Contrastato sprint fra Motta e Zilioli sul traguardo della Tre Valli Varesine

Contrastato sprint fra Motta e Zilioli sul traguardo della Tre Valli Varesine Una corsa splendida, sempre combattuta, si è chiusa con un dubbio Contrastato sprint fra Motta e Zilioli sul traguardo della Tre Valli Varesine I due corridori hanno concluso la volata spalla a spalla - Il giudice d'arrivo assegna la vittoria al brianzolo, ma molti hanno visto emergere il torinese - La giuria respinge un reclamo del G. S. Sanson - La «casa» di Zilioli si rivolgerà alla commissione tecnica della Lega - Venerdì la decisione definitiva -1 due atleti si allenano insieme per i mondiali DAL NOSiRO INVIATO Cuvio, lunedi mattina. «Tre Valli Varesine» alla insegna della polemica. Primo Motta o primo Zilioli ? Il giudice barrivo ha visto primo Motta ed il risultato ufficiale sanziona il.successo del capofila della Molteni. Però, molti spettatori sono stati di avviso contrario, lo stesso Zilioli, senea alcuna acredine, ritiene in tutta sincerità di essere sfrecciato vittorioso sul traguardo, dopo S78 chilometri di durissima lotta. La <casa> del ciclista torinese ha subito presentato reclamo, ma la giurìa lo ha respinto: In seconda istanza, la Sanson si rivolgerà alla commissione tecnica della Lega. Cercherà un documento che le dia ragione, chiederà forse alla televisione il filmato del contrastato e incertissimo sprint. La commissione tecnica delia Lega si riunirà venerdì prossimo: esaminerà i documenti che le verranno sottoposti ed emanerà la decisione definitiva. Pino a venerdì, naturalmente, ha valore l'ordine d'arrivo ufficiale. Poi, o si avrà la conferma, oppure il risultato della gara di ieri verrà modificato. Nel frattempo — ed è un particolare curioso — i due protagonisti della vicenda vivranno insieme a Tartavalle, nel raduno del corridori azzurri per i « mondiali » e, per fortuna, si tratta di due atleti leali, simpatici, di due atleti che rifuggono abitualmente dall'attaccare briga. Ieri sera, l'uno e l'altro erano convinti di aver agguantato in extremis l'affermazione. Ma, Quando sono scesi di bicicletta — ed ancora più tardi — non si sono persi in clamorosi bisticci che avrebbero potuto essere piuttosto dannosi in Questo periodo che così da vicino precede la disputa dei campionati del mondo. Motta e Zilioli. con molta educazione, hanno semplicemente espresso la propria idea, poi si sono stretti nelle spalle. Nessuna disputa. Piuttosto la umana, la logica ricerca di una verità che si traduce in un successo di prestigio. Con la assicurazione di sottostare al giudizio ohe la Lega del professionismo fornirà venerdì prossimo. Ed ora, dopo aver accennato — sia pure in breve — ad una conclusione così fuori dall'ordinario, veniamo alla cronaca, illustrandola per sommi capi. Ieri, la « Tre Valli Varesine » ha affrontato per la prima volta la salita del Brinzio dopo una Quarantina di chilometri. Boattava Zancanaro, il gruppo subito si agitava a rispondere al suo attacco. Zancanaro veniva raggiunto da Poggiali, Ste/anoni, Di Toro, Vicentini, Fezzardi, Passuello, Durante ed Ugo Colombo, poi sulla pattuglia al comando si portava Gimondi. Dopo qualche attimo si aggiungevano Taccone, Miele, Portalupi e Dancelli, Quindi veniva il turno di Motta, poi di Bitossi e di Zilioli, Quindi era la volta di MealU, Massignan, Partesotti, Farisato, Ferretti e Bugini. Ventitré uomini con cento metri di vantaggio, sembrava una semplice azione dimostrativa per saggiare le forze in campo ed invece la gara, nelle sue grandi linee, già si era decisa. I ventitré facevano fuoco e