La collezione di monete antiche, uno svago che in Italia interessa diecimila appassionati

La collezione di monete antiche, uno svago che in Italia interessa diecimila appassionati La collezione di monete antiche, uno svago che in Italia interessa diecimila appassionati In più, ci sono decine di migliaia di «occasionali», persone che si illudono di guadagnare su un mercato estremamente difficile come quello della numismatica - In realtà è un « hobby » raffinato ed arduo che richiede una vasta cultura, soprattutto storica, e buone conoscenze tecniche - Di fronte ai francobolli, che hanno 150 anni di vita, le monete di metallo risalgono a più di duemila anni fa - Pezzi unici che valgono 50,milioni e «patacche» prive di qualsiasi valore La passione della numismatica si diffonde con un ritmo che, negli ultimi anni, è andato sempre aumentando. C'è modo e modo d'essere numismatici. « Quelli veri, che hanno idee chiare e un programma preciso saranno, in Italia, circa dieci mila — afferma il dott. Luigi Bacherò/ presidente del Circolo Numismatico torinese. — Gli altri sono decine e decine di migliaia e sono presi da una specie di febbre che li fa agire un po' per passione e molto di più per speculazione, o meglio, con la speranza della speculazione. Cosi si arriva persino al fenomeno della scomparsa delle 500 lire d'argento ». Sono mesi o addirittura anni che non si vedono circolare queste monete e il fatto sta creando una certa difficoltà nella circolazione monetaria tanto che si diffonde sempre più l'usanza di sostituire questi pezzi con assegni circolari. Il Tesoro sta correndo ai ripari con un'emissione a getto continuo di pezzi da 500 lire sia in moneta d'argento sia in carta moneta. Ma ci vorrà del tempo prima che le normali 500 lire riprendano il posto ora forzatamente occupato dagli assegni. Queste sono aberrazioni dell'hobby che esamineremo più avanti. Parliamo prima della passione autentica, della numismatica con la « N » maiuscola. Non è un divertimento facile, richiede una buona cultura, una preparazione estesa alla storia, alla politica, alla geografia, alla parte artistica e a quella tecnica. Perché nella moneta sono appunto presenti tutti questi aspetti che servono a classificarla e a valutarla. I numismatici non tollerano nemmeno di essere paragonati ai filatelici. Dicono: <Il francobollo ha meno di 150 anni di vita, la moneta ne ha oltre duemila con il relativo carico di storia ». Il campo è quindi vastissimo, va dalle monete greche alle romane, alle etrusche, bizantine, barbariche, medievali, rinascimentali per finire, da Napoleone in avanti, con le monete moderne. Centinaia di migliaia di pezzi, una collezione irraggiungibile. Guai a chi si mette a raccogliere a casaccio monete di qualsiasi epoca. Ed è quello, purtroppo, che fanno molti giovani inesperti. Consiglia il dott. Secherò: tNon bisogna aver fretta di comperare, bisogna maneggiare molte monete, farsi l'occhio e il tatto, parlarne in compagnia fra amatori, saggiare la propria preferenza. Soltanto dopo questa lenta ma necessaria introduzione si pub fare la scelta che può avvenire non soltanto fra le epoche, ma anche fra i tipi — papale, sabauda, antichi Stati, eco. — o fra le famiglie — Savoia, Sforza, Visconti, ecc. — che hanno emesso moneta». Ci sono collezionisti che hanno incominciato a raccogliere monete perché loro stessi o qualche parente arando un terreno hanno portato alla luce qualche pezzo antico; altri hanno fatto le loro scoperte nelle scodelle di un mercato di ferravecchi, come il « Balón » di Torino o Porta Portese di Roma. Una moneta tira l'altra, come le ciliegie, chi incomincia difficilmente riesce a fermarsi. La passione si rafforza, il gusto si affina e, sotto sotto, arde il fuocherello della speranza del ritrovamento eccezionale: chissà che non si possa metter le mani per pochi soldi su un « 16 scudi » d'oro del papa Alessandro VIII, del 1690, che ha una valutazione di 50 milioni di lire; oppure, più modestamente, su un « decadramma » di Siracusa del tiranno Dionisio (circa 400 avanti Cristo) che può costare da uno a due milioni di lire. I prezzi hanno oscillazioni fortissime anche per monete dello stesso tipo e della stessa epoca: in numismatica gioca fortemente il fattore della conservazione al pari di quello della rarità: un sesterzio in bronzo di Adriano può valere dalle 5 mila lire alle 100 mila a seconda dello stato in cui si trova; le 20 lire d'argento del « littore » emesse nell'anno 1927, quinto dell'era fasciata, costano oltre mezzo milione, mentre la stessa moneta emessa nello stesso anno, ma sesto dell'era fascista, cioè dopo il 28 ottobre, costa appena 15 mila lire, perché delle prime ne furono coniate 50 pezzi e delle altre parecchie migliaia. E le 500 lire d'argento dei nostri giorni? La manìa della tesaurizzazione di questo pezzo ha incominciato a diffondersi nel '57 quando fu emessa la serie commemorativa di Cristoforo Colombo con le Caravelle. Un primo quantitativo di 1200 pezzi coniati per prova e distribuiti In omaggio al deputati e senatori aveva un errore nel disegno: le bandiere delle Caravelle girate controvento. La particolarità fece andare a ruba quelle monete e il prezzo sali subito a 30 mila lire; ora ogni pezzo costa 150 mila lire. Da allora l'epidemia della tesaurizzazione delle monete da 500 lire ha continuato à dilagare, un po' perché quel precedente aveva fatto nascere la passione del collezionismo, un po' per la convinzione di poterci speculare sopra. Tra II 1965 e il 1966 la zecca ha coniato, In due tempi, circa 5 milioni di pezzi da 500 lire con l'effige di Dante e, nonostante questa grande quantità di monete, in circolazione non se ne trova nemmeno una; c'è ancora chi le compera per tre, cinque, dieci mila lire facendo una doppia scioc¬ chezza perché esse valgono sempre e solo 500 lire e perché si commette reato a mutare il valore dì una moneta corrente. Dì tanto in tanto c'è qualcuno che si rende conto della inuUlìtà dì una simile raccolta e se ne disfa: non molto tempo fa un contadino a Vercelli ha comperato un pezzo di terreno pagandolo con 800 pezzi di « Dante ». Il numismatico autentico è ben lontano da questo collezionismo assurdo. « E il numismatico autentico — aggiunge a sua volta 11 consigliere del Circolo torinese Mario Manacorda — non ha mai dovuto pentirsi della sua passione perché l'hobby è sempre largamente remunerativo (anche se, a volte, un ritrovamento può far diminuire un prezzo fino a quando tutti gli esemplari ritrovati non saranno stati collocati). L'importante è avere pazienza, costanza e guardarsi dalla fretta di comperare i pezzi mancanti. Il segreto sta nel saper scegliere quello che il mercato offre ». I neofiti sappiano dunque far tesoro dei consigli dì un collezionista con 35 anni di esperienza. r^ j La moneta da 500 lire coniata dalla Zecca italiana: a sinistra, un esemplare con la bandierina rivolta in senso sbagliato (1957), a destra, il modello « giusto » t W - V ' i l|i n 9»??." '■>.',- *_ i5»5' Lo scudo d'oro di Alessandro Vili del 1690. In alto il recto, in tasso il verso

Persone citate: Alessandro Viii, Alessandro Vili, Cristoforo Colombo, Luigi Bacherò, Mario Manacorda, Savoia, Sforza, Visconti

Luoghi citati: Italia, Roma, Siracusa, Torino, Vercelli