Undicenne ha la mano destra straziata da una pressa in una fabbrica di penne

Undicenne ha la mano destra straziata da una pressa in una fabbrica di penne In pochi giorni dne infortuni a ragazzi in officina Undicenne ha la mano destra straziata da una pressa in una fabbrica di penne A Settimo - Il titolare dell'industria dice che il ragazzo era nello stabilimento per prendere lezione di francese - La vittima afferma che andava a lavorare Altro dramma: piastrellista si isecide precipitando da un ferrano Un ragazzo di undici anni ha perduto tre dita della mano destra sotto una pressa in un'officina- di Settimo. E' il secondo caso, in pochi giorni, di infortunio accaduto a un ragazzo in una fabbrica. Sull'attuale incidente stanno indagando i carabinieri: anche l'ispettorato del lavoro aprirà un'inchiesta. Il ragazzo è Giuseppe Agostaro che compirà 1 dodici anni il 29 settembre prossimo; abita a Settimo in via Einaudi 3 con il padre, Francesco, 50 anni, operaio alla Pirelli, la madre, Francesca Lapi di 42 anni e un fratello, Giovanni di 7 anni. La famiglia è Immigrata qualche anno fa a Torino e dal 19G4 abita a Settimo; Giuseppe ha frequentato la prima media nella scuola Piero Gobetti di Settimo e a ottobre frequenterà la seconda. L'incidente di ieri è accaduto alle 14,30 nella fabbrica di materie plastiche per penne di Raimondo Pecchio, in via Torino 54, che dà lavoro a trenta operai. Ecco quanto racconta il titolare dell'azienda. Giuseppe prendeva lezioni di francese dalla nuora del Pecchio, la signora Annie Tranvouez, 22 anni, parigina. Ieri alle 14,30 si è recato nell'ufficio dello stabilimento dove avrebbe dovuto incontrare la signora, ma questa era ancora in casa perché stava festeggiando i trent'anni del marito. Il ragazzino, rimasto solo, si è così spinto in giro per lo stabilimento e ha fatto funzionare una pressa lasciandoci sotto la mano. Le versioni del ferito e di sua madre sono diverse. Alle 12 di ieri Giuseppe, rincasando, è salito in ascensore insieme con due coinquilini, Carlo Pittonetto di 52 anni e il nipote Ber- ninnale di Settimo. Su propo sta del sindaco architetto Bo- occupata anche la sano di 9. Ad essi ha dichiarato con un tono di fierezza: «Vado a lavorare da Pecchio e aiuto il tipografo ». Fatto sta che alle 14,30 di ieri nella fabbrica si sono improvvisamente alzate le urla strazianti del ragazzo. Sono accorsi alcuni operai, i' proprietario, suo figlio e sua nuora. Giuseppe è stato fasciato, caricato su una macchina che è partita per l'ambulatorio di via Brofferio. Ma in quel momento il medico non era presente e allora gli accompagnatori hanno deciso di portarlo all'astanteria Martini di Torino; prima, però, sono passati a caricare anche la madre del ragazzino. I sanitari hanno effettuato un intervento per cercare di salvare le parti della mano che potevano essere salvate. L'Agostaro ha riportato lo spappola mento del pollice, l'amputazione della terza falange dell'indice e della seconda e della terza del medio. La prognosi è di 30 giorni. Dell'episodio ieri sera si è iunta co¬ nifetto essa ha deciso di stanziale un contributo di centomila lire a favore dello sventurato l'aguzzo. — Un piastrellista di 52 anni è caduto da un terrazzo alto 8 metri e si è sfracellato al suolo morendo quasi istantaneamente. Si chiamava Paolo De Sanetis; originario della provincia di Taranto, si era trasferito nella nostra città, in via Maria Ausiliatrico 43 con la moglie Pietrina e un figlio di 18 anni. 11 De Sanctis era da tre anni alle dipendenze dell'impresa !Nigra, corso Principe Oddone|n. 18: in questi giorni la dittailavora nel cantiere edile elio sta terminando " nuovo ospe dale infantile. L'incidente è av venuto ieri verso lo 14,30. Il De Sanctis ripuliva il tetto di un padiglione esterno dell'ospe-1dale, che divorrà un terrazzo, j Non si sa corno sia precipi- jtato. Probabilmente. mentre scopava il tetto camminando a | ritroso, ha messo un piede in fallo. E' caduto senza ua grido in un profondo fossato tra il padiglione e 11 resto del palazzo. Un collega si è accorto che era scomparso e guardando giù l'ha visto, inanimato, in una pozza di sangue. Giuseppe Agostaro, 11 anni, e la signora Pecchio - L'operaio morto nel cantiere

Luoghi citati: Settimo, Taranto, Torino