Il ciclista azzurro Giorgio Ursi in semifinale nell'inseguimento

Il ciclista azzurro Giorgio Ursi in semifinale nell'inseguimento CAMPIONATI MONDIALI SU PESTA A FRANCOFORTE Il ciclista azzurro Giorgio Ursi in semifinale nell'inseguimento Guerra eliminato nei quarti di finale - La sfortuna di Verzini, che cade nelle batterie della velocità dilettanti - La inglese Burton prima nella prova femminile di inseguimento - La pioggia ha disturbato le gare (Dal nostro inviato speciale) Francoforte, 30 agosto. Giornata piena, dalle nove del mattino sino a notte. Nei campionati mondiali di ciclismo su pista. Dopo il successo del francese Trentin, ieri nel chilometro lanciato, oggi è stato assegnato un secondo titolo, quello dell'inseguimento femminile. E' toccato all'inglese Burton. Ventinove anni, sposata. Mamma di una bimba di dieci anni. E' nata a Leeds la città dei due Charles calciatori. Lavora in un ufficio postale. Di titoli mondiali, prima di stasera, ne aveva già conquistati cinque. Al secondo posto una belga, la Reyndcrs. Le altre gare della lunghissima riunione odierna erano riservate ai dilettanti, velocisti ed inseguitori. Tra gli inseguitori, si sono affacciati alle semifinali J'azzurro Ursi, i cecoslovacchi Doler e Soler e l'olandese Groen. Un altro azzurro. Guerra, è stato eliminato nei quarti di finale Per gli sprinters olto atleti qualificati per i quarti di finale: i francesi Trentin e Morelon, l'italiano Turrini, il sovietico Phakadze, l'australiano Johnson, il tedesco orientale Geschke, il danese Fredbora e l'olandese Jansen. Eliminati gli azzurri Verzini e Borghetti. Ma Verzini e Borghetti, così come l'inseguitore Guerra, si sono battuti molto bene. Hanno perso; ma non hanno fatto brutta figura Inseguitori e velocisti dilettanti concludono domani le loro gare. Per il titolo dell'inseguimento è favorito Groen, per il titolo della velocità là lotta sarà accesa tra i due francesi Trentin e Morelon ed il sovietico Phakadze. Ed ora, torniamo alle prove di oggi. Capita- sempre, così, incominciano i campionati del mondo su pista ed incomincia il maltempo. Già ieri a tarda sera, era caduta qualche goccia di pioggia. Stanotte e stamattina presto, acqua a catinelle. Programma al rallentatore. Si doveva iniziare alle nove, c'è stato invece un ritardo d'oltre un'ora e mezzo. Erano infatti quasi le undici quando sono comparsi gli inseguitori dilettanti impegnati nelle eliminatorie. Ammessi ai quarti di finale gli atleti accreditati degli otto migliori tempi. Subito, qualche sorpresa, le eliminazioni del danese Isaksson e degli inglesi Porter e Webb. Alla resa dei conti, venivano «promossi» due italiani, Ursi e Guerra, due cecoslovacchi, Kolar e Daler, due sovietici, Moskvin e Bykov, un colombiano, Rodriguez, ed, un olandese, Proen. Tra gli imprevisti positivi i due cecoslovacchi ed il colombiano: nessuno li aveva pronosticati e, invece, hanno ottenuto tempi di ottimo rilievo. Così, s'è fatto mezzogiorno e mezzo. E' stato il turno dei dilettanti dello sprint, suddivisi in diciassette batterie: chi vinceva, entrava direttamente negli ottavi di finale, chi perdeva era obbligato alla trafila dei recuperi. Dì slancio superavano l'esame due francesi, due cecoslovacchi, due inglesi, due danesi, due stupefacenti statunitensi, un sovietico, un olandese, un australiano, un tedesco, un polacco e due azzurri, Turrini e Borghetti. Il terzo italiano, Verzini, che pure correva in una batteria non molto dura, rendeva difficile il facile. Opposto a due avversari che non avrebbero dovuto inquietarlo, saliva alto verso il bordo della pista per giocar d'astuzia. Una ruota della sua bicicletta scivolava. Verzini non riusciva a mantenere l'equilibrio e compiva un ruzzolone, per buona sorte