Gare vivaci, ma nessun primato negli europei di atletica a Budapest

Gare vivaci, ma nessun primato negli europei di atletica a Budapest Gare vivaci, ma nessun primato negli europei di atletica a Budapest li clima incostante e la fase di trapasso tra gli assi «vecchi» ed i nuovi hanno impedito che venissero migliorati dei primati mondiali o d'Europa - Gli italiani si sono aggiudicati tre titoli (Ottoz, Pamich e Frinolli) - Soddisfacenti piazzamenti di Dionisi e Simeon (Dal nostro inviato speciale) Budapest, ."> settembre. E' bastata una notte, e l'atmosfera di Budapest è cambiata. Tolte le bandiere nelle strade ed attorno al Ncp Stadion, soppresse le lince speciali di autobus, spariti i manifesti sportivi negli alberghi: i campionati europei di atletica leggero sono ormai soltanto più motiro di discussione. I tecnici, quelli che trasformano l'atletica tu una semplice questione di cifre, lasciano Budapest un po' delusi. Nessun record mondiale, neppure europeo, è stato battuto nei sei giorni di gare, malgrado la lotta sia stata sempre accesa, in quanto poche competizioni hanno avuto un netto dominatore. I motivi di questa serie di risultati buoni ma non ottimi sono tre: il particolare momento dell'atletica in Europa, ovvero il graduale cambio della guardia fra i vecchi campioni ed i giovani; il fatto che in campionati del genere conta soprattutto la vittoria ma non il tempo; il clima di Budapest, rivelatosi negativo per le performances degli atleti, a causa del vento incostante e dei continui cambiamenti di temperatura, con improvvisi passaggi dal sole alla pioggia. Come sempre, più che le grandi vittorie si ricordano le sorprendenti sconfitte. Quelle del tedesco dell'Ovest Franz-Josef Kemper, primatista europeo degli 800 metri e considerato nettamente superiore agli avversari, battuto dal tedesco dell'Est Manfred Matuschewsìn; del belga Gaston Roelants. venuto a Budapest per vincere due titoli — 10 mila e 3 mila siepi — e superato in entrambe le gare: del cecoslovacco Danek. primatista del mondo di lancio del disco (metri 65.22), finito al sesto posto in finale; del sovietico Bliznetsov, candidato alla vittoria nel salto con l'asta, ed invece eliminato sin dalle qualificazioni. Gli azzurri dell'atletica leggera lasceranno domattina il villaggio sportivo di G6dbllb, che lui ospitato tutti i protagonisti dei campionati europei. Fra gli italiani c'è molta allegria: le tre medaglie d'oro di Frinolli. Ottoz e Pamich, i buoni piazzamenti di Dionisi e Simeon, l'ingresso in finale di Gentile, Berruti, Giani, Preatoni, Giannattasio, Liani, Cornacchia e delle due staffette (e la J,xJ,00 ha realizzato in 3'06"5 il nuovo primato nazionale) sotto un buon bilancio per i mezzi limitati e la modesta « base » dell'atletica del nostro paese. Le condizioni fisiche di tutti sono buone. Magali Vettarazzo si è rimessa dall'attacco influenzale che ha praticamente impedito alla staffetta femminile di scendere in pista; Giannattasio migliora, ma non può ancora rassegnarsi per lo strappo che l'ha bloccato in occasione della finale dei 100 metri. L'infortunio del nostro miglior velocista, oltre a togliere agli azzurri una medaglia, ha influito notevolmente anche sulla staffetta ti x 100. sesta in finale nel f tempo di !,0"22. E' andato | male il cambio fra Giani ed Oltolina, l'unico che non era ■ mai stato provato in quanto I l'ultimo frazionista avrebbe appunto dovuto essere GianI nattasio. Gli organizzatori, intanto, slatino tirando le somme. I campionati europei sarebbe¬ ro costati circa 10 milioni di fiorini ungheresi (oltre 250 milioni di lire), ma una parte della cifra è valsa anche a migliorare impianti come il villaggio sportivo di Gòdòllò, che ora tornerà a disposizione della Facoltà di Agricoltura. Per trasmettere le gare l'Eurovisione ha pagato 50 milioni di lire: gli stranieri hanno portato molta divisa estera, alberghi, ristoranti e taxi hanno vissuto una settimana piuttosto fruttuosa. Per l'Ungheria, ospitare i campionati è stato quindi un buon affare. Bruno Perucca

Luoghi citati: Budapest, Europa, Ungheria