I generali tedeschi non si rassegnano a cedere di fronte al potere politico

I generali tedeschi non si rassegnano a cedere di fronte al potere politico i cupi tu iti tu ri «ribelli» contint§unn In foro hnttnuliu I generali tedeschi non si rassegnano a cedere di fronte al potere politico II gen. Heusinger (che servì sotto Hitler e fu il primo «Ispettore generale» della « Bundeswehr») scrive: «I militari sanno ubbidire, ma si sentono mal sopportati. Basta con i processi al passato» Un attacco al nuovo Capo dell'esercito, De Maizière, che ha un fratello avvocato a Berlino Est (Dal nostro inviato speciale) Bonn, 8 settembre. I generali tedeschi non sono rassegnati a perdere nel confronto diretto col governo Erhard. Mancate le promesse rivelazioni, o ridotte a ben poca cosa, si insiste nel tentativo di impressionare l'opinione pubblica col ritratto di una Bundeswehr inefficiente e moralmente prostrata dalla strapotenza dei politici e dai civili. Oggi è di turno il vecchio generale Adolf Heusinger, con un articolo sul settimanale Die Zeit. Heusinger è molto noto, non soltanto in Germania, per i suoi trascorsi nella Wehrmacht e per i giudizi che gliene vennero (fu condannato dai russi come criminale di guerra). Fu il primo ispettore yenC- vale della Bundeswehr, in iiirni- canza di alti ufficiali meno discussi, avendo così la responsabilità delle nuove forze armate della Repubblica Federale (non esiste la carica di capo di Stato maggiore generale). Prova vivente delle contraddizioni che hanno avvolto la Bundeswehr dalla sua nascita. Heusinger c anche uno dei « maestri » della vecchia scuola, tendente a diminuire i controlli civili, e almeno implicitamente i poteri dei politici, nell'organizzazione, della forze armate. «Crisi di fiducia», «I militari sanno ubbidire, ma si sentono malsopportati », « Occorre una riforma radicale »: questi sono i temi, davvero non nuovi, che Heusinger sviluppa dalle pa- gino del settimanale, non se»- za qualche puntata contro«quelli che insistono nei prò- cessi al passato» e qualche cenno ammonitore alla tradizionale capacità di obbedienza e di coesione. La ricomparsa di Heusingernon impressionerà molto unaopinione pubblica che, tuttosommato, ne ha abbastanzadelle polemiche dei generali e che desidera più di ogni altra cosa la conservazione degli equilibri consolidati per non mettere in pericolo il benessere con turbamenti polititi TZaZ ZtZ rS^Sdel gruppo Trettner continua-»o la loro battaglia, avendo per una singolare coincidenza di interessi l'appoggio del so- ciuldemocratici (pronti asfrut-tare ogni appiglio nella lotta 0j governo Erhard) Proprio sotto l'articolo di Beulìinger Die Zcit pu6Wfcn lo schema di riforma della Bundeswehr presentato dal partiti) socialdemocratico: «p-pai cntementc una riforma-tecnica, in realtà un cambiamento di struttura che porta con sé la rinascita dello « Stato maggiore generale », sia pure sottoposto al ministro della Difesa. Altra innovazio¬ ne richiesta, e può dirsi ra- gionevole: il sottosegretario dovrebbe essere un parlameli- tare e non più, come oggi.un alto personaggio della bit-rocrazia civile. I fondatori dei-la Bundeswehr alienano can- celiato di proposito lo Stato maggiore generale, forti del l'esperienza storica. Oggi se ne propone apertamente la ricostituzione, col patrocinio di un vecchio esperto come Heusinger. Erhard aveva già detto nei giorni scorsi che il ministro Von Hassel rimarrà al suo posto, e che alcune modifiche organizzative sarebbero state apportate alla Bundeswehr senza toccarne i fondamenti. I suoi avversari insistono nel chiedere la sostituzione del ministro e radicali riforme. In più noti si trascurano le manovre subdole, senza paternità accertabile, contro i generali che hanno sostituito i « ribelli ». Il generale De Maizière, che era già stato accusato di < tradimento » per aver preso il posto di Trettner, viene portato oggi alla ribalta come protagonista di una storia men che modesta, ricca però di veleno. Si è dunque fatto supere che De Maizière ha avuto la visita di uno sconosciuto, il quale gli ha portato le buone notizie e, i saluti di un fratello, Clcmens De Maizière, domiciliato a Berlino Est. De Maizière ha ringraziato lo sconosciuto e gli Ha dato "ili marchi, poi è stato colto da qualche dubbio ed ha avvisa- to la polizia: si trattava di titi truffatore. Episodio da piccola cronaca ha avuto invece gran rilievo, ed è stato utile per far sapere e sottolineare che il nuovo «ispettore generale della Bundeswehr» ha un fratello avvocato, vivente nella Berlino comunista. Il veleno traspare da un dettaglio: l'episodio divulgato oggi risale al luglio scorso. Non si vede come il generale De Maizière possa impedire a un fratello di fare l'av¬ vocato a Berlino Est, ma il fatto serve per gettare un'or»- lira di sospetto, per sollecita-re i confronti fra e[iiesto ge-Mario Fazio ìnerale e quelli di ieri, i TrettIiter e meglio ancora gli Heuìsinger, così fedeli alla tradi\zione. ]

Persone citate: Adolf Heusinger, De Maizière, Hitler, Von Hassel

Luoghi citati: Berlino, Berlino Est, Bonn, Germania