Taviani fra i pastori sardi vittime del nuovo banditismo di Lamberto Furno

Taviani fra i pastori sardi vittime del nuovo banditismo Taviani fra i pastori sardi vittime del nuovo banditismo 11 ministro dell'Interno, accompagnato dal Capo della polizia, ha percorso le campagne di Sassari, fermandosi a parlare con le pattuglie delle forze dell'ordine, con la gente del luogo e le autorità Nessuna cerimonia ufficiale - I pastori di Bolotana osservano con amarezza : « Con l'amnistia sono tornati qui 280 condannati e la delinquenza è ripresa » - Tutti/ chiedono un deciso interessamento dello Stato - Taviani dice : « Sono qui per questo. II progetto di leggi eccezionali è pronto » (Dal nostro inviato speciale) Nuoro, 1 settembre. « Siamo col cuore in gola »: con queste parole i pastori di Bolotana nel Nuoresc, hanno accolto stasera al tramonto il ministro dell'Interno on. Taviani, dinanzi all'ovile « Su Munì Biancu » dove l'altra notte i banditi hanno fulminato a raffiche di mitra, sotto gli occhi del garzone tredicenne Luigi Lai, il guardiano dì gregge Giovanni Maria Latte: si era opposto al furto di sei mucche. Taviani ha voluto concludere qui la prima delle due giornate di visita alle zone sarde infestate dal brigantaggio, iniziate oggi ad Alghero. Pochi passi dietro di lui, le tracce fresche di sangue. « Era un bravo giovane coraggioso — dicono — è morto perché ha reagito ». Le sei mucche salvate a prezzo di una vita, pascolano poco lontano dal fiume Tirso, che scorre a 300 metri. Nell'abituro dove il Latte fu aggredito tutto è ancora come egli l'ha lasciato. « Le chiediamo, eccellenza, immediate leggi eccezionali ; ci scusi la nostra franchezza — dicono i pastori — ma non vorremmo che anche questa sua visita, come è accaduto molti anni fa, si esaurisca così. Ci vogliono provvedimenti ferrei, altrimenti il banditismo dilagherà in tutta la Sardegna, come sta già facendo». Taviani ascolta e dice: « Sono qui per questo ; non dovete convincere me; l'uccisione del povero pastore è la riprova che l'abigeato è là chiave di tutto il gravissimo fenomeno » e, ri? volto ai giornalisti, aggiunge: « Il progetto di leggi eccezionali per la Sardegna è pronto. Lo presenterò al più presto al Consiglio dei ministri. E' un provvedimento che ricalca, con le modifiche rese necessarie dalla particolare situazione, le misure, speciali che hanno dato buoni risultati in Sicilia. Sono disposizioni previste dalle leggi, e non esattamente norme straordinarie, ed io ritengo che non possane^ urtare la sensibilità di alcuno ». Le statistiche dicono che gli episodi di brigantaggio in Sardegna quest'anno sono diminuiti rispetto ai precedenti anni, ma l recrudescenza impressionante si è concentrata in questi mesi estivi, e quindi ha fatto maggior sensazione. « Questa zona — spiegano i pastori al ministro — è il passaggio obbligato dei ladri di bestiame che vengono dalla parte di Bprtigali, e vanno alle montagne inaccessibili della Barbagia e Goceano ». E continuano : « Noi siamo nati per la pastorizia; vogliamo fare i pastori. Ma non possiamo se viviamo nel terrore. I banditi devono uccidere quando sono riconosciuti — proseguono i pastori — l'esige come un fatto d'onore il codice barbaricino » (è il codice non scritto che regola dall'antichità la vita di queste zone della Sardegna). La svolta del banditismo pastorale nel Nuorese, è soprattutto economica e sociale: in queste zone interne c'è un regresso che si fa via via maggiore, rispetto allo sviluppo di altre parti dell'isola, ed il contrasto accentua l'ansia di arricchirsi senza fatica. L'ha detto oggi al ministro Taviani il presidente della regione Dettori. Ed ha aggiunto che anche un detestabile spirito di imitazione spinge alcuni criminali a seguire l'esempio di altri banditi rimasti impuniti. Ma tornando al banditi-smo caratteristico — pro-seguono i pastori di Bolotana: « Soltanto nel Nuorese, signor ministro, sono tor- nati in questi mesi 280 con- dannati messi in libertà con la recente amnistia ». « An-che per questo ero contrario al provvedimento » specifica Taviani. A pochi chilometri dall'ovile di Su Muru Biancu, venti giorni or sono fu abbattuto il proprietario Salvatore Pintus di Santulussurgiu; ad un tiro di schioppo da qui, cadde quattro mesi fa il pastore Nieddu, vittime entrambi della ven detta. La gente ha paura, e la paura sì diffonde dovunque, anche nei cèntri come Macomer, Nuoro e Oz-ieri, dove oggi il ministro ha sostato. Giunto all'aeroporto di Alghero da Roma con il capo della polizia Vicari, l'on. Taviani, dopo venti chilometri, è subito entrato nella fascia calda del banditismo che si protende nel Sassarese. E' una zona desolata, anche se con una sua particolare bellezza. Dopo Sassari il ministro ha lasciato all'improvviso l'itinerario stabilito per raggiungere Ozieri. C'era soltanto il vice-sindaco ad accogliere l'inatteso ospite. Taviani fraudato a trovare i carabinieri, gli agenti di pubblica sicurezza, quelli della «.stradale». Tranne i piantoni nelle caserme, tutti erano impegnati nei soliti pattugliamenti delle strade, nelle indagini per i fatti più recenti. Anche a Macomer il ministro s'è intrattenuto con le forze dell'ordine, poi ha parlato con la gente. E' stato un colloquio che ha ridato un po' di fiducia a questi isolani, i quali ere i dono nella forza dello Stato, \ma attendono che sì mani- mimmmi illuminimi inumimi ft festi in misura decisiva e apprezzano gli sforzi quotidiani dei seimila carabi- j nieri ed agenti che operano [contro i banditi. i Domani a Nuoro l'on. I Taviani presiederà una riu nione alla quale parteciperanno il presidente della Regione, altre personalità sarde, i prefetti e i questori e gli altri responsabili dell'ordine pubblico. Sarà presentato il famoso rapporto della commissione di tre prefetti che il ministro costituì nel maggio scorso per indagare sulle cause del banditismo sardo. E' una relazione di trenta cartelle che enumera le componenti economiche, sociali, locali, di costume, che sono all'origine di questa criminalità. Fatto il punto della situazione, l'on. Taviani trarrà le conclusioni da tradurre nelle misure eccezionali già ' predisposte. La visita si concluderà domani sera ad Grgosolo, centro sperduto di miseria e di banditismo. Lamberto Furno Il ministro Taviani, a destra, accolto dal presidente sardo Dettori (Telefoto)