Assassinarono l'industriale e lo seppellirono nel bosco

Assassinarono l'industriale e lo seppellirono nel bosco A Roma, in novembre, ii nuovo processo Assassinarono l'industriale e lo seppellirono nel bosco Sergio Sguazzardi ed Enrico Prisco uccisero in Olanda un imprenditore milanese per rapinarlo - Condannati a 30 anni ciascuno, sono ricorsi in appello per ottenere una diminuzione della pena Nostro servizio particolare Roma, lunedì matt. Condannati a trent'anni ciascuno per aver uccìso in Olanda l'industriale lombardo Bruno Colombo, venticinquenne, Sergio Sguazzardi ed Enrico Prisco affronteranno nel prossimo autunno il processo di appello, con la speranza di ottenere una riduzione della pena. Per loro non sarà una impresa facile: quei trent'anni inflitti dalla Corte d'Assise di primo grado possono considerarsi già un notevole successo. Il loro delitto fu agghiacciante: assassinarono a sangue freddo, con un colpo di pistola alla nuca, un connazionale all'estero per togliergli un milione e pochi oggetti d'oro. Se ottennero le attenuanti generiche, sfuggendo così all'ergastolo richiesto dal P. M., lo dovettero soltanto alia loro giovanissima età e ad un commovente atto di clemenza del fratello della vittima. Bruno Colombo partì 11 25 ottobre 1961 da Milano per il suo terzo viaggio d'affari attraverso l'Europa occidentale. Era comproprietario di un calzaturifìcio a Parabiago. Come rappresentante generale della fabbrica, doveva visitare i clienti in Svizzera, Germania, Belgio, Lussemburgo, Olanda e Francia. Il giovane scrisse al fratello Italo e telefonò a casa Ano al 10 novembre. Da quel giorno non diede più notizie ai congiunti, che lo aspettavano a Parabiago per il 19 novembre. Non vedendolo tornare, il fratello denunziò la scomparsa al nucleo investigativo dei carabinieri di Milano; poi partì per Amsterdam. Nel bar « Milano Express », frequentato da nostri emigranti, conobbe Sergio Sguazzardi, nato a Roma il 29 settembre 1931, una specie di c ras » delia colonia d'italiani gravitante intorno a piazza Rembrandt. Italo Colombo seppe che Sguazzardi aveva conosciuto Bruno, il quale 1*11 e il 12 novembre aveva trascorso diverse ore nei < night clubs» e nei caffè della città. Dopo quell'incontro, Italo Colombo ebbe il presentimento . che al fratello doveva essere capitato qualcosa. Si mise a fare indagini per proprio conto. L'automobile bianca di Bruno fu trovata macchiata di sangue in una piazza dell'Aja. Venne rintracciata la modista Anna Francisca Root, che si era accompagnata all'industriale durante la sua permanenza ad Amsterdam. Saltò fuori il nome di Enrico Prisco, anch'egli nato a Roma il 7 febbraio 1939, studente del secondo anno della Faooltà di Scienze politiche all'università e figlio di un funzionario del ministero della Sanità. Prisco, insieme ad un amico, si era recato in Olanda per ritirare un'automobile lasciata nel mese di settembre perché si era guastata. Era stato veduto partire la sera del 12 novembre insieme con Sguazzardi sulla macchina dì Bruno Colombo, che aveva deciso di far ritorno in Italia. La sera prima l'industriale aveva mostrato ai due un fascio di banconote. Sguazzardi fu arrestato a Parigi. Piisco venne catturato nella casa paterna di Roma. Entrambi confessarono quasi subito di aver ucciso Colombo. Gli avevano chiesto un passaggio in automobile; a metà strada fra Amsterdam e Rotterdam, Sguazzardi gli aveva sparato un colpo alla nuca. Dopo avergli sottratto la somma che aveva con sé — un milione e 200 mila lire — e gli altri pochi oggetti di valore, i due sotterrarono il cadavere in un bosco prossimo all'idroscalo di Amsterdam. Il 7 dicembre 1961 i resti dell'industriale furono scoperti, su indicazione di Sguazzardi, in una fossa profonda un metro che gli assassini avevano scavato con una pala. Prisco, tornato a Roma, aveva venduto ad un gioielliere l'orologio d'oro, la catenina da collo, un anello dèlia vittima; trecentomila lire furono scoperte sopra lo scaldabagno della sua casa; una valigia marrone dell'industriale fu rinvenuta in una cassetta di deposito della stazione Termini. Italo Colombo, nel processo di primo grado, si costituì parte civile. Ma alla vigilia della sentenza, dopo che il P. M. aveva chiesto per gli imputati l'ergastolo, scrisse una lettera al presidente della Corte, Nicolò La Bua, Con la quale Invitava i giudici ad avere clemenza per Sguazzardi, l'autore materiale del delitto, c Anche se ha ucciso mio fratello — spiegò — debbo a lui qualche cosa: ha contribuito a far ritrovare il corpo di Bruno. Se non fosse stato sepolto a Parabiago, nella nostra tomba di famiglia, mia madre sarebbe morta per la disperazione ». Ora i due giovani assassini sono in attesa dì affrontare i giudici di appello, dinanzi ai quali 11 9 novembre comincerà il processo di secondo grado. g- 8-