fiamme, tenendo un'altissima media, il gruppo, sorpreso, perdeva terreno a poco a poco. Un minuto di ritardo, due, tre: la « Tre Vaili » prendeva una piega imprevista, la lotta per la vittoria fatalmente si restringeva al drappello dei ventitré battistrada, che, di amore e d'accordo, insistevano nel loro tentativo. Chilometri e chilometri, la gara non mutava d'aspetto, nelle retrovie, ogni tanto, qualcuno metteva il naso alla finestra, tentando ^inseguimento. Fatica vana, il varco, ormai, era incolmabile. Ventitré al comando, sul circuito che, ad ogni tornata, presentava la rampa del Brinzio. Cedeva Stéfanoni, si ritirava Bugini, una breve schermaglia causata da una foratura di Motta costringeva alla resa Miele e Partesotti. Restavano in diciannove e lo sforzo cominciava a pesare, parecchi dei protagonisti avevano il viso livido e. sconvolto, il tracciato rispettava le previsioni e si rivelava molto impegnativo. Penultimo giro, quaranta chilometri al traguardo. Zilioli si alzava sui pedali, con notevole slancio, e suonava così l'ora della disfatta per Durante, per Zancanaro, per Portalupi, per Ferretti, per Fezzardi, per Massignan e per Colombo. Zilioli, sempre in salita, dava un'altra sgroppata e perdeva contatto Mealll. Ancora Italo pigiava con energia, confermando il suo ottimo momento di forma. I superstiti si ingobbivano nel tentativo di tener testa al torinese. Ma Passuello, Farisato, Poggiali e Di Toro non erano --.pia capaci di sostenere un simile ritmo e, quasi in cima alla breve rampa, anche ffimondi rallentava^ il passo. Soffriva di'-eranìpi alle gambe, di crampi dolorosi e fastidiosi, che più non gli permettevano un'azione efficace. Zilioli, in tal modo, si tro- : vava nella scia soltanto cin-' qulràVKagdntm,-Mt celli, Bitossi, Taccone ed il sorprendente Vicentini, e la pattuglia transitava davanti alle tribunette. all'inizio cioè dell'ultimo giro, con mezzo minuto sul drappello di Gimondi, ormai rassegnato alla sconfitta. Forse, qualcuno si attendeva una nuova offensiva di Zilioli ancora sul Brinzio, dove, ai bordi della strada, si gremiva una folla inverosimile. I sei, invece, restarono uniti, tutti e sei evidentemente disposti a giocarsi il successo in volata. E capitò allora lo sprint più strano, lanciato e sostenuto da ragazzi ohe, -con la bava alla bocca, cercavano ad ogni costo il trionfo. Ai trecento metri, guidava ...Bitossi. Allungò Motta, Bitossi si allargò di un soffio, Motta fu costretto a rallentare, ma. immediatamente ri. prese fiato e si portò in mo| do risoluto'- al. comando. Il brianzolo si fece luce con nvoitura,"dando -l'impressione che nessuno più fosse in grado di sbarrargli il oammino verso il successo. Va. a cento metri dallo striscione, fu proprio Motta a comportarsi in maniera sbagliata. Era certo di possedere ormai un vantaggio risolutivo, e tanta fu la gioia che Gianni si alzò dal manubrio sventolando alto un braccio in segno di vittoria. Motta aveva sbagliato i conti, gli avversari ancora non erano battuti e furono sufficienti pochissimi metri perché il brianzolo intravedesse alla sua destra l'ombra minacciosa di Taccone, che rinveniva fortissimo, e, intanto, alle spalle del caposquadra della Molteni si era aperto un varco Zilioli che stava cercando di rimontare alla sinistra. Motta, compresa al volo al situazione, tornava a pedalare con forza ■e, insensibilmente, allargava ikila' sua 'sinistra; propria .nell'attimà'-Àn cui Zilioli si portava a fianco. Il torinese veniva danneggiatot Questione di attimi, di centesimi di secondo, un giudizio è difficile. A nostro parere, il danneggiamento