De Gaulle e la Cambogia invitano a cessare «ogni ostilità» nel Vietnam

De Gaulle e la Cambogia invitano a cessare «ogni ostilità» nel Vietnam II coMxiwMMMicato sswMi colloqui cfl JPIi M% o EMI -Pelili De Gaulle e la Cambogia invitano a cessare «ogni ostilità» nel Vietnam Il documento dichiara: «L'intervento straniero ha trasformato una guerra civile in conflitto internazionale. Perché finisca, occorre anzitutto che chi ha mandato truppe le ritiri entro un tempo determinato» - Proposta la neutralità dei due Vietnam, con garanzia delle Grandi Potenze - De Gaulle, è partito per la Nuova Caledonia; di qui andrà a Tahiti, e forse assisterà ad un'esplosione atomica francese (Dal nostro corrispondente) Parigi, 2 settembre. Il generale De Gaulle è ripartito oggi dalla Cambogia per Noumea, nella Nuova Caledonia, dove arriverà domattina. Di quì partirà per Talliti, dove forse assisterà ad una esplosione atomica. Prima di partire da Phnom-Penh egli ha firmato, insieme al prin- cipe Norodom Sihanouk, unadichiarazione comune in cui.oltre ai problemi che riguar- riano i rapporti fra i due Pae-si, vengono ripresi, amplian-doli, i temi del discorso di ieri, A proposito del Vietnam, vi si afferma, infatti: «E' essenzialmente l'intervento straniero die, trasformando una guerra civile in conflitto internazionale, ha dato alle ostilità le loro dimensioni presenti. Per mettervi termine, bisogna prima di tutto che le Potenze i cui interessi e ideologie si affrontano in Indocina prendano o rinnovino, congiuntamente con tutti i Paesi interessati, l'impegno di osservare in maniera rigorosa le clausole degli accordi di Ginevra del '54, ossia il rispetto dell'indipendenza e della sovranità del Vietnam e la non ingerenza nei suoi affari interni. «Nello stesso tempo, dovreb be cessare ogni atto di gucrrasul territorio vietnamita, ciò che implica che ogni Poteneastraniera che vi ha introdottol'impegno di ritirarle entro un termine determinato e di cessare ogni intervento. « Sotto riserva dell'accordo di tutti i vietnamiti, uno statuto di neutralità garantita e controllata dovrebb'essere conferito al Vietnam con accordo internazionale. Questo accordo dovrebbe applicarsi all'insieme della Penisola indocinese in virtù di clausole destinate a confermare e a rafforzare la neutralità ». Era stata ventilata la possi-bilità che la Francia garantisse la neutralità della Cambogia. A questo proposito, la dichiarazione comune si limita a questa formula: «La Fran-eia, per parte propria, riaffer-ma il rispetto dell'integrità ter-ritoriale della Cambogia nei li-miti delle sue frontiere at-tuali». In quanto al Laos: «Bisognaprima di tutto che gli accorddel 1962 sia7io applicati e checesshio tutti gli interventi stra-nieri, affinché questo Paeseamico possa ritrovare l'unitàla pace e la stabilità, nella cornice di una vera neutralità».A Parigi, le reazioni internazionali al discorso di De Gaulle sono, naturalmente, al centro di ogni commento. Le Monde intitola t La Casa Bianca sospira e tace» la sua corrispondenza da Washington, e crede di poter affermare la piena adesione di Hanoi, dove si afferma che il discorso « è andato al di là di tutto ciò che si poteva aspettare ». Nei commenti della stampa gollista sembra manifestarsi una certa prudenza, che non si sa lino a che punto possa essere ispirata. « Il generale] De Gaulle — scrive per esem-jpio la ministeriale Paris-pres- se —- ha avuto delle buone ra- giani di essere scettico sijZi'c/-|ficacia immediata del suo appello di Phnom-Penh». Analogo linguaggio è quello di La Nation, organo ufficiale del partito gollista, che scrive: « Questo discorso è forse un discor- so storico. E' in ogni caso nd un oesto storico che egli invito /a. grande America che ca pira forse, sotto lo choc oppure a poco a poco». Nella stampa di opposizione i commenti sono nettamente divisi: negativi quelli dei giornali di destra e di estrema destra, pienamente favorevoli quelli del centro e della sinistra. Le Figaro scrive: «Non c'è niente, nelle vedute del generale De Gaulle, che possa essere tenuto per veramente nuovo e costituire per conseguenza il punto di partenza di un'azione diplomatica efficace». e L'Aurore, che fu fra i più tenaci sostenitori del colonialismo in Algeria: «Come può un francese come De Gaulle. per il quale la libertà e Vindipendenza devo.no essere delle .lozioni in qualche sorta sacre, credere che ritirandosi davanti al Vietcong e abbandonandogli il campo libero, si assicure¬ rà il diritto al popolo vietnamiia di disporre di se stesso.»». Invece per Combat, antigolUìsUl dì centro, egli americani hanno commesso un grave errore installandosi in una guerra che non appartiene loro. Ne commettono un altro compromettendo la pace mondiale con l'escalation ». s. v.

Persone citate: De Gaulle, Norodom Sihanouk