La «perpetua» del prete è sempre una domestica

La «perpetua» del prete è sempre una domestica . Sentenza del tribunale di Parma La «perpetua» del prete è sempre una domestica Anche se è la sorella del sacerdote - I giudici le hanno riconosciuto il diritto alla Previdenza Sociale come a qualsiasi altra lavoratrice PARMA, lunedi mattina. Le « perpetue » del sacerdoti, anche se sono loro congiunte, hanno diritto alla previdenza sociale come una qualsiasi altra lavoratrice domestica. Cosi ha stabilito 11 tribunale civile di Parma concedendo al parroco di Rocca Nuova dì Varsi (Parma), don Antonio Buzzetti, di regolarizzare la situazione contributiva deUa propria sorella Natalina Buzzetti presso l'Inps, a partire dal primo gennaio 1960, come avevano richiesto congiuntamente sia il sacerdote sia la sorella citando in sede civile l'Inps. La Previdenza sociale si era opposta; allora Il sacerdote e la sorella, nella primavera dell'anno scorso, si rivolsero al tribunale chiamando in causa l'Inps nella persona del suo presidente, dott. Angelo Corsi. Per dimostrare che Natalina Buzzetti fungeva effettivamente da « domestica » del sacerdote e non lo assisteva soltanto per affetto fraterno, è stato dimostrato che la donna percepiva 20-30 mila lire ai mese dal fratello e che lavorava a suo servizio oltre otto ore al giorno. Che fungesse veramente da domestica è stato provato anche dal fatto che Natalina spesso « si lasciava richiamare con severità» dal sacerdote.

Persone citate: Angelo Corsi, Antonio Buzzetti, Buzzetti, Natalina Buzzetti, Rocca Nuova, Varsi

Luoghi citati: Parma