Vigoroso discorso di Wilson in difesa del blocca dei salari

Vigoroso discorso di Wilson in difesa del blocca dei salari Vigoroso discorso di Wilson in difesa del blocca dei salari Il Primo Ministro dichiara al Congresso dei sindacati: «Abbiamo deciso il controllo dei redditi e dei prezzi per sei mesi al solo scopo di strappare l'Inghilterra alla crisi economica in cui si dibatte. L'avvenire del nostro paese dipende da voi » - Domani il voto dei delegati: probabile approvazione a larga maggioranza della politica governativa (Nostro servizio particolare) i pLondra, 5 settembre, \flli primo ministro Wilson ha oggi pronunciato un vigoroso discorso di tre quarti d'ora in difesa del controllo dei redditi e dei prezzi al 98" Congresso della Confederazione nazionale dei sindacati a Blackpool, presso Manchester. Wilson ha preso la parola di fronte ai mille delegati delle IVO Unions alle 15,15, dopo il presidente del Congresso Joseph O'Hagan, ed è tornato a sedere alle 16 esatte. 1 congressisti, che lo avevano accolto con freddezza, e saltuariamente avevano tentato qualche interruzione, si sono allora levati in piedi, tributandogli una vera ovazione. Al loro posto sono rimasti ostinatamente solo pochi delegati, capeggiati dal leader dei lavoratori dei trasporti, l'ex ministro della tecnologia Frank Cousins, l'uomo più influente dell'estrema sinistra. Wilson, giunto all'ora di colazione in aereoplano da Londra, è ripartito subito per la capitale. Un sondaggio condotto questa sera tra i congressisti di Blackpool riassume compiutamente il responso al suo intervento: la politica economica del governo dovrebbe essere approvata con una maggioranza di quasi un milione di voti su nove milioni disponibili. Nel suo discorso, Wilson ha sottolineato quattro punti: 1) Il governo ha elaborato un blocco salariale per sei mesi, e severe restrizioni per i sei mesi successivi, al solo scopo di strappare l'Inghilterra alla crisi economica in cui si dibatte: perciò chiede al Congresso della Confederazione nazionale dei sindacati di seguire volontariamente le sue disposizioni nell'interesse di tutto il Paese. 2) Il governo si è munito di poteri coercitivi per fare rispettare il sistema di preavviso degli aumenti nei redditi e nei prezzi, il loro deferimento alla apposita commissione, e il blocco salariale medesimo: con riluttanza, ma con decisione, se ne servirebbe in caso di violazione da parte sia di organismi collegiali sia di singoli. 3) Nessuna futura espansione sarebbe possibile senza una continua, oculata politica di controllo dei redditi e dei prezzi e un graduale incremento della produttività perciò i sindacati sono invitati ad abbandonare le pratiche restrittive, con la garanzia del governo che saranno sempre rispettati i metodi tradizionali di negoziato 4) L'equilibrio dell'economia mondiale è ta'e che un passo falso di una gran de nazione, soprattutto se de positaria di una valuta-chiave come la sterlina, potrebbe crea re una situazione non dissimile da quella tragica del '30: e i disoccupati in Inghilterra non si limiterebbero allora all'uno e mezzo o due per cento delle forze lavorative (circa mezzo milione), ma diverrebbero un milione e mezzo o due < Dipende da voi — ha in- zdgmdefi «omjnclf1to Wil3on in u" pr° fondo silenzio — non soltanto ti nostre, progresso economico, mu lo stesso avvenire del Paese la conservazione elei pieno impiego, il miglioramento del livello di vita del nostro po- polo, la nostra forza e influenza nel consesso delle ita¬ zioni. I problemi presentati dalla nostra bilancia dei pagamenti sono indice di un male che si protrae da quindici anni, durante i quali non eravamo venuti a patti con la fine dell'impero, e in cui vive- vamo al di là dei nostri mezzi ». Nel 1964, ha ricordato il primo ministro, il deficit della bilancia dei pagamenti era stato di 769 milioni di sterline (1300 miliardi di lire circa). « Il governo si propose come compito immediato di saldare quel deficit, rafforzare la sterlina, e pagare i debiti contratti in passato. Non allenterà i treni finché non vi sarà riuscito e avrà creato una salda economia ». All'inizio del '66, ha continuato Wilson, il deficit era stato più che dimezzato, le esportazioni erano salite del 7 per cento, le importazioni solo dell'I per cento. Ma queste ultime erano poi aumentate vertiginosamente nei mesi successivi. Per di più tra il luglio del '65 e il luglio del '66 l'ascesa dei redditi era stata del 9-10 per cento, quella della produttività solo del 3 per cento. Di qui le severe misure del governo, che in dodici mesi, tra l'altro, dovrebbero portare la bilancia in attivo. « Esse sono necessarie per assicurare una ridistribuzione della manodopera soprattutto nelle industrie di base e nell'esportazione — ha detto il primo ministro —, ma non rappresentano la soluzione dei nostri problemi, bensì soltanto una delle sue condizioni. Le altre sono il rafforzamento e il rimodernamento dell'industria, per portarla alla sua massima efficienza, e l'abbandono di certe posizioni sia tra i sindacati sia tra i datori di lavoro. Per realizzare tutto questo, come stiamo tentando, occorrono degli anni ». e. c. // premier Wilson ha partecipato ieri al Congresso delle Trade Unions (Tel.)

Persone citate: Frank Cousins, Joseph O'hagan

Luoghi citati: Inghilterra, Londra, Manchester