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Oggi si vota nel Sud Vietnam per l'Assemblea costituente Primo passo verso un governo di civili Oggi si vota nel Sud Vietnam per l'Assemblea costituente Cinque milioni di elettori (su 15 milioni di abitanti) chiamati alle urne - Attentati comunisti per boicottare il voto - Eccezionali misure di sicurezza: ciascuno dei 5 mila seggi è presidiato da cento soldati (due terzi dell'esercito mobilitati contro i terroristi) - L'Assemblea deciderà entro 15 giorni le modalità delle elezioni politiche generali (Nostro servìzio particolare) Saigon, 10 settembre. Cinque milioni e 300 mila sud-vietnamiti (su una popolazione di 15 milioni di abitanti) saranno chiamati domani alle urne per eleggere la prima Assemblea costituente del paese, che dovrà riunirsi entro due settimane per elaborare la nuova Costituzione e stabilire il sistema dell'elezione presidenziale. I candidati in lizza sono 530 per 117 seggi; le sezioni elettorali, 5238. Da settimane 1 vietcong boicottano la consultazione ed 6 lecito prevedere che tenteranno domani con il terrore di impedire agli elettori l'esercizio del voto. Il governo militare di Saigon ha adottato precauzioni eccezionali: almeno cento soldati presidieranno ciascuna delle sezioni in cui si voterà dall'alba al tramonto. Per un giorno due terzi dell'esercito sud-vietnamita non saranno impegnati in operazioni di guerra contro i partigiani comunisti: 600 mila dei 900 mila uomini che compongono l'armata del maresciallo Cao Ky hanno incominciato ieri a raggiungere i posti loro assegnati per garantire la sicurezza dei votanti. L'imponente dispositivo predisposto dal governo dovrebbe — secondo le speranze dei dirigenti di Saigon — contribuire a vincere i timori e le incertezze che animano buona parte dell'elettorato sull'opportunità o meno di partecipare alla consultazione. Cao Ky ha detto di prevedere che l'affluenza alle urne sarà almeno del 60 per cento. E' un traguardo forse difficile da raggiungere: occorre tener presente che, secondo i calcoli più ottimisti, soltanto il 54 per cento dei 15 milioni di abitanti del Sud Vietnam vive in zone sicuramente sotto controllo di Saigon, mentre il 20 per cento risiede in regioni controllate dai comunisti ed il restante 26 per cento in campagne che governativi e vietcong si contendono con al terne vicende. I dati relativi all'affluenza degli elettori costituiranno una indicazione politica più inte ressante dell'analisi delle scel te fatte dal votanti tra i 530 candidati in gara. Tra costoro non compare infatti alcun gruppo politico di portata nazionale: alla competizione non partecipano — oltre ai comunisti, ai gruppi che militano nel Fronte di liberazione dei vietcong e alla Chiesa unificata buddista — nemmeno i buddisti moderati, i cattolici come partito politico ed i rappresentanti delle confessioni minori. Inoltre, l'Assemblea che sarà eletta domani noni avrà in pratica altri poteri che l'elaboratone del progetto |dì legge fondamentale del pae se; ed anche in questo campo, I la sua possibilità d'azione è ridotta sensibilmente dal diritto di veto che il governo militare di Cao Ky si è riser-j vato sulle sue decisioni. La campagna dei comunisti e dei buddisti per sollecitare il boicottaggio delle elezioni è proseguita intensamente in queste ultime ore, sebbene non abbia raggiunto ì limiti temuti. Giovani monaci buddisti |hanno manifestato davanti al-1gon. Affrontati dalla polizia, si sono ritirati; otto di essi sono in arresto. Attentati dinamitardi sono segnalati in varie parti dei paese (in uno sono morte ieri quattro persone), mentre a Saigon prosegue lo sciopero della fame di tre giorni, iniziato da monaci e monache buddisti per protesta contro le elezioni. Hanoi ha già fatto sapere che non riconoscerà i risultati della consultazione nel Sud Vietnam. Il ministro degli Esteri nord-vietnamita ha dichiarato che con <la farsa delle elezioni per l'Assemblea costituente di Saigon, gli Stati Uniti mirano a creare le basi legali per continuare ed intensificare la loro guerra di aggressione ». s.