innocuo, che però, comunque, lo costrìngeva ai « repechages ». Le due del pomeriggio. Gli organizzatori della manifestazione, tenendo p.esenti le esigenze di tutti, concedevano un paio d'ore di riposo. Il cielo s'era rasserenato, ma, giusto alle tre, preceduto dai sordi brontola del tuono, arrivava un temporale a scrosci violenti. Per le quattro, ora fissata per la ripresa, null'altro da fare die attendere con pazienza. D'improvviso, il caldo splendore di un sole estivo. Affannosa ricerca dei corridori. E si procedeva all'estenuante trafila dei recuperi della velocità. Trenta atleti, ed il posto per uno solo, da promuovere ai quarti di finale. Il fortunato, dopo così duri « straordinari », era un belga. Verzini giungeva sino alla finale di questi interminabili recuperi, ma non riusciva a spuntarla, il ventiduenne panettiere di Verona doveva far le valigie per tornarsene a casa. A cielo pulito di nubi, si continuava il programma, con le semifinali dell'inseguimento femminile: la Burton (Inghilterra) superava la sovietica Puronen, la belga Reynders batteva la tedesca Mattig. Una parentesi di calma. Si ricominciava alle di-ciannove, con gli ottavi di finale della velocità dilettanti. Soliti sistemi, sei « promossi » al volo gli altri « rimandati » ai recuperi. 1 promossi erano i due francesi Morelon e Trentin, l'italiano Turrini, il sovietico Phakadze, l'australiano Johnson ed il tedesco orientale Geschke. Nell'ottavo di finale vinto da Johnson gareggiava molto bene Borghetti, un milanese ventiduenne che solo da due mesi si dedica alla pista: l'australiano lo batteva, ma di un soffio soltanto. Quarti di finale dell'inse¬ guimento dilettanti. Due dei nostri in lizza. Uno dentro, l'altro fuori. Dentro Ursi che si imponeva al termine di una lotta entusiasmante sul sovietico Moskvin. Fuori Guerra, che perdeva di fronte al cecoslovacco Daler. Gli altri due semifinalisti saranno l'olandese Groen ed il cecoslovacco Daler. Favorito generale per la conquista del titolo è Groen, ohe stasera, nonostante la pista timidissima e quindi poco scorrevole, ha ottenuto la media sensazionale di km. 49,365. Scendevano di nuovo in pista i velocisti per i recuperi, alla ricerca dei due uomini che mancavano per completare l'elenco degli atleti che domani disputeranno i quarti di finale. Si imponevano il danese Fredborg e l'olandese Jansen. Borghetti era sconfitto: l'amarezza dell'esclusione veniva appena mitigata dalla magra soddisfazione d'aver perso «in fotografia ». Poi, «gran gala» femminile. Finali dell'inseguimento. Terzo e quarto posto: la tedesca Mattig conquistava la medaglia di bronzo a spese della sovietica Puronen. Primo e secondo posto: maglia iridata all'inglese Burton, posto d'onore alla belga Reynders. Cerimonia della consacrazione della nuova campionessa. E chiusura con la prima batteria del mezzofondo professionisti. Per finire, due notizie. La prima informa che giovedì prossimo, alle 10 del mattino, si riunirà il comitato direttivo dell'Unione ciolist.ica internazionale, in una seduta che non figurava in programma. A quanto pare, tra i vari argomenti che verranno trattati, c'è anche la mancata presentazione di Motta e di Zilioli al controllo antidoping subito dopo la gara di domenica. La seconda notizia accenna, invece, ad un certo malumore di Gaiardoni, che, in seno alla squadra azzurra, un po' si sente trascurato. Cosa di poco conto, Gaiardoni, in questa edizione dei «mondiali», tenta il grande rilancio ed ha i nervi a fior di pelle. Il veneto sa che, se dovesse perder in malo modo, chiuderebbe la sua carriera forse in maniera definitiva. Gigi Boccacìni L'italiano Ursi, che ha superato le eliminatorie sulla pista di Francoforte (Telef.)

Luoghi citati: Francoforte, Inghilterra, Verona