabetta ieri ha trascorso oltre 8 ore in Questura - E' ritornata alla primitiva versione circa i suoi rapporti con il fidanzato : « E' stato il mio primo amore. Ieri l'avevo negato per non comprometterlo » - Successivamente sono usciti i nomi (qualcuno fittizio) di altri sette uomini con i quali avrebbe avuto dei convegni • Uno di questi è un geometra che fa il commerciante, di 44 anni, sposato - Rintracciato e interrogato, ha negato di conoscere la minorenne - Un testimone però lo smentisce - Ancora liberi il fidanzato della ragazza e sua sorella (Dal nostro inviato speciale) Novara, 23 settembre. Aria di fuoco, oggi, sul fronte delle indagini intorno al traffico della tredicenne. Elisabetta Orlando ha trascorso più di otto ore in questura, sotto interrogatorio, e ha parlato, haifatto altri nomi. Come ieri aft-lbiamo raccontato, il programma della tredicenne e di sua madre era di recarsi, alle 9 di questa mattina, dal procuratore della Repubblica dott. De Felice per una ritrattazione. Elisabetta, preoccupata del pericolo che venisse incriminato anche il fidanzato, Francesco Bertoletti, voleva andare a confessare al magistrato che aveva detto una bugia indicando lo stesso Francesco come il primo uomo che aveva abusato di lei. Secondo la nuova versione era stato un altro, imo studente di Vigevano, a nome Carlo. Ma prima delle 9 due agenti della Mobile si sono presentati all'abitazione di corso Cavallotti 9 e hanno prelevato la ragazzina per portarla in questura, da sola, senza la madre. Elisabetta è entrata nell'ufficio del dott. Tarantino, il commissario che sta conduccndo queste indagini, e ne è uscita alle 13,30. I propositi della tre dicenne per salvare il fidanzato sono crollati nella prima mezz'ora. Il funzionario, che aveva già letto « La Stampa » e che conosceva le intenzioni della ragazza, l'ha interrogata su questo punto. Lei, a quanto risulta, ha sostenuto un po' la nuova tesi che scagionava il fidanzato, ma alla fine ha ceduto. «La storia di Carlo è tutta un'invenzione — ha det'o- — La verità è quella che avevo detto in un primo mo¬ mento: è proprio Francesco l'uomo con il quale andai la prima volta ». Nonostante questa dichiarazione non ostato spiccato alcun mandato di cattura contro il fidanzato né contro la sorella di lui, Giampìera Bertoletti, di 27 anni, presso la cui abitazione sarebbe avvenuto l'incontro tra i due fidanzati. Gli inquirenti hanno seguito altre piste. L'interrogatorio della ragazzina mirava a stabilire se ella aveva indicato tutti i nomi delle persone coinvolte in questo traffico oppure) se ne aveva taciuti alcuni. E' risultata vera la seconda ipotesi. L'Ori indo, portata a casa alle 13,30 per la colazione, è stata ricondotta in questura alle 15 e vi è rimasta fino alle 20. In tutte queste ore il dott. Tarantino e l'assistente sociale Gabriella Galastri del reparto di polizia femminile l'hanno interrogata. Sono usciti altri sette nomi, non generalità precise e complete, ma soltanto nomi di battesimo o addirittura fittizi con i quali Elisabetta aveva conosciuto mmiiimiiiiiimiiiiimmii imiiiimmuiii i gli uomini che l'avevano avvicinata. Con questi elementi la polizia ha subito iniziato le ricerche per l'identificazione dei nuovi responsabili. Pare che si siano già accertate le generalità di quattro di essi. Alle 17 uno è arrivato alla Mobile su invito del dott. Tarantino ed è stato sottoposto ad una serie di domande e ad un confronto con la ragazza. Si tratta di un noto commerciante di Novara, il geom. Giulio Croia di .'ili anni, coniugato con la vedova Magni, che abita in via Ginnetti li ed è titolare di un magazzino per la distribuzione di caffè in via Montesanto. Il Croia ha negato recisamente di avere avuto rapporti con la Orlando e di conoscerla; ma lei lo ha accusato con decisione chiedendo la testimonianza di una persona circa una telefonata che il Croia le aveva fatto. Questo testimone, certo Panagini, è stato subito reperito. Egli ha raccontato che un giorno, mentre si trovava al caffè Admìral di corso Cavour, a Novara, fu chiamato al telefono dal Croia che gli chiedeva di guardare se nel locale c'era Elisabetta e, in caso affermativo, di mandargliela all'apparecchio. La ragazza c'era e lui l'invitò a recarsi a parlare nella cabina cosa che lei fece. In altre parole la testimonianza del Pa nagini ha dimostrato che il Croia, quanto meno, conosceva la ragazza e aveva parlato con lei. Nella tarda serata il dott Tarantino si è incontrato' con il procuratore della Repubbli ca al quale ha riassunto verbalmente le risultanze della giornata. Il dott. De Felice ha disposto che il geom. Croia venisse rilasciato ed ha chiesto al commissario di redigere un rapporto scritto in base al quale egli deciderà poi quali provvedimenti prendere. Altri rapporti dovranno essere inviati alla procura via via che saranno svolte le indagini sulle altre persone indicate dalla tredicenne. Anche nei prossimi giorni la polizia dovrà affrontare un intenso lavoro per quest'allargamento delle indagini che viene svolto sulla base delle nuove dichiarazioni di Elisabetta Orlando. Quanti saranno, in città e in provincia, gli uomini che per queste indagini hanno il sonno turbato? La gente se lo chiede con curiosità. Forse gli interessati sperano in qualche dimenticanza della ragazzina, ma rimarranno delusi perché questa minorenne adesso si diverte a spifferare la verità e collabora con slancio per cercare di dare un cognome e un nome reali ai vari « Colletto », <: Giuseppino » e «Luigi» fittizi. Nel suo desiderio di collaborazione con la polizia c'è un po' di esaltazione: oggi diceva che le piacerebbe diventare i>oliziotto, ha anche posato per il nostro fotografo con aria sbarazzina e allegra; ma, come già dicemmo, non pubblichiamo la sua immagine per discrezione. Giornate calde e trepidazione du cardiopalma attendono i ganimedi novaresi che credevano di avere compiuto chissà quale prodezza galante. Remo Lugli li signor Panagini che ha testimoniato ieri a Novara sulla vicenda della tredicenne Elisabetta Orlando

Luoghi citati: Novara, Vigevano