Irruzione notturna in uno stabilimento vinicolo a Neive dove si sofisticava moscato: sei arresti

Irruzione notturna in uno stabilimento vinicolo a Neive dove si sofisticava moscato: sei arresti La brillante operazione dei carabinieri nell'ABbese Irruzione notturna in uno stabilimento vinicolo a Neive dove si sofisticava moscato: sei arresti E' l'azienda «Francone», che ha una trentina di dipendenti e lavora 15.000 quintali di uve all'anno producendo spumante, barbaresco, barbere e dolcetti - Portati in carcere il titolare (nativo di Brandizzo), il figlio, due operai e due autisti astigiani - I militi li avrebbero sorpresi a versare zucchero in alcune cisterne contenenti mosto di moscato - Posti i sigilli alla fabbrica, parecchi agricoltori della zona non hanno potuto consegnare alla cantina le partite di prodotto (Dal nostro corrispondente) Alba, 21 settembre. Stanotte i carabinieri del Nas di Torino hanno fatto irruzione in uno stabilimento vinicolo di Neive ed hanno sorpreso ed arrestato sei persone che stavano sofisticando il moscato: i presunti responsabili, dopo un primo interrogatorio, sono stati portati al carcere di Alba sotto l'accusa di aver violato l'art. 66 della legge 162 del 23 settembre 1965 che prevede pene fino a cinque anni di reclusione. Lo stabilimento è stato posto sotto sigilli e oggi parecchi agricoltori dell'Albese non hanno potuto consegnare all'azienda le loro partite di uva. L'irruzione è stata compiuta nello stabilimento vinicolo so- cietà «S.A.S. » di Giova?mi Battista Francone. Gli arrestati sono il titolare dell'azienda, Giovanni Battista Francone, di 1/5 anni, da Brandizzo e residente a Neive; il figlio Mauro, ventiduenne, enotecnico; Paolo Bertoldo, di ),2 anni, parente dei Francone e dipendente con mansioni di addetto alla cantina, e anch'egli abitante a Neive; Giovanni Mo, di 27, aiuto cantina, dimorante a Castagnole Lonze; gli autisti Albino Bera, di 35 anni, residente a Asti in via Paolo Arri 31, e Pier Giorgio Vairo, di 35 anni, abitante ad Asti, in via Lamarmora 37. I carabinieri del nucleo antisoftsticazioni di Torino hanno infine denunciato a piede libero — per concorso in violazione della stessa legge 162 del settembre 1965 — il signor Giuseppe Oddone, di Asti, concessionario per la sua provincia della « Società italiana industria zuccheri », di Genova. L'operazione, preparata da tempo perché, forse, ì carabinieri avevano ricevuto qualche informazione confidenziale, è avvenuta dopo una serie di appostamenti. All'una, del mattino i militi del Nas, guidati dal capitano Italo Borélla, hanno fatto irruzione nello stabilimento bloccando tutte le persone che vi si trovavano e cioè i sei arrestati. Secondo gli inquirenti, il titolare dell'azienda sarebbe stato sorpreso assieme al figlio e a un dipendente mentre stava scaricando, da un camion targato Asti 57802, settantacinque quintali di zucchero. Altri 37 quintali di zucchero — sempre secondo l'accusa — erano già finiti nella cisterne colme di mosto di moscato. Una successiva perquisizione nello stabilimento vinicolo avrebbe portato alla scoperta di 200 quintali di zucchero sciolto, 2 mila, quintali di mosto sospetto di essere sofisticato, 16 chili di « inveriosio » (sostanza che trasforma lo zucchero in alcool) e mezzo quintale di glicerina: quest'ultimo ingrediente serve a dare « amabilità'» al vino adulterato. Subito dopo l'irruzione cominciavano gli interrogatori e nel pomeriggio i sei arrestati venivano condotti alle carceri di Alba c posti a disposizione dell'autorità giudiziaria. I lavori nello stabilimento venivano fatti sospendere; i militi prelevavano per ulteriori analisi campioni da tutte le vasche della cantina, apponendo successivamente i sigilli. L'arresto dei titolari della ditta «Francone* ha destato stupore nella zona, ove In famiglia gode di buona stima. L'azienda, vinicola, trasferita tre anni fa a Neive, svolgeva in precedenza la sua attività a Brandizzo ma in più modeste proporzioni. Col trasferimento neWAlbe.se si ampliava notevolmente, vendendo i suoi prodotti in Italia ed in alcuni Paesi stranieri. La «Francone» — che la¬ vora circa 15.000 quintali di uve all'anno, producendo vari tipi di spumante, barbaresco, barbere, dolcetti ed altri vini caratteristici — al momento del formo aveva già pigiato circa 3000 quintali di moscato. L'altro figlio del titolare, Silvano Francone, di 19 anni, ha detto che il moscato ricavato dalla pigiatura delle uve necessita di essere mosso e lavorato, poiché se dovesse rifliiiiiiMiuMiiiiimuiiiimiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiii manere a lungo sotto sigillo, si deteriorerebbe. Stasera, davanti ai cancelli dello stabilimento, sostavano parecchi agricoltori con carri di uve, venuti a consegnare alla cantina le partite vendute. Appreso il fatto, hanno dovuto ritornare a casa con ì loro carichi, amareggiati perché il contrattempo li. danneggia direttamente. g. f. iiiMiiimiiiiiiiiiiitiimiiimiiiiiiiimiiMmiiiiii

Persone citate: Battista Francone, Bera, Castagnole Lonze, Giovanni Battista, Giovanni Mo, Giuseppe Oddone, Italo Borélla, Paolo Bertoldo, Pier Giorgio Vairo, Silvano Francone