Una nuova «moneta» per gli scambi mondiali

Una nuova «moneta» per gli scambi mondiali La riforma dei gold exchange standard» Una nuova «moneta» per gli scambi mondiali E* allo studio dei Paesi aderenti al Fondo internazionale la creazione di un'unità di riserva da affiancare all'oro, al dollaro e alla sterlina Per la prossima riunione Ildel Fondo monetario inter- dnazionale sono stati pubbli- scati, in questi giorni, due pnuovi documenti. Un rap- vporto del Gruppo dei Dieci terzo di questa serie. Poi una prima relazione ufficiale che esprime, in tema di liquidità internazionale, il punto di vista dei paesi sot tosviluppati. Il loro atteggiamento si manifesta oggi apertamen te: quasi si trattasse di un gruppo di pressione, se non proprio di un gruppo di po tere. Non accoglie però argomentazioni nuove. I paesi arretrati lamentano gli scarsi aiuti ottenuti dai pae si ricchi. Soffrono per deli cienza di risparmio, non per la scarsezza di liquidità Sperano che l'aumento dei mezzi monetari permetta di offrire loro più ampi capi tali, per acquistare macchinari e beni di consumo du revoli. Vogliono una nuova unità monetaria, creata dal Fondo, perché sperano di poter agire più energica mente su di esso che sul Gruppo dei Dieci. Le preoc cupazioni per la stabilità monetaria non li sfiorano. Quasi diametralmente opposto è l'atteggiamento del Gruppo dei Dieci. L'ultimo rapporto Emminger si differenzia solo in parte dal precedente rapporto Ossola e, se,mai, per qualche cautela, suggerita dall'esperienza. Quanto all'Italia ed alla Francia hanno, nell'ambito di quel gruppo, atteggiamenti loro . particolari che vanno annotati. * * H nuovo rapporto inizia costatando che il funzionamento del sistema monetario internazionale è venuto peggiorando, negli ultimi tempi; e per due motivi principali. Dapprima, perché le due grandi monete riserva (quanto a dire il dollaro e la sterlina) hanno purtroppo dietro le loro spalle, bilance dei pagamenti deficitarie; ciò che genera pressioni inflazionistiche nel mondo intiero. In secondo luogo, perché l'oro di nuova estrazione affluisce in misura sempre più ridotta alle riserve delle banche centrali. Ciò che indubbiamente pregiudica un sistema aureo od a cambio aureo. Di qui l'opportunità di disegnare una conveniente riforma del sistema monetario internazionale. Non ve ne è però urgenza. Oggi, nel mondo intiero, non vi è certo deficienza di liquidità. Permette di affermarlo l'andamento del livello mondiale dei prezzi. Com'è allora descritta questa riforma, nel recente rapporto? Restano le principali argomentazioni del ben più ampio rapporto Ossola: se. mai con una più vigile consapevolezza circa la disparità degli interessi che sono in gioco e che si escludono, in parte, a vicenda. L'oro è sempre conservato alla base del sistema monetario internazionale. Di demonetizzazione dell'oro, nessuno più parla. Si procede poi con la rituale argomentazione: se le politiche economiche nazionali elimineranno prontamente transitori disavanzi nelle varie bilance dei pagamenti, il fabbisogno mondiale di liquidità sarà considerevolmente diminuito. Tutti probabilmente sono d'accordo ed oggi una monografia pubblicata dalla O.c.e.d. insiste sulla tecnica per ottenere, prontamente, quei reequilibri. Resta sottinteso che non è quest'approfondimento a far difetto da anni : se mài, la « forza politica » per introdurre innovazioni sgradite. A questo punto, ci si dovrebbe soffermare sulle nuove; ,unità, monetàrie di risèrva, da-affiancare all'oro. E ci si'attenderebbe uh discorso minuto, riguardante ente emittente, limiti di creazione, tecnica di distribuzione delle unità di riserva, criteri di garanzia, ecc. U rapporto però, forse per bntsrNdsepdlllscllaggtbzmaidcnEdrrdnstndta(^ccpmcgrltaPa|i e Ila delicatezza dei tempi, è - deludente su molti punti. Si - sofferma su questioni di e principio. Le unità di riser- va risponderanno ad un fab- i l i n n i r à i i a l i l à . l o l a a o e a o i i e l o e o bisogno di lungo periodo e non saranno create a vantaggio di pochi membri. Non si chiarisce, però, come sarà valutato quel fabbisognoNé come eventualmente le decisioni saranno corrette, se mai. Si dice soltanto: quale ente emittente sembra da preferire, ormai, il Fondo monetario internazionale. Forse perché il Fondo è l'organo migliore quale tramite fra le economie sviluppate e le economie in sviluppo. Quanto ai paesi creatori di liquidità, taluni limiterebbero la scelta ai soli Stati a valuta forte, che agirebbero sotto la sorveglianza del Fondo. Altri giudicano che tutti gli Stati aderenti al Fondo dovrebbero contribuire alla creazione di « diritti di prelevamento» a garanzia aurea, amministrati dal Fondo. (Resta in dubbio, se tutti i paesi sarebbero in grado di far fronte agli impegni così assunti). La soluzione non è ancora stata scelta. E' legata anche alla procedura di votazione da seguire in futuro, per le deliberazioni operative del Fondo. Uno scoglio insuperato nel rapporto Ossola e rimasto non scalfito nel rapporto Emminger. Non si dice nulla neppure sulla misura di conversione delle liquidità, in risparmio: attravera(^_foridi..Afa4ati- «Ha Banca mondiale. Il nuovo rapporto è in un certo senso più evasivo del precedente. Nell'attuale clima inflazionistico, se ne comprendono le ragioni. * * Qui si possono chiarire gli atteggiamenti particolari della Francia e dell'Italia. La Francia ritiene, tutto sommato, che il mettere a punto un piano di riforma monetaria, quando si è ancora lontani dalla sua attuazione, possa essere pericoloso. Stati Uniti e Gran Bretagna potrebbero essere indotti ad un certo « lassi¬ smo monetario ». E' un punto di vista che merita rispetto, per la sua base psicologica. All'Italia è attribuita la proposta di sostenere la piena libertà di conversione degli attuali saldi di moneta di riserva (dollari e sterline) in «nuove unità», sotto la sorveglianza del Fondo. Per chiarire il principio, si adduce una recente .operazione conclusa dal nostro paese. L'Italia ha ceduto al Fondo lire per il controvalore di 250 milioni di dollari. Ne ha ottenuto un credito in dollari verso il Fondo, a garanzia aurea. Il Fondo ha poi ceduto quelle lire agli Stati Uniti. Gli Stati Uniti se ne sono serviti per acquistare titoli di Stato americani in dollari finora detenuti dalla Federai Reserve Bank di Nuova York e a disposizione dell'Italia. Tutti hanno avuto i loro vantaggi da quest'operazione. L'Italia ha accresciuto le sue riserve a garanzia aurea. Gli Stati Uniti sono stati avvantaggiati nella loro politica monetaria attuale. Quanto al Fondo, trae vantaggio da questa operazione e forse con essa si prepara alle nuove sue incombenze. Considerata la filosofia pragmatistica che domina tutta questa riforma anche ciò può avere sorpreso. Ferdinando di Fenìzìo Il ministro tedesco della Difesa Uwe von Hassel tra il dimissionario generale 'Werner Panitzki, a sinistra, ed il nuovo Capo di Stato maggiore gen. Ulrich De Maiziere a Bonn durante la cerimonia per lo scambio delle consegne (Tel. Ansa)

Persone citate: Ulrich De Maiziere