Mancini nomina una commissione per l'inchiesta sulla frana di Chatillon
Mancini nomina una commissione per l'inchiesta sulla frana di Chatillon Mancini nomina una commissione per l'inchiesta sulla frana di Chatillon Il cedimento minaccia tuttora la variante lunga tre chilometri; essa costò oltre un miliardo - La strada fu aperta al traffico il 6 giugno scorso e chiusa poco dopo - Nella sede stradale e su un viadotto si erano aperte larghe fenditure e è o l o i ù i r n l o a à n e . : e 6 3 8 2 7 5 1 7 9 7 0 3 7 (Dal nostro corrispondente) Aosta, 31 agosto. Il ministro dei Lavori Pubblici, on. Mancini, ha nominato una commissione d'inchiesta per accertare eventuali responsabilità circa la frana che minaccia tuttora la variante di Chatillon, in Valle d'Aosta. La strada fu aperta al traffico il 6 giugno scorso e immediatamente chiusa il 23 dello stesso mese per il cedimento della sede stradale a monte della frazione Soleii e fenditure nella spalla di un viadotto. Presidente della commissione d'inchiesta è stato nominato il prof. Tommaso Pirotti, presidente di sezione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Egli dovrà accertare se la zona già in precedenza presentava pericoli di cedimenti sotterranei, ed in tal caso stabilire per quale ragione si sia costruito proprio in quel punto; il prof. Pirotti dovrà stabilire anche in che misura e da parte di chi dovranno essere pagati i danni alle famiglie delle abitazioni danneggiate. La variante di Chatillon, che è lunga oltre 3 chilometri, è costata oltre un miliardo. Essa si era resa necessaria per eliminare uno dei tratti della statale 26 dove giornalmente, avvenivano rallentamenti e interruzioni nella circolazione per l'inadeguatezza della sede stradale. Il 23 giugno, a diciassette giorni dalla Inaugurazione, si notò lo smottamento di una vasta fascia collinare a monte della variante. Era interessata una zona di duecento metri di fronte e di cinquecento metri di lunghezza, che comprendeva anche il ponteviadotto e le case della frazione Soleii, alcune di recente costruzione. Nei muri si aprirono profonde crepe. Nove famiglie furono costrette a sgomberare e trovarono sistemazione presso amici e parenti. La variante fu chiusa al traffico, mentre lo smottamento, che investiva ormai 300 mila metri cubi di terreno, avanzava a velocità impressionante, minacciando anche la vecchia statale, che corre più a valle della variante. L'ing. Cavalli, capo compartiihento dell'Anas di Torino, provvide, dopo un sopralluogo, a far costruire due tratti di strada che eliminarono in parte agli automobilisti le lunghe code dei primissimi giorni Anche la Regione Autonoma interpellò un esperto geologico, il prof. Guglielmo Meardi 7'e furono progettate opere di consolidamento, adatte a garantire la stabilizzazione della frana. Il giorno 10 agosto gli esperti si riunirono nuovamente. Due furono le soluzioni prese in esame: o costruire un nuovo viadotto, oppure parecchi altri pozzi per scaricare l'acqua. Sulle cause della frana, però, gli inquirenti si riservarono ancora di presentare le loro conclusioni. Ora il ministro Mancini ha ordinato una inchiesta per conoscere i risultati, i. v.
Persone citate: Cavalli, Guglielmo Meardi, Mancini, Pirotti, Tommaso Pirotti
Luoghi citati: Aosta, Chatillon, Torino, Valle D'aosta
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