Si uccide in un burrone per cogliere stelle alpine
Si uccide in un burrone per cogliere stelle alpine Si uccide in un burrone per cogliere stelle alpine (Dal nostro corrispondente) Casteldelflno, 21 settembre. Un giovane falegname di Sampeyre, il diciassettenne Antonio Garnero, residente in borgata Chiotti, è morto oggi pomeriggio precipitando da un dirupo sul quale stava cogliendo stelle alpine. La disgrazia è accaduta in località « Rocce Vez-Agnel », a quota 2200. nei pressi del rifugio Carlo Emanuele, a monte dell'abitato di Chianale, in alta Val Varaita Il Garnero, con il coetaneo Giuseppe Piccini, anch'egli di inorante a Sampeyre, nelle prime ore del pomeriggio era salito in motoretta alla frazione Chianale per compiere una breve escursione sui monti Raggiunto il rifugio «Carlo Emanuele », i due giovani si avviavano lungo il vallone dell'Agnello, verso il confine italo-francese. Ad un tratto, poco sopra il sentiero, il Garnero scorgeva alcune stelle alpine e incominciava a raccoglierle: poi. sebbene calzasse scarpe da passeggio, si spingeva sempre più lungo il pendio verso una zona coperta di sfasciume roccioso D'improvviso, forse a causa dell'erba umida, il falegname perdeva l'equilibrio e rotolava nel precipizio arrestandosi privo di sensi contro un sasso. Il Piccini, che si trovava poco distante, accorreva e cercava di rianimarlo. Anche due turisti francesi, che si trovavano nei dintorni, tentavano di prestare aiuto al Garnero. Il montanaro Antonio Brunet, che da un prato aveva assistito alla disgrazia, correva immediatamente a dare l'allarme a Chianale. Di qui verso le 17,30 partiva una squadra del Corpo di soccorso alpino, costituita da dieci uomini Raggiunto il luogo della disgrazia il medico, constatato il grave stato del ferito che presentava la frattura della base cranica, praticava le prime cure al Garnero e subito dopo, in barella, il giovane veniva trasportato a Chianale Qui giungeva un'ambulanza ma nel tragitto verso l'ospedale di Saluzzo Antonio Garnero, cessava di vivere. La salma veniva trasferita all'abitazione del giovane in borgata Chiotti. Il ragazzo, che aveva frequentato la scuola professionale di Verzuolo, lavorava da due anni presso una falegnameria di Sampevre. g. b.
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