Un convegno sui problemi dei comuni del Monferrato

Un convegno sui problemi dei comuni del Monferrato Oggi nel castello medievale di Camino Un convegno sui problemi dei comuni del Monferrato Vi parlecipano rappresentanti di 35 paesi - Si discuterà su molli quesiti: strade, scuole, assistenza sanitaria e agricoltura Alla riunione saranno presenti parlamentari piemontesi (Nostro servizio particolare) Camino, 10 settembre. Cinquantadue comuni agricoli del Monferrato sono stati invitati a partecipare domani, domenica, ad un convegno che si terrà nel castello medievale di Camino, situato fra Trino e Pontestura, sulla cresta della collina che separa la valle del Po dal Monferrato. L'iniziativa è del sindaco Vittorino Birri, un uomo dinamico che qualche anno fa aprì a Camino un laboratorio industriale. I giornali parlarono di lui quando, messo in difficoltà da complicate norme amministrative e fiscali, pubblicò un annuncio su «La Stampa» per dichiarare che intendeva « regalare » l'azienda a chi si fosse sentito di farla funzionare. Nessuno la volle, ma le difficoltà si attenuarono e il signor Birri si tenne il suo laboratorio. Ora il sindaco Birri invita i paesi delle zone depresse del Monferrato alessandrino e astigiano ad allearsi per discutere i problemi comuni e chiederne la soluzione. Al suo appello hanno risposto 35 comuni che hanno da 500 a 2500 abitanti e al convegno parteciperanno i sottosegretari on. Romita, Schetroma e Lucchi, altri parlamentari e autorità provinciali e regionali. Il convegno è stato preceduto da un'inchiesta com piuta con un questionario indirizzato ai comuni. Si sono avute 35 risposte piene di dati che danno un quadro interessante di questo « campione » di paesi collinari. I 35 comuni occupano un'area di 470 kmq. e sono in grave decadenza demografica. In quindici anni, dal 1951 al '66 la popolazione è diminuita del 22,3 per cento. Fra i più « spopolati » sono Camino (36 per cento) e Cereseto (30 per cento). II totale delle entrate effettive nei bilanci dei 35 comuni è di 791 milioni 700 mila lire. Soltanto sette paesi chiudono il bilancio con modestissimi avanzi : San Salvatore, San Giorgio, Altavilla (avanza: 2395 lire), Cerrina, Frassineto Po, Gabiano, Olivola; alcuni in pareggio (Balzola, Lu, Ozzano) ; gli altri in disavanzo. L'avanzo o il pareggio è quasi sempre raggiunto con gravi rinunce a spese indispensabili. Alla manutenzione delle strade, per esempio, sono destinati appena 30 milioni (il 3,88 per cento delle entrate) con cui si dovrebbero riparare più di 600 chilometri di rotabili. Camino dispone di sole 500 mila lire per la manutenzione delle sue strade che si estendono per 60 km., di cui 32 asfaltati. Infatti le strade sono rotte da buche e avvallamenti. Su tutti i bilanci comunali pesano le spese sanitarie che ingoiano circa il 19 per cento delle entrate. Le spese per il medico condotto (69 milioni nei 35 comuni), per l'ostetrica (più di 26 milioni), per il veterinario (22 milioni e mezzo) e per farmacia, spedalità ecc. (32 milioni) sono obbligatorie per legge e costituiscono il più grave peso dai bilanci. Non si vuole certo disconoscere la necessità dell'assistenza sanitaria, ma le norme che la regolano sono vecchie, superate: risalgono ai tempi in cui i paesi collinari contavano un maggior numero di abitanti, non esisteva l'assistenza mutualistica, c'erano poche strade e poche automobili. Si giunge così a situazioni assurde. Per esempio: l'ostetrica comunale deve assistere alla nascita di bimbi di famiglie iscritte nell'elenco dei poveri, ma i poveri nei 35 comuni sono soltanto 471, di cui circa 200 raggruppati in due centri di caratteristiche industriali, Morano e Balzola. Infatti negli ultimi sei anni le oste' triche comunali hanno assi stito alla nascita di soli ot to bimbi nati in famiglie povere, e precisamente: 5 nascite a Vignale, 2 a Frassineto, 1 a Balzola. Se si dividono le spese ostetriche di sei anni per gli 8 nati, ogni parto è costato 20 milioni. Negli altri 32 comuni l'ostetrica comunale non è smtetedIndcvcstdfztslusleaimgcgèmdnmcsmsmvmsdomstimsz1ss2hmpl r r stata mai chiamata da fa-lmiglie povere. Naturalmente si sono avute delle nascite, ma in famiglie assistite dalla mutua e in cliniche. In molti comuni l'ostetrica dovrebbe prestare le sue cure a un gruppetto di poveri costituito da quattro o cinque persone che hanno superato i 60 anni di età. Anche per i medici la situazione non è più quella di trenta o cinquant'anni fa: la popolazione è dimezzata e quasi tutti gli abitanti hanno diritto all'assistenza mutualistica. Bisogna trovare una soluzione che assicuri la presenza dei sanitari anche nelle zone più depresse, ma che j attenui il carico finanziario imposto ai comuni. I ma-] gri bilanci comunali sono: costituiti dalle imposte pagate dagli agricoltori: non è giusto, sostengono gli amministratori, che il contadino paghi l'assistenza sanitaria sia attraverso la mutua sia con le imposte comunali. Alcuni sindaci si sono consorziati con i comuni vicini per l'assistenza sanitaria, ma questo sistema di organizzazione dovrebbe estendersi ed essere meglio disciplinato. Interventi provinciali o statali e una più razionale dislocazione di medici e ostetriche (oggi, con l'automobile, la zona di ciascun sanitario può essere ampliata), dovrebbero alleggerire il bilancio comunale e somme maggiori potrebbero essere destinate ad altri servizi indispensabili. Per esempio: di fronte ai 150 milioni per l'assistenza sanitaria si spendono per la scuola elementare soltanto 26 milioni. Molte frazioni hanno chiuso le aule, e i comuni non hanno fondi per portare gli alunni al capoluogo. E per l'agricoltura? Siamo in zona agricola, dove il prodotto della terra i l'unica risorsa. Dalla terra i contadini traggono il necessario per la vita e i quattrini per pagare le imposte. Ebbene: nei bilanci comunali c'è un capitolo intitolato « spesa per l'agricoltura ». La somma destinata a tale scopo in 35 comuni è esattamente di lire 121.690, pari allo 0,015 per cento delle entrate. Non dobbiamo poi sorprenderci se le colture nelle aree depresse collinari sono rimaste quelle che era no 50 anni fa. Ettore Doglio

Luoghi citati: Balzola, Camino, Monferrato, Olivola, Pontestura, San Salvatore, Vignale