Posto di confine attaccato dai neonazisti in Alto Adige

Posto di confine attaccato dai neonazisti in Alto Adige Gravissimo episodio al t?aIieo di W&esia Posto di confine attaccato dai neonazisti in Alto Adige Gli attentatori gettano, a mezzanotte di sabato, due bombe a mano contro la casermesca dei carabinieri dopo essere entrali di qualche metro in territorio italiano - Pronta reazione di un milite-di guardia che spara alcune raffiche di mitra contro i terroristi - Questi rispondono al fuoco e fuggono Alle ricerche partecipano anche i gendarmi austriaci Bolzano, lunedì mattina. I terroristi neonazisti hanno compiuto un nuovo grave attacco armato contro i militari che presidiano il territorio della provincia di Bolzano, lanciando sabato sera alle 23,40, al Valico di Besia nell'Alta Val Venosta, due bombe a mano contro nna caserme!!a ad un piano dove sono alloggiati tre carabinieri e un sottufficiale, che si avvicendano nel servizio di controllo dei passaporti, .e dove sono ospitati anche gli uffici della dogana e dell'Automobile Club Italiano. li dl dii Al lancio degli ordigni esplosivi è seguito un furioso conflitto a fuoco: un carabiniere di servizio, Antonio Moscardino, di 24 anni, di Caserta, pochi istanti dopo la deflagrazione ha sparato alcune scariche contro i criminali, i quali, mentre si ritiravano in territorio austriaco, hanno risposto esplodendo alcune raffiche a loro volta contro la casermetta. La drammatica sparatoria è avvenuta con la rapidità di una sequenza cinematografica, a soli venti metri dalla linea della frontiera. Il piccolo edificio preso di mira dai terroristi sorge infatti a uno dei lati della sbarra confinaria;---»•»> Gli sconosciuti avevano varcato la frontiera con il favore delle tenebre, celandosi tra le abetaie che ricoprono i costoni delle montagne circostanti, e si erano spinti in territorio italiano soltanto di cinque o sei metri; quanto bastava cioè per lanciare contro il bersaglio sottostante le due bombe a mano. Entrambe sono scoppiate nel cortile posteriore della casermetta, provocando solò lievi danni a uno dei muri dell'edificio. Il carabiniere Moscardino, che era in .quel momento di servizio alla sbarra, si è precipitato nell'interno per spegnere le luci allo scopo di non offrire un facile bersaglio agli attentatori. Quindi è uscito di nuovo con il fucile mitragliatore, e si è portato correndo sul retro dell'edificio, incominciando a sparare raffiche verso la sommità della collina dove csvgcslsCtzgnmnta cia ai banditi tra le fitte boscaglie circostanti avrebbe voluto dire, esporsi a un grave quanto inutile rischio, con la possibilità di imboscate, e soprattutto perché la linea di confine rappresenta un ostacolo invalicabile per i nostri militari. Conseguentemente le battute sono iniziate alle prime luci dell'alba, sotto la dire zione del comandante la legione carabinieri di Bolzano, col. Palombi, e del comandante del gruppo esterno, col. Marzolio, accorsi sul posto. Alle ricerche hanno spontaneamente richiesto di unirsi anche i gendarmi austriaci in servizio a Rcsia. Si tratta di un fatto quanto mai significativo, che sta a dimostrare come in questi ultimi tempi la collaborazione italo-austriaca sia sensibilmente migliorata, e come possa prendere corpo in forma più concreta nel pros- simo futuro una eificace cooperazione tra le forze dell'ordine dei due Paesi per la lotta al terrorismo. Nel corso dei sopralluoghi compiuti al di qua e al di là della frontiera sono stati trovati ventitré bossoli di mitra e le « linguette » dei due ordigni lanciati dai terroristi. L'esame dei residui ha permesso di constatare che uno di essi era stato costruito in forma alquanto rudimentale; il secondo era invece .una bomba a mano alla donante. Si spera che le indagini avviate in Austria dalla polizia federale possano avere successo, come quelle recentemente concluse'dopo il grave attentato alla sede di Vienna dell'Alitalia. La circostanza che l'attentato sia stato compiuto a sole tre ore di distanza dalla conclusione della conferenza politica ad alto livello che si è svolta sabato sera a Innsbruck, sta a dimostrare che ancora una volta i membri dell'organizzazione operante per l'Alto Adige si propongono di sabotare le trattative in corso e di rendere più difficile l'atmosfera tra l'Italia e l'Austria. C'è da augurarsi che si possa comunque giungere a una definizione rapida della con troversia in corso, in modo da isolare maggiormente anche dal punto di vista psicologico i fautori della violenza. Enzo Pizzi Bassano <</ I TREVISO ì A o ! o VICENZA t 4050 erano annidati i terroristi La loro reazione non si. è fatta attendere. Meno di un minuto dopo, infatti, i muri esterni della casermetta e quelli di alcune case vicine, dove abitano i familiari dei funzionari della dogana, sono stati scheggiati da numerosi colpi d'arma da fuoco automatica. Nel cuore della notte, senza alcuna visibilità, una cac¬

Persone citate: Antonio Moscardino, Besia, Enzo Pizzi Bassano, Moscardino, Palombi