c'è stato, ma si è trattato di cosa di lievissimo conto. La questione, piuttosto, era un'altra. Quale dei due, che avevano tagliato a spalla a spalla il traguardo, era passato per primo sulla linea bianca t Il giudice d'arrivo era categorico, non aveva alcun dubbio, dava il successo a Motta e manteneva la sua opinione nonostante qualche immediato contrasto. I due protagonisti salivano sul podio della televisione e della radio, la folla, di colpo, si era divisa. in due, ohi giurava sul trionfo di Motta, ohi sosteneva invece la tesi contraria. Passava il tempo, erano ormai le cinque suonate del pomeriggio. La « casa » di Zilioli presentava reclamo alla giuria, Motta e Zilioli, nel frattempo, chiacchieravano insieme da vecchi amici, con l'aria un po' imbarazzata di ahi si vede costretto dalle circostanze ad imbarcarsi in una spinosa e delicata discussione. Chi, dei due, aveva vinto? La domanda galleggiava nell'aria, sema trovare risposta. Ci portammo in Municipio, dov'era la giuria; la teoria che voleva dar ragione a Zilioli si arricchiva di sempre maggior numero di sostenitori, ma il responso ufficiale, vale a dire l'ordine d'arrivo, confermava l'affermazione di Motta, davanti a Zilioli, a Taccone, a Dancelli, a Bitossi e a Vicentini. A l'45" Passuello, Gimondi, Farisato e Poggiali. Gli altri • — quarantadue in tutto su novantadue partenti — scalati con più severi distacchi. Zilioli se ne tornava a Varese scuotendo il capo, il signor Sanson e il direttore sportivo Cavolo cercavano una fotografia che suffragasse la teoria dello « Zilioli primo ». Non riuscivano a trovarla, comunque il signor Covolo, intorno alle sei, reclamava alla giuria, articolando la protesta su tre punti: 1) sul fatto che Zilioli aveva tagliato per primo il traguardo; t) sul fatto che Zilioli era stato danneggiato da Motta nello sprint; 3) sul tatto ohe un cartellone pubblicitario disposto ai bordi della strada aveva ostacolato il corridore torinese nella volata. La giuria si riuniva per circa un'ora, quindi emetteva un comunicato. Aveva esaminato il reclamo e lo respingeva. Il comunicato suonava così: 1) si confermava l'ordine d'arrivo per mancata presentazione di un documento atto a modificare l'ordine d'arrivo stesso; S) l'infrazione accennata dal reclamante, riguardante il corridore Motta, non era ritenuta determinante agli effetti dell'esito dell'ordine di arrivo; 3) in, riferimento all'installazione di un cartellone pubblicitario sulla linea del traguardo si riteneva che il suddetto cartellone non avesse ostacolato il regolare svolgimento della votata:.: "> • f la^TjcA^tàlii .Earsiwu. si chiudeva così con uno scarno comunicato, una ~86r-sa splendida, meravigliosamente combattuta, veniva siglata da un dubbio. Primo Motta, come vuole il giudice d'arrivo e come vuole la giuria, o primo Zilioli, come sostengono in molti? La Sanson cerca un documento fotografico o il filmato della televisione. Se lo trova, lo presenterà alla Lega. Che,. eventualmente, muterà venerdì un ordine d'arrivo che per ora resta guai è, cioè con Motta al primo posto * Zilioli al secondo. Gigi Boccacini ORDINE D'ARRIVO: 1. Motta, km. £78,700, in 7 ore 13'34", media 48,567; t. ZiMoli; 3. Taccone; 4. Dancelli; S. Bitossi; 8. Vicentini, tutti ~col tempo di Motta; t/a l'4S" Passuello; 8. ffimondi; 9. Farisato; 10. Poggiali, tutti col tempo di Passuello; 11. Zancanaro a 4'06"; li. a 4'11" Durante; 13. Menili; 14. Massignan; 15. Portalupi; 16. Di Toro; 17. Ferretti; 18. Colombo; 19. Fezzardi, tutti col tempo di Durante; £0. a ll'SZ" Miele.

Luoghi citati: Brinzio, Cuvio, Varese