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Magni: "Non ho sbagliato tattica " Magni: "Non ho sbagliato tattica " m NUrburgring, lunedì matt. Fiorenzo Magni è arrivato ai boxes subito dopo la conclusione della corsa iridata, mostrando chiaramente sul volto rabbia e delusione. Poi 11 C.T. ha cercato di frenare un po' il suo Impetuoso temperamento di toscano, si è piegato con rassegnazione a parlare diffusamente dell'onorevole sconfitta Italiana. « Se lei dovesse ricominciare da capo — gli è stato chiesto — rifarebbe ancora la stessa tattica? >. « Avete Visio anche voi — ha risposto — che tutto è andato bene; purtroppo soltanto fino a cinquecento metri dall'arrivo. Nella prima metà della corsa, quando erano In fuga Planckaert e Karstens, mi ero un po' inquietato, perché non mi pareva 11 caso di lasciar troppa liberta a due « clienti » del genere. Io non riuscivo a passare con la macchina e allora, transitando davanti al boxes. ho gridato alle riserve Partesottl e Poggiali di rendersi utili anche loro. Sono andati in bicicletta su una delle salite, ed hanno trasmesso i miei ordini agli altri. Da quel momento non si sono avuti più sbandamenti e la squadra è andata benessimo >. «Purtroppo — ha continuato Magni — mi sono 11- luso troppo presto. Quando Motta e Zilioli si sono trovati in testa alla corsa insieme a Poulidor e Anquetil, avrei scommesso che il gioco per noi era ormai fatto. Poulidor e Anquetil però non hanno voluto collaborare e ciò ha favorito il rientro di Altig >. « Qualche giornalista francese ha riferito le lamentele di Anquetil e Poulidor perché, secondo loro, lo scatto di Motta avrebbe favorito Altlg. Lo stesso Motta inoltre non avrebbe più risposto ad Altig non perché ormai sfinito, ma perché soddisfatto dell'affermazione di un compagno della Molteni. Co- sa può rispondere in merito? >. «Motta ha fatto la sua corsa e state tranquilli che se avesse potuto vincere, lo avrebbe fatto senza guardar in faccia nessuno. Del resto mi sembra che 1 francesi abbiano da badare ai casi loro. Vicentini mi ha riferito che è stato Aimar a riportar sotto Altig quando era staccato ». Gianni Pignata