Oggi alla Commissione Giustizia la legge sul divorzio in Italia di Guido Guidi

Oggi alla Commissione Giustizia la legge sul divorzio in Italia Oggi alla Commissione Giustizia la legge sul divorzio in Italia Da un'inchiesta condotta dalle Acli risulta che nelle città il 54 per cento delle donne appartenenti a famiglie operaie sono favorevoli al divorzio - Nelle campagne il 28 per cento delle donne sposate (Nostro servizio particolare) Roma, 21 settembre. Domani nuova riunione della Commissione per la Giustizia alla Camera per discutere sul progetto di legge relativo all'introduzione del divorzio in Italia. Liberi da qualsiasi vincolo politico — come ha annunciato a nome della de l'on. Pennacchini — i partiti che hanno i rappresentanti in seno alla Commissione discuteranno fra loro senza alcuna preoccupazione di poter rompere accordi e maggioranze. Il problema da prendere in esame è per il momento soltanto pregiudiziale: se cioè la eventuale istituzione del divorzio in Italia possa essere considerata in contrasto con la Costituzione. Il tema è stato impostato dall'on. Riccio, de, al quale ha replicato il socialista on. Fortuna presentatore del progetto. E domani sull'argomento dovranno pronunciarsi comunisti, socialdemocratici, socialproletari, repubblicani, monarchici e il parlamentare appartenente al gruppo misto. Gli unici che in materia hanno già espresso la propria opinione sono i liberali: hanno spiegato che, secondo loro, la questione deve essere sottoposta all'esame della Commissione degli Affari Costituzionali. E' da escludersi comunque che domani il problema possa essere esaurito e risolto. Nel frattempo assume una notevole importanza il convegno del movimento femminile della de che inizierà i suoi lavori venerdì prossimo a Bologna sul tema: «La famiglia nella società italiana e il diritto di famiglia ». L'interesse del convegno non è soltanto nel fatto che ai suoi lavori parteciperà anche il segretario della de on. Rumor ma anche che l'on. Pennacchini la scorsa settimana alla Commissione per la Giustizia, parlando ufficialmente a nome della de, ha detto che il suo grup- po anziché discutere sul divori mmmmmiiimimmmmmiiimimmi dl7crrstfaffie^nSUavrTb:ropotuto mai derogare dalla loro linea di condotta per motivi ovvii — avrebbe preferito prendere in esame eventuali nuove riforme delle norme sul diritto di famiglia non più adeguate alle esigenze moderne. Sull'argomento è interessante ricordare come di recente le Acli (l'associazione che raggruppa i lavoratori cattolici) hanno compiuto un'inchiesta sulla donna nella società italiana. « Le risposte — è stato accertato — ottenute sul problema del divorzio segnalano almeno per quanto riguarda l'area urbana un atteggiamento di inquietudine di critica di polemica di fronte al valore " matrimonio ". Scontato anche il desiderio di stupire, di scandalizzare o dì scherzare che pub essere alla base di molte risposte, rimane tuttavia il fatto che la possibilità del divorzio non è parsa ad un terzo delle intervistale nelle città da rifiutare immediatamente ». Secondo questi accertamenti, nelle aree urbane le intervistate appartenenti ad una famiglia operaia erano le più favorevoli al divorzio (circa il 54 per cento); seguite dalle impiegate (circa il 51 per cento). Nelle aree rurali invece favorevoli al divorzio sono state il 28 per cento delle donne coniugate, il 17 per cento delle nubili. Questo atteggiamento e questi risultati fanno si che il convegno, 1 cui lavori avranno inizio venerdì mattina alla presenza del segretario della de on. Rumor, assuma una importanza notevole, un interesse determinante per le prossime discussioni sul problema. Guido Guidi

Persone citate: Pennacchini, Riccio, Rumor

Luoghi citati: Bologna, Italia, Roma