Rivelazioni a Pinerolo sull'« Anonima usurai»

Rivelazioni a Pinerolo sull'« Anonima usurai» Dopo la lettera inviata a «La Stampa» Rivelazioni a Pinerolo sull'« Anonima usurai» Qualcuno ha già fatto dei nomi; altri saranno interrogati nei prossimi giorni Pinerolo, lunedì mattina. La sorte dell'azienda che produce il panettone <L'Alpin» dovrebbe essere decisa domani, martedì, quando il Tribunale di Pinerolo si riunirà per esaminare l'istanza di fallimento che l'industriale Remo Richard, di 31, anni, ha fatto giungere dalla località estera in cui ha trovato rifugio dal 3 agosto scorso assieme alla moglie ed al figlio. Sabato 13, a completamento dell'istanza, il Richard aveva inviato alla magistratura anche un suo appunto autografo con i nomi degli attuali creditori: vicino ad ogni nome era segnato l'impòrto dei relativi crediti che,' secondo l'imprenditore, ammonterebbero complessivamente ad 85 milioni e mezzo. Si tratta dei debiti maggiori, anche se nessti.no di essi è stato ancora confermato dagli interessati: risulta tuttavia che continuano a venir protestate decine di cambiali per piccoli importi: di 100, 200 e 300 mila lire. Sono le briciole che, assommate, portano ad un balzo in avanti la valutazione del passivo del Richard. L'elenco inviato dal giovane industriale e pubblicato ieri ha destato scalpore e viva sorpresa, soprattutto per la mancanza del nome che l'opinione pubblica, concorde, indica chiaramente come il capo degli usurai pinerolesi, mentre tutti i nomi pubblicati ieri riguardano soltanto fornitori o commercianti che avevano cercato di aiutare il Richard in piena onestà di intenti. Va tenuto conto, infatti, che chi esercita l'usura come professione (ed a Pinerolo ve ne sarebbero diversi), normalmente si preoccupa di non lasciare dooumentì che lo possano incriminare, fi sistema è stato illustrato dal Richard nell'esposto al Tribunale. L'industriale spiega che gli chiedevano un assegno di due milioni, post-datato di un mese, per dargli in cambio non denaro liquido, ma un altro da un milione e 800 mila lire. Questo assegno era esigibile soltanto dalla terza persona che lo ritirava, consegnando un terzo assegno di un milione e mezzo che qualunque banca pagava subito. Allo scadere del mese, mentre il secondo assegno <scompariva», arrivava in banca il primo che nel frattempo il Richard era riuscito a coprire, magari in extremis, attingendo dalla stessa fonte usurarla, pagando cosi mezzo milione di interessi anticipati per avere per un mese un milione e mezzo di liquido disponibile. Oggi, a Pinerolo, si ha l'impressione che questi usurai siano braccati da vicino. Il clamore e l'indignazione suscitati dal dissesto de <L'Alpin» e dalle accuse del Richard, unite al timore di uno scandalo, ha già indotto qualcuno a parlare chiaramente; altri lo faranno se chiamati in causa, per otti si ha l'impressione che il cerchio si stia stringendo inesorabilmente attorno alla tanonima usurai pinerolese ». m. g.

Luoghi citati: Pinerolo