Quattordici aziende dell'acciaio nazionalizzate in Gran Bretagna

Quattordici aziende dell'acciaio nazionalizzate in Gran Bretagna Quattordici aziende dell'acciaio nazionalizzate in Gran Bretagna Dalle ditte prescelte proviene il novanta per cento della produzione inglese Saranno dichiarate di « pubblica proprietà » e amministrate da una corporazione nazionale - Conservatori, liberali e alcuni laboristi condannano il documento Dui nostra corrispondente Londra, lunedì mattina. Il governo britannico ha pubblicato venerdì scorso il testo completo del disegno di legge per la rinazionalizzazione del ferro e dell'acciaio. E' stato il secondo passo dell'iter parlamentare del progetto presentato formalmente ai Comuni martedi, ma senza che ne fossero rivelati i particolari. Difficilmente la sua approvazione avverrà prima della chiusura del Parlamento per le vacanze estive. Le ditte nazionalizzate saranno trasferite allo Stato se settimane dopo la promulgazione della legge da parte della Sovrana. I partiti conservatore e liberale, e alcuni degli stessi deputati laboristi, hanno immediatamente condannato il documento. Il disegno di legge si scosta dal Libro bianco pubblicato dal governo nell'aprile del '65 in due soli dei punti più importanti. Il totale degli indennizzi agli azionisti non sarà di 550 milioni di sterline (96Z miliardi 500 milioni di lire) ma di 484 milioni di sterline C847 miliardi di lire). La «Corporazione nazionale dell'acciaio», a cui saranno trasferite le azioni della società, potrà ottenere sovvenzioni governative non per 300 milioni di sterline (525 miliardi di lire) bensì per 400 milioni di sterline (700 miliardi di lire) su autorizzazione parlamentare. La notevole riduzione degli indennizzi, i quali avranno forma di titoli di Stato, immessi gradualmente sul mercato, ha fatto precipitare venerdì pomeriggio le quotazioni degli acciai in Borsa. Le perdite complessive sono state di 30 milioni di sterline (52 miliardi e mezzo di lire). Il testo completo del disegno di legge prevede la costituzione della «Corporazione nazionale dell'acciaia», e l'zbozione dell'attuale «Commissione per il ferro». Esso riporta in vigore alcuni articoli della prima nazionalizzazione del '1,9, poi revocata nel '53 dai conser¬ vatori. Promuove anche una riforma e riorganizzazione dell'industria, affidandone lo studio ad uno speciale comitato Questa seconda nazionalizzazione è meno ampia di quella del 'lfi. Diverranno infatti « pubblica proprietà » solo le llf maggiori aziende del ferro e dell'acciaio, dai cui stabilimenti proviene il 90 per cento della produzione nazionale, e che dà lavoro al 70 per cento della manodopera dell'industria. Eccone i nomi: Colvilles Ltd., Consett Iran Co. Ltd., Dorman Long and Co. Ltd., GKN Steel Co. Ltd., John Summers and San Ltd., The Lancashire Steel Corporation Ltd., The Park Gate Iron and Steel Co., Richard Thomas and Baldwin Ltd., Round Oak Steel Works Ltd., South Durham Steel and Iron Co. Ltd., The Steel Company of Wale Ltd., Stewart and Lloyds Ltd., The United Steel Co. Ltd., English Steel Corporation. Non saranno toccate invece circa 210 società minori e 1300 fonderie. e. C.

Persone citate: Baldwin Ltd, Iron Co, John Summers, Park Gate Iron, Richard Thomas, South Durham Steel, Steel Co

Luoghi citati: Gran Bretagna, Iran, Londra