Altri due pastori uccisi in Sardegna Stamane si attende l'arrivo di Taviani di Giuseppe Fiori

Altri due pastori uccisi in Sardegna Stamane si attende l'arrivo di Taviani Imi affossio «ore w*io**ti jpiefc due scomparsi Altri due pastori uccisi in Sardegna Stamane si attende l'arrivo di Taviani In provincia di Nuoro i banditi colpiscono a morte un uomo di 45 anni perché non vuole lasciarsi portare via le sue quattro mucche, ed un giovane di 25 anni che in moto tornava da una festa - Inoltre fanno saltare con la dinamite una corriera del servizio tra Nuoro e Olzai, e distruggono l'utilitaria di una ostetrica (Dal nostro inviato speciale) Nuoro, 31 agosto. Ora che il ministro dell'Interno, Taviani, sta per arrivare in Sardegna, e ingenti forze di polizia perlustrano le strade e le campagne dell'isola, con spiegamenti da stato d'assedio nei punti nevralgici del banditismo, l'ondata delle violenze, anziché placarsi, continua a innalzarsi, portando all'esasperazione estrema le popolazioni sarde. Altri due pastori sono stati uccisi, e il numero degli assassinati nel solo mese di agosto sale così a nove (ma potrebbero essere undici: da diciannove giorni non si hanno notizie dei due giovani scomparsi la notte fra il 12 e il 13 agosto dalla stazione di servizio Agip di Tortoli). Debbono registrarsi inoltre due attentati dinamitardi. I quattro nuovi delitti sono avvenuti in provincia di Nuoro. E' stato possibile ricostruire uno dei due omicidi perché vi ha assistito un pastorello quindicenne, Luigi Lai. L'ucciso è il pastore Giovanni Maria Latte, di 45 anni, che nelle campagne di Bolotana, sulla destra della provinciale BolotanaOttana, aveva del bestiame in « soccida » con il proprietario del terreno, l'ottantaquattrenne Bachisio Falchi, e con il pastore Bachisio Pedde. Ieri sul tardi il Latte ha raggiunto la fattoria, in località « Su Muru Biancu ». C'è una piccola casa colonica, distante poche centinaia di metri dal punto dove abitualmente stanzia il gregge. Verso le 20 Giovanni Maria Latte si è allontanato dal pastorello Lai ed è entrato nella casa colonica. Doveva mettere un po' d'ordine nella stalla e quindi preparare la cena. « Saranno state le 22 — racconta il ragazzo — quando ho sentito una raffica di mitra. Ho visto anche fiammate, la luce degli spari. Poi silenzio; e poi altri colpi, uno, due, tre, a distanza, ben distinti; e poi un urlo spaventoso. Mi è venuto freddo, non potevo muovermi, come paralizzato. E sono stato fermo ore e ore, sdraiato faccia a terra, per paura che mi vedessero. Sono stato ore e ore che respiravo lento. Passata la notte, alla prima luce ho sollevato la testa; no,i c'era nessuno. Vado alla casa colonica e pochi metri fuori vedo ziu Latte. Era a terra sdraiato su un fianco, morto. Tutta la terra era inzuppata di sangue ». Il pastorello ha immediatamente avvertito i carabinieri di Ottana. E' opinione degli inquirenti che i banditi volessero rubare le quattro vacche e i due vi telli che Giovanni Maria Latte teneva in un recinto poco discosto dalla casa colonica. Il pastore di Bolotana andava sempre disar mato e soleva dire: « Se mi vogliono uccidere, mi uccidano. Però, se vogliono portarmi via il bestiame dovranno passare sul mio corpo ». Ieri notte deve avere reagito agli aggressori. A Onifai, è stato abbattuto nelle vicinanze della sua abitazione il pastore Matteo Floris, di 26 anni. Con l'amico Giovanni Santo Mesina, di 25 anni, era andato in moto, verso le 22, n un paese distante tre chiometri, Irgoli, dove si festeggiava il patrono. Ha assistito alia gara poetica diaettale e verso l'una è tornato a Onifai. Dopo avere accompagnato a casa l'amico, si è diretto alla sua abitazione. Quando era a una quarantina di metri, i malviventi gli hanno esploso contro due colpi di fucile da caccia caricato a pallettoni: il primo colpo ha forato il serbatoio della moto, l'altro ha raggiunto il giovane alla spalla. Richiamato dalle detonazioni, è accorso un fratello della vittima, Francesco. A Onifai non c'è caserma dei carabinieri. Si sono dovuti avvertire quelli di Irgoli. n più grave dei due attentati è avvenuto a Olzai, dove una potente carica di dinamite ha squarciato un pullman delle autolinee Satas. La corriera svolgeva servizio di linea tra Nuoro e Olzai. A fine corsa, l'autista, Giuseppe Pes, ha parcheggiato il pullman alla periferia del paese, davanti alla sua casa, ed è andato a dormire. Verso l'una e mezzo echeggiava una violenta deflagrazione. Tutto il paese era svegliato dallo scoppio. Il Pes, uscito subito, ha trovato lamiere e sedili dell'autopullman squarciati dall'esplosione. Quale il movente dell'attentato? Si esclude la vendetta contro l'autista Pes. Poco distante dalla corriera era parcheggiata la sua Fiat 500 personale, e più lo gico sarebbe stato, nell'ipo tesi di vendetta, che i ban diti facessero saltare l'utilitaria. A Lula, i malviventi han no distrutto l'auto dell'oste trica Maria Calzedda. Come di consueto, l'ostetrica aveva parcheggiato la sua Fiat 500 in un cortile attiguo all'abitazione. L'espio sione di un ordigno collocato nel portabagagli ha ri dotto la macchina a un grò viglio di lamiere. Anche in questo caso il movente è oscuro. I nuovi fatti delittuosi hanno acuito il clima di terrore nel quale sono preci pitati i paesi dell'interno. Ed è in questo clima che si svolge la visita del ministro Taviani che è atteso per do mani ad Alghero. Dopo un colloquio con il presidente della Regione, Dettori, il ministro raggiungerà Maco mer, e quindi nella tarda serata Nuoro. « Ricevo tutti i giorni molte lettere — ci diceva il presidente Dettori ■—, scritte da gente sfiduciata. E' gente che supplica protezione». Altre centinaia di let- tere pervengono ai prefetti. « C'è un diffuso stato di allarme — ci diceva Giorgio Pandozy, prefetto di Cagliari —, andare a spargere un po' di anticrittogamici o a mungere una vacca in aperta campagna è diventato, nell'obiettiva realtà presente, un atto di coraggio ». Giuseppe Fiori II pastorello Luigi Lai ha assistilo al delitto (Tel.) Il casolare nella campagna del Nuorese dove è stato ucciso il pastore Giovanni Latte. In primo piano, nascosto da una coperta, il corpo della vittima (Telef.)