Il senatore espulso dal pei pronuncia gravi dichiarazioni su un delitto impunito

Il senatore espulso dal pei pronuncia gravi dichiarazioni su un delitto impunito Il senatore espulso dal pei pronuncia gravi dichiarazioni su un delitto impunito Afferma che il suo dissenso con il partito cominciò nell'aprile dello scorso anno, quando fu assassinato Luigi Silipo, dirigente comunista in Calabria, suo amico e compagno di lotta all'interno del pei - Egli avanza l'ipotesi che l'omicidio possa avere un movente politico Esclude di essere filocinese, critica con asprezza Amendola e gli altri capi che negano ogni forma di democrazia nelle federazioni comuniste (Nostro servizio particolare) Roma, 5 settembre. Il senatore Luca De Luca, espulso dal partito comunista ulheialmente «per indegnità politica e morale », ha fatto oggi, a sua difesa, una dettagliata esposizione del motivi che hanno provocato il suo distacco dall'apparato del pei di Catanzaro, giungendo tino ad avanzare l'ipotesi che il giornalista comunista Luigi Silipo, assassinato a colpi di rivoltella la sera del 1" aprile dell'anno scorso a Catanzaro possa essere stato ucciso da un compagno di partito. Contro il senatore De Luca la federazione comunista di Catanzaro aveva mosso le seguenti accuse: rifiuto di ver sare al partito le prescritte quote (circa la metà dell'indennità parlamentare), inter ruzione dei rapporti con l'apparato e con gli elettori, attività frazionistica A tali accu se il parlamentare ha cosi risposto: «Il comunicato della mia espulsione non mi ha colto di sorpresa, anche se esso, dal punto di vista formale, è stato una vera e propria aggressione nei miei riguardi. E' da tempo che non condivido la linea politica del partito. Daini" Congresso in poi, ho avuto non il dubbio ma la certezza che essa porta decisamente alla liquidazione del partito e al tradimento della classe operaia e dei suoi obiettivi. « Questa voce di assoluto dissenso — prosegue la dichiarazione — l'ho fatta sentire in tutte le istanze di partito di cui ho fatto parte. Del resto la marcia a tutti i costi verso l'inserimento socialdemocratico da parte dell'attuale gruppo dirigente del partito non può. certo, essere condivisa da nes sun onesto comunista e lavo ratoie meridionale « Per quanto riguarda il mancato versamento dei miei contributi come parlamentare — sono sempre parole di De Luca — preciso che per il passato ho adempiuto con rigo¬ rosa scrupolosità ai miei obblighi statutari, pagando finanche i debiti elettorali di qualche autorevole membro della direzione del partito: né entro nel merito della questione per non rimescolare fatti incresciosi e sconcertanti che, purtroppo, danno sempre caratterizzato un deplorevole metodo della vita interna di partito. Ma è dal mese di aprile del 1965 che ho rotto I legami con la federazione di Catanzaro e ho negato i miei contributi al partito con la ferma intenzione di riprendere tali contatti e tali versamenti non appena si fosse fatta piena luce sull'assassinio del compagno Luigi Silipo, avvenuta proprio la sera del 1= aprile 1965, mentre questo compagno era impegnato assieme a me in una lotta dura ed onesta per il rinnovamento del partito in Calabria» A proposito dell'assassinio di Luigi Silipo, che al momento della morte dirigeva il set¬ timanale « Calabria Domani » ed era ispettore regionale del pei, si ricorda che le indagini non riuscirono a fare nessuna luce, neppure sui moventi del delitto. L'irreprensibile condotta morale del giornalista fece subito escludere l'ipotesi del delitto passionale o d'onore. Si avanzò l'ipotesi di una uccisione « per mandato », ma non si andò più in là di semplici voci. Si congetturò anche di conflitti politici all'interno del partito comunista, ma la polizia non trovò alcun elemento concreto. «Tutto è da respingere e tutto è possibile » ha detto il parlamentare. « E' per me orribile anche solo pensare che un compagno abbia potuto uccidere il mio caro amico Luigi Silipo, ma devo dire che è possibile ». La lotta in cui De Luca .. e-, „ ,„ rv, Silipo erano impegnati in Cn-, . . ' r „„,„„,„labria «per il rinnovamentodel partito» era diretta da un lato contro le tendenze al riformismo spicciolo che anda- » el ni a el na si oa a mhe o a ea innmre o, ». vano affermandosi nel pei una volta spenta l'ondata delle lotte per la rinascita del Mezzogiorno, dall'altro lato era indirizzata alla conquista di un regime di effettiva democrazia all'interno del partito. (La sera in cui Silipo fu ucciso da cinque colpi di pistola calibro 7,65 davanti alla sua abitazione, si era svolta una riunione politica con la partecipazione di due esponenti nazionali del partito: Alfredo Reichlin, ex direttore dell'* Unità » e attualmente segretario regionale della Puglia, e Franco Calamandrei). La polemica del sen. De Luca è diretta in modo particolare verso l'on. Amendola e verso gli apparati amendoliani che reggono le federazioni meridionali. Il senatore ha anche dichia- .. v, rato di considerare prive di n-i. , . . '. „.,,„. ,„ì fondamento le voci di alcuni toi .. . ,. .. . ■ 'settori giornalistici e politici circa sue tendenze filocinesi. un ria- f. d. I.

Luoghi citati: Calabria, Catanzaro, Puglia, Roma