Perché è stata assolta Mimi Alberini accusata di aver circuito l'industriale

Perché è stata assolta Mimi Alberini accusata di aver circuito l'industriale Perché è stata assolta Mimi Alberini accusata di aver circuito l'industriale La bella signora, trentanovenne, era imputata di circonvenzione di incapace Secondo la denuncia avrebbe indotto l'amico (di 72 anni) a dissipare un patrimonio di 6 miliardi - Durante l'inchiesta tutti gli addebiti sono caduti anni, e di averlo indotto a dissipare il suo patrimonio valutato oltre 6 miliardi, sì è praticamente conclusa col proscioglimento della donna in istruttoria. Il giudice istruttore dott. Slclari, infatti, ha ritenuto che il comm. Valentino Uglietti è sempre stato nelle sue piene (Dal nostro corrispondente) Milano, 17 settembre. La clamorosa vicenda giudiziaria promossa dal rag. Giorgio Ugliettl di 45 anni abitante a Milano in viale Bligny 15, il quale accusava la signora Mimi Alberini, trentanovenne, di aver circuito suo padre, il comm. Valentino Uglietti di 72 facoltà di Intendere e volere e non è mai stato circuito dalla signora Mimi Alberini. Il magistrato è giunto a queste conclusioni dopo aver letto i risultati di parecchie perizie e principalmente sentito il parere dei professori Gastaldi, Cattabeni e Porta che, per ordine del Tribunale, nel corso dell'istruttoria, avevano esaminato il comportamento del commendator Uglietti sotto il riflesso psichico. Ad avvalorare i risultati delle perizie stava inoltre il fatto che l'Uglietti, se fosse stato davvero incapace di intendere e volere, non avrebbe potuto ricoprire le sue diverse cariche e svolgere un intenso lavoro di consulente come fa da anni e sta ancora facendo. Nella sentenza si fa presente, infatti, che Valentino Uglietti fu nominato nel 1962 presidente della Commissione consultiva per il mercato all'ingrosso dei metalli presso !a Camera di Commercio; vicepresidente della « Federferro »; componente della Commissione per lo studio della congiuntura presso la Camera di Commercio; presidente della Commissione fiscale e della Commissione sindacale della « Assofermet »; membro della Consulta economica provinciale. Il giudice ha potuto accertare che l'industriale non è affatto ridotto in miseria (come il ■figlio sostiene) ma ha un patrimonio di oltre duecento milioni e che trae redditi importanti dalla sua attività di consulenza. Il dottor Siclari non entra in merito a certe spese che egli può avere sostenuto per la signora Alberini: se lo fece, ne aveva tutti i diritti. Inoltre certe accuse mosse dal figlio e secondo le quali il commendatore avrebbe sostenuto « spese folli », sono apparse manifestamente infondate: di qui 11 proscioglimento in istruttoria di Mimi Alberini che ha rischiato, se l'accusa fosse stata provata, sei anni di reclusione per circonvenzione d'incapace. Sulla decisione del dott. Siclari ha influito anche il verdetto pronunciato nel luglio scorso dai giudici della Corte d'Appello civile chiamati ad esaminare la richiesta del ragionier Giorgio Uglietti che voleva ottenere l'interdizione del padre: anche in quella sede 1 magistrati furono concordi nel sostenere che il comm. Valentino Uglietti è sempre stato nelle sue piene facoltà mentali. La complessa vertenza giudiziaria ebbe inizio nel febbraio scorso. Il rag. Uglietti che mirava ad amministrare il patrimonio del padre data l'età di quest'ultimo, dopo essersi sentito opporre un netto rifiuto citò in giudizio Mimi Alberini per circonvenzione di incapace e nel contempo chiese l'interdizione del padre. La mossa del rag. Uglietti suscitò scalpore a Milano per la notorietà dei protagonisti delia vicenda; cominciarono a circolare pettegolezzi d'ogni genere come ad esempio quello secondo il-quale l'Alberini si era fatta regalare un abito tessuto in oro col quale era apparsa a una prima del Teatro alla Scala: l'abito esibito ai giudici del Tribunale è risultato essere invece di seta dorata del valore di circa 100 mila lire. Il ragionier Uglietti non sì era limitato a sporgere denuncia contro l'Alberini e a chiedere l'interdizione del padre ma aveva presentato lunghi esposti al Consiglio Superiore della magistratura temendo che il padre potesse influenzare il verdetto con la sua personalità e le sue amicizie: è stata forse proprio questa mossa — che implicitamente riconosceva l'abilità e la lucidità di mente del commendator Uglietti — a far soccombere il figlio che a sua volta ora rischia una serie di cause per diffamazione e danni. Non è stato possibile avvicinare nessuno dei protagonisti di questa vicenda: il ragionier Uglietti non risponde a! telefono; suo padre e Mimi Alberini sono partiti per la vacanza di fine settimana. g. m. La signora Mimi Alberini ingiustamente accusata (Tel.)

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