Aperta la caccia con una serie di morti e feriti

Aperta la caccia con una serie di morti e feriti Solo in Piemonte non si spara ancora Aperta la caccia con una serie di morti e feriti Due cacciatori annegati nel Casertano per un canottino che si è rovesciato - Incidenti a Firenze, Ravenna e nel Polesine ( sette feriti ) ROMA, lunedì mattina. Escluso il Piemonte e con varie limitazioni per altre province, si è aperta ieri in Italia la caccia alla selvaggina migratoria, mentre alla selvaggina stanziale si potrà sparare solo dall'll settembre. La duplice apertura, che ha scontentato i cacciatori meno sportavi, è stata scelta per proteggere la selvaggina stanziale che a quest'epoca non ha ancora completato il suo sviluppo. Per salvaguardare lo sviluppo della selvaggina stanziale, come si è detto, sono state prese varie precauzioni. II Piemonte permetterà la caccia solo dall'i! settembre; In varie province lombarde, liguri, emiliane e marchigiane si potrà cacciare solo in certi giorni e da postazioni fisse, .senza cani. In Sardegna la caccia si aprirà solo il 25 settembre (ma c'è stata una parentesi per Ferragosto). Da oggi i cacciatori potranno sparare a tortore, quaglie, beccaclni, storni e palmipedi. Il primo giorno di caccia è stato funestato da una serie di incidenti alcuni dei quali mortali. Caserta, lunedi sera. la. I.) Nel Casertano, la stagione venatoria si è aperta con un'impressionante disgrazia: due cacciatori sono morti annegati ih un profondo canale, che serve per irrigare i campi, sul quale si erano avventurati insieme con un loro amico su di un battellino di gomma per far levare in volo uno stormo di uccelli acquatici. L'incidente è avvenuto a Torre del Lago, nelle campagne bonificate di Castel Volturno, in una località deserta ove confluiscono in un unico grosso canale ampio venti metri e profondo quindici le acque del fiume Volturno. Sulle sponde del corso d'acqua, che scorre lento e melmoso e che sfocia nel lago Patria, si erano appostati verso l'alba di ieri 1 cacciatori Vincenzo Caruso, di 39 anni, da Villa Literno, Antonio Monaco, di 32, autista domiciliato a Pozzuoli, l'agricoltore Nunzio Furante, di 32 anni, dimorante a Castel Volturno, e suo nipote Vincenzo Ucciero, di 17. La comitiva era giunta sul posto con alcuni cani da caccia verso le cinque, quando il sole non era ancora apparso all'orizzonte. Essi avevano gonfiato un battelllno di gómma a bordo del quale si ripromettevano di stanare gli uccelli che si erano posati sull'acqua. Sul canotto di limitate proporzioni hanno preso posto Antonio Monaco, Nunzio Furante col nipote Vincenzo Ucciero. mentre a terra è rimasto soltanto 11 Caruso col compito di sparare agli uccelli che si sarebbero levati in volo e guidare 1 cani nella cattura delle prede. Un falso movimento ha fatto perdere l'equilibrio al battellino, che si è rovesciato, facendo cadere in acqua i tre cacciatori. Vincenzo Ucciero, l'unico che sapeva nuotare, è annegato nel generoso tentativo di salvare lo zio e l'altro cacciatore. Il giovinetto Infatti è emerso quasi subito dalle limacciose acque, con vigorose bracciate ha sospinto Antonio Monaco verso il bordo del canale ove era accorso il quarto cacciatore Vincenzo Caruso, che porgendo la canna dell'arma verso l'uomo in procinto di annegare, riusciva a trarlo in salvo. Quindi a nuoto, l'Ucclero ha raggiunto lo zio che era riuscito ad aggrapparsi al battello di gomma capovolto. Purtroppo, le acque del canale sono intestate da noiosissime sanguisughe, ed il Furante che si agitava per liberarsene, ha ostacolato il nipote nel tentati vo di salvataggio. L'uomo, aggrappatosi con tutte le sue forze sulle spalle del nipote, gli ha impedito di nuotare, sicché entrambi sono scomparsi sott'acqua per non più riemergere. Sul fondo, essi sono rimasti prigionieri di una vischiosa vegetazione e zio e nipote sono annegati sotto gli occhi del Caruso che dava Vallaìrme, informando i carabinieri. Da Napoli, per recuperare le salme è stato inviato un gruppo di carabinieri sommozzatori, i quali hanno impiegato oltre sei ore per rintracciare i corpi dei due sventurati cacciatori e riportarli a riva. Nunzio Furante era sposato soltanto, da due mesi con la ventisettenne Raffaella Sagliocchi, sua compaesana. Alla triste notizia, la giovane è stata colta da grave collasso. Antonio Monaco è stato ricoverato all'ospedale civile di Pozzuoli per sintomi di asfissia da annegamento. Le sue condizioni non destano preoccupazioni. Firenze, lunedì matt. (g. c.) Migliaia di cacciatori hanno battuto le zone migliori della Toscana e dell'Umbria nella prima giornata di caccia alla selvaggina migratoria e non protetta. Malgrado la giornata non molto favorevole specialmente nella mattinata per le avverse condizioni atmosferiche, i cacciatori hanno fatto un discreto bottino di quaglie tortore e uccelli acquatici come i germani ed i cosiddetti «fischioni ». A Firenze sono segnalati soltanto due lievi incidenti: si tratta di due cacciatori che ne avranno per una quindicina di giorni perché «impallinati». Ravenna, lunedì matt. Tre cacciatori sono rimasti feriti nel Ravennate in altrettanti incidenti di caccia. Del più grave è rimasto vittima Mario Gaudenzi di 36 anni, residente a Faenza, il quale è stato colpito al volto e agli occhi da una scarica di pallini «parata da un altro cacciatore. Il Gaudenzi è stato trasportato all'ospedale di Faenza e quindi al Sant'Orsola di Bologna dove ì medici gli hanno riscontrato ferite perforanti ad entrambi gli occhi riservandosi la prognosi per la facoltà visiva dell'occhio destro. In pochi giorni sono stati giudicati guaribili dai medici dell'ospedale di Ravenna Aimone Bandinella di 36 anni, di Ravenna, e Giovanni Lugaresi, di 55 anni, pure di Ravenna. Rovigo, lunedì matt. (c. f.) L'apertura della caccia in Polesine è stata ostacolata da una fìtta nebbia autunnale che ha gravato per varie ore su alcune zone della provincia. I carnieri sono stati scarsi per quanto riguarda le quaglie e le tortore; discreti invece 1 carnieri degli uccelli acquatici. La giornata è stata guastata da due incidenti. Due cacciatori, Mario Vettorello, di 26 anni, da Rovigo, e Antonio Rampazzo, di 33 anni, da Debba (Vicenza), sono rimasti feriti dal rispettivo fucile mentre saltavano un fossato, l'uno a Villadose e l'altro a Pissatola. Il Vettorello è stato ricoverato all'ospedale di Rovigo in serie condizioni; il Rampazzo invece è stato ricoverato all'ospedale di Trecenta Polesine, dove è stato sottoposto ad un immediato intervento chirurgico all'addome.