Processo per direttissima alla ragazza che uccise il seduttore in tribunale?

Processo per direttissima alla ragazza che uccise il seduttore in tribunale? Processo per direttissima alla ragazza che uccise il seduttore in tribunale? La diciassettenne è in carcere a Catania: deve rispondere di omicidio premeditato - Interrogata in carcere ha detto: «Non voleva più sposarmi. Per questo ho sparato » - La vittima, di 20 anni, era bersagliere a Novara (Dal nostro corrispondente) Catania, 31 agosto. Rosalia Signorelli, la diciassettenne che ieri uccise con sette revolverate il seduttore Gaetano Piccitto, nell'ufficio del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni a Catania, è stata interrogata oggi in carcere. La ragazza, in lacrime, ha confermato di avere sparato perché il giovane l'aveva sedotta: « Ora non voleva più sposarmi! ». Gli inquirenti hanno anche interrogato il padre dell'ucciso, l'agricoltore Giuseppe Piccitto, la madre della ragazza, il Sostituto Procuratore dei minorenni, dott. Francesco Niceli (che fu testimone oculare del crimine) e tutte le persone che, richiamate dagli spari, erano accorse nella stanza del delitto. La denuncia della polizia accusa Rosalia Signorelli di omicidio premeditato, porto abusivo di pistola e di coltello di tipo vietato. Infatti, nell'ufficio del magistrato fu rinvenuto — dopo la tragica sparatoria — un lungo coltello a serramanico che la ragazza aveva aperto a metà. II padre del Piccitto ha dichiarato di avere visto la Signorelli estrarlo dalla borsetta pochi minuti dopo avere sparato: forse lo fece per difendersi da una eventuale reazione della vittima e per proteggere la madre. Angelo Signorelli, padre della ragazza, guardia giurata a Palagonia, ha confermato che sia la pistola del delitto sia il coltello sono suoi. La ragazza 11 aveva sottratti da "un cassetto, dove li custodiva. Sembra che il processo verrà celebrato per direttissima, cioè entro pochi giorni. Stamane il corpo dell'assassinato è stato sottoposto ad autopsia nella sala anatomica del cimitero. A mezzogiorno la salma del ventenne Gaetano Piccitto è stata composta nella bara e a bordo di un carro funebre trasportata a Palagonia, il suo paese di residenza, a 75 km. da Catania. Il feretro, seguito da parecchie auto sulle quali hanno preso posto parenti e amici ha raggiunto il paese alle 16, Subito si è formato un corteo, che è andato a mano a mano ingrossandosi e che, attraverso ia via principale del paese, ha raggiunto la chiesa di piazza Umberto I. Qui, la madre dell'ucciso, che era ad attendere, si è abbandonata a strazianti scene di dolore: col capo coperto da un lungo scialle nero, la donna si è aggrap pala alla bara, piangendo e singhiozzando disperatamente, trattenuta a stento dai parenti. Il marito, anche lui disfatto dal dolore e con lo sguardo iìsso nel vuoto, le stava accanto. Dopo il rito funebre, Jura to mezz'ora, il corteo si è nuo vamente ricomposto, ha attra versato la piazza nella quale si era frattanto radunata una folla di tremila persone, e ha raggiunto il cimitero, che dista un chilometro dall'abitato Gaetano Piccitto, che era alle armi nei bersaglieri a Novara per il servizio di leva, era ve nuto nei giorni scorsi in Sici lia per comparire davanti al giudice assieme alla Signore) li: il magistrato voleva con vincere 1 due giovani a spo sarsi. s. 1, p. Rosalia Signorelli, 17 anni, dopo l'interrogatorio a Catania per l'uccisione del suo seduttore (Tel. Ansa)

Luoghi citati: Catania, Novara, Palagonia